Tag: famiglia

  • [PreElezioni] Otto pezzi facili

    Berlusconi è entrato in Matrix e fregandosene di regole e leggi ha mostrato a tutti come votare. Berlusconi ha poi precisato che l’Oracolo e il Mastro di Chiavi sono della stessa opinione e che l’agente Smith è comunista. “Praticamente sono già l’Eletto” ha concluso.

    Casini ha fatto sapere che attenderà il risultato delle elezioni a casa con la famiglia. Quale delle due?

    Bossi, quello un po’ malato e con la passione per i fucili, è deceduto nella sua villa di Beverly Hills e….ah no quello era Charlton Heston.

    Al Falco e al Griso che lo ammonivano “Non s’ha da fare”, Veltroni ha risposto piangendo e commentando un pezzo jazz.

    Gianfranco Fini ha detto…Come scusa? Chi?

    Giunto alla fine dell’Arcobaleno, Bertinotti ha trovato una pentola d’oro e, gridando “questa è mia”, ha abbracciato il capitalismo seguendo lo gnomo custode nel PDL.

    Daniela Santanchè contestata per aver fatto il saluto romano durante una visita a Predappio. Indignata si difende : “Macchè fascista, salutavo il Duce”.

    Boselli, dopo aver accesso un cero alla Santa Vergine Maria per scongiurare uno sconfortante risultato elettorale, ha riaffermato la vocazione laica, liberale e pluralista del Partito Socialista.

  • [n. 15] Labouratorio è cristiano

    lab15.jpgDiciamocela chiara, Labouratorio non ci tiene ad assegnare a Gesù Cristo la responsabilità d’esser stato il primo socialista. Pover’uomo, di croci ne ha già avute abbastanza, non mi pare il caso d’assegnargli anche questa.
    Piuttosto siamo noi ad essere cristiani e soprattutto fedeli.
    Siamo liberali e socialisti profondamente religiosi e ciecamente fedeli. Fedeli anche contro la nostra stessa ragione, che anzi tradiamo ripetutamente.
    Liberale è infatti colui che compie l’atto fede più scellerato ed irrazionale che si possa conoscere
    : l’atto di fede verso il proprio prossimo.
    Il socialista (non il marxista) fa un atto di fede diverso, forse ancor meno ragionevole e ancor più azzardato: l’atto di fede verso un prossimo collettivo: i propri simili. Più il socialista è democratico più quei simili saranno prossimi alla semplice categoria di umanità. Meno il socialista è democratico, più quei simili saranno prossimi alla sua presunta classe, al suo partito, alla sua corrente, alla sua cricca e infine alla sua “famiglia”.
    La differenza che passa tra i due atti di fede, quello del liberale e quello del socialista democratico è sottile, ma decisiva.
    Il socialista liberale, infine, fonda l’atto di fede del socialista su quello del liberale, e compie il proprio verso ciascuno dei propri simili.
    In tutti i casi la matrice è comune: proprio coloro che di fede son meno degni, vengono invece omaggiati dal nostro amore così liberale, socialista e anche così cristiano.
    Ecco, non so se il povero Gesù fosse più liberale, più socialista o più socialista liberale. Dopo la sua morte ciascuno lo ha raccontato come meglio ha creduto.
    Certo noi ci sentiamo un po’ cristiani e se vero che il Cristo è sempre vicino agli esclusi e agli emarginati … beh … allora forse davvero anche Gesù, di questi tempi, è un po’ socialista pure lui.