Era stato Mauro Del Bue a fare il nome Camillo Prampolini (vedi sotto), con grande precisione storiografica, nei giorni delle polemiche sullo spot del Partito Socialista che vedeva Gesù Cristo nelle vesti di “primo socialista” della storia. Del resto proprio Del Bue, parlamentare socialista oggi candidato alla Camera per il PS come capolista in Abruzzo, si era occupato dell’attività di Prampolini anche in qualità di studioso.
“Perché – aveva dichiarato Del Bue in una nota d’agenzia dello scorso 25 marzo – menar scandalo se si dice ‘Cristo è stato il primo socialista’? Cari Gasparri e Baccini, dimostrate di non conoscere la storia. E in particolare la storia del primo socialismo. Più in particolare ancora la figura di Camillo Prampolini, deputato e laeder socialista riformista, che nel 1897 scrisse ‘La predica di Natale’ osservando proprio che Cristo è stato socialista, mentre la Chiesa del suo tempo non era cristiana. Prampolini stesso era definito il ‘Cristo socialista’ e usava simbologie e parabole di stampo cristiano per convincere i contadini del suo tempo a diventare socialisti. Cosa che gli riuscì perché nella provincia di Reggio Emilia, dove seminava la sua predicazione, i socialisti divennero maggioranza già agli inizi del secolo scorso“.
Ma la rinnovata notorietà di Prampolini era destinata a vivere un ulteriore fiammata d’attualità nel corso dei giorni scorsi. Il (de)merito va assegnato alla decisione di far celebrare l’insediamento del Comitato nazionale per le celebrazioni dei 150 anni dalla nascita di Camillo Prampolini da un parterre interamente composto da esponenti del Partito Democratico, escludendo categoricamente ogni presenza riconducibile ad un partito che si chiama oggi come quello che Prampolini contribuì a fondare oltre 100 anni fa. Un atteggiamento che la dice lunga su quanto la storia si faccia politica e quanto la politica pretenda di riscrivere la storia. Un atteggiamento duramente contestato da tanti socialisti reggiani (e non solo), tra cui proprio Mauro Del Bue.
Per parlare di questo, ma non solo, abbiamo dunque approfittato della cortesia proprio del compagno Mauro Del Bue.
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Dialogo semi-serio tra due elettori potenziali
-Emma Bonino è del Pd. Stai scherzando?
-No, ti garantisco.
-E il partito radicale, le battaglie sui diritti civili, i referendum,…
-In soffitta. Un calcolo di logica. Sai il 4% è dura, anche con l’aiuto dei socialisti.
-Ed ora sta con la Binetti, mi dirai c’è anche Oddifreddi, peccato che la prima sia molto ascoltata mentre il secondo…. Stessa sorte toccherà alla micro-pattuglia radicale nel Pd.
-Che forza, chi l’ho avrebbe mai detto…, si sarà conclusa quella stagione di contrapposizione tra laici e cattolici…,
-Che fortuna. Non se ne poteva più, e pagate l’ici, e l’otto per mille, e la scuola pubblica. Questi devono pure campà.
-Eh già… , poi li si accusa ogni volta che dicono qualcosa sulla famiglia, sull’ aborto, l’ eutanasia. Li chiamano diritti civili, ma che siamo pazzi…
-Hanno fatto bene, qualcuno diceva primum vivere…
-Vivere beh…, ma non si sono sciolti nel pd!
-Guarda ormai la gente è stanca, non se ne può più con tutti questi partitini, Veltroni e Berlusconi hanno fatto bene, via tutti i piccoli, semplifichiamo il quado politico…
-Si, sono d’accordo, ad esempio il Partito socialista, non vuole entrare ne Partito democratico, con questa storia dell’ autonomia, della dignità, di fare in Italia come in Europa un Partito Socialista. Che entri nel pd?
-Gia, ma mi sta sorgendo un dubbio ma la compagine veltroniana fa riferimento….
-No, si fa un bel salto oltreoceano ed eccoti il corrispettivo. Ancora socialismo, qualcosa di superato.
-Hai proprio ragione. Dobbiamo scegliere o Pd o Pdl.
-Non c’è dubbio loro sono per la semplificazione, hanno usato due nomi simili per noi…, ci hai fatto caso c’è solo una “l” di differenza, per aiutarci nella scelta.
-C’è solo una “l” di differenza, non ci avevo pensato.
-Anche i programmi sono simili, per non creare confusione.
– Sceglierò sicuramente tra i due.
– Ovvio.