Tutti sappiamo della grande, direi storica impennata del costo del petrolio. Ma ne conosciamo le reali cause?
Sui quotidiani, spesso, si colpevolizzano i paesi produttori, perché rei di produrre volontariamente meno per far fluttuare domanda e offerta. Semplificando: meno produzione, meno offerta, quindi, al non diminuire della domanda, automatico innalzamento del prezzo. Altre cause “naturali di mercato” che contribuiscono all’ aumento del prezzo possono essere catastrofi naturali, guerre e tutto ciò che possa far aumentare o far diminuire domanda e offerta di “oro nero”.
Il prezzo del petrolio viene fissato nelle varie borse del mondo sulle previsioni, i cosiddetti “future”, che ipotizzano la produzione di petrolio in un determinato lasso di tempo futuro. Questa è una semplificazione estrema di quello che è il mercato del petrolio con le sue peculiari dinamiche. Quello che però ci preme sottolineare in questa sede riguarda il mercato parallelo del “barile elettronico”, vera causa delle recenti impennate del prezzo di questo combustibile.
Dal 2005 ad oggi, il prezzo del petrolio è aumentato vertiginosamente. Partendo da una soglia di 50,55 $ al barile dei primi mesi del 2005, questo è arrivato a superare il tetto dei 90$ al barile dal settembre 2007.