Tag: riforma elettorale

  • La transizione infinita e l’onestà di Veltroni

    veltrusconi.jpgFinalmente parole di chiarezza, sia pur amare: l’accordo che si profila fra le principali forze politiche a partire dalla bozza Bianco non chiuderà la lunga transizione italiana. Sarà anzi esso stesso provvisorio. Ripensare davvero gli assetti istituzionali richiederebbe un dibattito di ben altro spessore, con il coinvolgimento reale dei cittadini e una vera assemblea costituente.
    Walter Veltroni, che pure ha ribadito l’urgenza di provvedimenti quali la riduzione del numero dei parlamentari e il superamento del bicameralismo perfetto, ha avuto l’onestà di non spacciare per “storica” l’eventuale intesa sulla legge elettorale, volta nella migliore delle ipotesi a iniziare il percorso della Grande Riforma.
    Già: è desolante constatare come il nostro Paese, a differenza di altri con una struttura socio-economica non troppo dissimile, non riesca a rispondere alla profonda crisi che l’attraversa con un disegno riformatore di ampio respiro e sia costretto perennemente a rincorrere le emergenze e a tamponare le ferite: una liberalizzazione di qua, un “vassallum” di là. E la stessa frammentazione del quadro politico è madre e figlia della transizione interminabile.
    Anzi: la maggioranza delle dicotomie che caratterizzano lo scenario attuale – via parlamentare-via referendaria, partito all’americana-partito tradizionale, laici-cattolici – appare sempre più vuota dinanzi alle vere sfide che si profilano e alla posta in gioco: vivere in una società libera e plurale.