Articolo di Clara Comelli (coordinatrice nazionale per la diffusione del Manifesto per l’Uguaglianza dei Diritti) e Francesco Bilotta (docente di diritto privato nell’Università di Udine)
I riflettori si sono spenti sul Gay Pride. Il trucco è stato lavato via. La festa è finita, ora ricomincia l’impegno concreto per la lotta dei diritti. Il giornali del giorno dopo si sono accorti finalmente che il folklore non è tutto e che tra le migliaia di manifestanti c’era la voglia di rivendicare un posto nella società, una società diversa, più rispettosa di ciò che ognuno è, in una parola più giusta.