Author: Marco Caruso

  • Il Barile elettronico e il costo del petrolio

    Tutti sappiamo della grande, direi storica impennata del costo del petrolio. Ma ne conosciamo le reali cause?

    Sui quotidiani, spesso, si colpevolizzano i paesi produttori, perché rei di produrre volontariamente meno per far fluttuare domanda e offerta. Semplificando: meno produzione, meno offerta, quindi, al non diminuire della domanda, automatico innalzamento del prezzo. Altre cause “naturali di mercato” che contribuiscono all’ aumento del prezzo possono essere catastrofi naturali, guerre e tutto ciò che possa far aumentare o far diminuire domanda e offerta di “oro nero”.

    Il prezzo del petrolio viene fissato nelle varie borse del mondo sulle previsioni, i cosiddetti “future”, che ipotizzano la produzione di petrolio in un determinato lasso di tempo futuro. Questa è una semplificazione estrema di quello che è il mercato del petrolio con le sue peculiari dinamiche. Quello che però ci preme sottolineare in questa sede riguarda il mercato parallelo del “barile elettronico”, vera causa delle recenti impennate del prezzo di questo combustibile.
    Dal 2005 ad oggi, il prezzo del petrolio è aumentato vertiginosamente. Partendo da una soglia di 50,55 $ al barile dei primi mesi del 2005, questo è arrivato a superare il tetto dei 90$ al barile dal settembre 2007.

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  • Il socialismo giovane del nuovo millennio

    Le proposte dei giovani per un partito socialista che nasca dalla gente e per la gente
    Il riformismo del nuovo millennio

    PamSoc“Accanto a chi è indietro e compiendo un passo in avanti”, così Pietro Nenni spiegava il senso del socialismo.
    Ma oggi, cosa significa essere socialista in Italia? E ancor più, giovani e socialisti.

    Non è soltanto ideologia ma è una cultura, un modo di vivere. Non potrà mai essere soltanto un partito.
    Partiti degli uomini e non uomini del partito, forse, questo è il senso di una diaspora così lunga, forse, il problema di un socialismo ridotto a pochi pensieri, non propositivo, non degno a volte dell’ alta cultura degli esponenti del passato, svilito e accomodato su quelle briciole caritatevolmente donate dal magnate di turno.
    Il socialista, l’ uomo dei lumi e del senso della società, il riformismo dalla parte del popolo. Uomini che come Pertini hanno molto più parlato con le azioni e non con la prosa che spesso non diventa né poesia, né storia.

    Ma oggi, noi della generazione cresciuta nell’ assenza del partito socialista italiano, quello che in Europa non seguiva ma si faceva seguire nelle idee e nei contenuti, quello che non credeva che soltanto esserci abbia un senso. Quello della lotta partigiana, della Costituente, delle scissioni, del Presidente Pertini, del Concordato, dei ministri, del Presidente del Consiglio, di Sigonella, dei grandi errori, di tangentopoli e della distruzione del 1992.
    Noi, per continuare ad essere socialisti abbiamo bisogno di un futuro. Vogliamo un partito socialista vero, intraprendente, a 360 gradi e non arroccato solo su pochi temi e pure di nicchia. Un partito memore degli errori del passato ma anche orgogliosamente fiero delle grandi innovazioni apportate.

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