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  • [#14]Dai manganelli reali ai manganelli mediatici

    lab14m.jpgLabouratorio è fuori dagli schemi, ma ha dei valori in cui crede. Labouratorio è fuori dai partiti, ma con affetto ne segue uno che ha una storia gloriosa e un presente non propriamente brillantissimo. Labouratorio è fuori dalle logiche della militanza classica, ma è di per sè un pò militante. Labouratorio è fuori…e basta!

    Se fossimo catalogabili, lineari, conformisti, forse ora non saremmo neanche più qui a scrivere le nostre 4 “cazzatelle” settimanali. Forse saremmo già stati azzittiti, ammutoliti, censurati, da qualche “tentacolo” del mostro Veltrusconico che controlla alla perfezione i media.

    Un controllo tale che definirei quasi una sorta di fascismo “silenzioso” del nuovo millennio: solo che allora si veniva picchiati con manganelli reali, ora i manganelli sono mediatici, che provocano un dolore subdolo, spesso non percepibile dal cittadino comune. Noi quel dolore lo percepiamo forte e chiaro, e lo urliamo al mondo intero…

    La chiusura di questa intro al numero 14 di Labouratorio è la citazione di un “Socialista Sano”, intervenuto sul sito AprileOnline.info:

    1921-2008 e il disastro dei partiti inventati

    “Nel 1921 un gruppo di socialisti usciva dal PSI per fondare un nuovo partito, il partito comunista italiano alla Russa che non esisteva in Europa e esporta la sua ideologia in Europa e nel mondo. Nel 1921 un gruppo di agrari liberali fonda un partito nuovo il partito fascista che non esiste in Europa e mette a capo di questo partito un socialista espulso anni prima dal PSI e esporta la sua ideologia in Europa e nel mondo. I due nuovi partiti non hanno portato nulla di buono per l’italia per l’Europa e per il mondo intero. Nel 2008 un gruppo di comunisti e democristiani fonda un nuovo partito il partito democratico all’americana che non esiste in Europa. Nel 2008 a piazza S. Babila sul predellino di un’auto Berlusconi fonda un nuovo partito il partito del popolo delle libertà un partito che non esiste in Europa. Speriamo che i partiti nuovi del 2008 non siano come i partiti nuovi del 1921. Noi socialisti eravamo socialisti nel 1892 quando ci battevamo per gli sfruttati, nel 1915 quando non volevamo la guerra, nel 1921 quando volevamo il voto per le donne e la giornata di otto ore e eravamo manganellati e insultati dai partiti nuovi, nel 1923-1943 quando eravamo in esilio o nei lager e nei gulag, nel 1943-45 quando eravamo in montagna con la resistenza, nel 1946 quando volevamo la repubblica e la costituzione e la separazione tra stato e chiesa, nel 1963-76 quando si facevano le grandi riforme statuto dei lavoratori-diritto di famiglia-scuola per tutti-servizio sanitario nazionale-regioni-aborto-divorzio, e ora siamo ancora gli stessi mentre questi partiti nuovi del 2008 inesistenti in Europa usano i mass media di cui hanno il monopolio per manganellarci, un pò come nel 1921. Compagni la nostra storia è una storia limpida e coerente l’unica in questo nostro anomalo paese, possiamo essere fieri della nostra storia passata e di quella futura che sarà altrettanto limpida coerente e socialista”.

    Ed ecco il sommario del Numero 14

  • Contenitori 2 – Contenuti 0

    box.jpgI produttori di televisori soffrono della sindrome dell’anno dispari. Senza un Mondiale o un Europeo o un’Olimpiade, eventi che si tengono tutti negli anni pari, è più difficile vendere televisori.I media soffrono invece della sindrome del governo lungo. Senza una tornata elettorale è più difficile fare il pieno di vendite ed ascolti di programmi privi di quiz milionari o costose produzioni.

    La “Raiset” ha dunque iniziato lo sfruttamento economico della campagna elettorale con quell’opera di ingigantimento degli eventi che corrispondono agli interessi partitocratici dei suoi sponsor e padrini.

    I nuovi contenitori, PD da un lato e PDL dall’altro, hanno, di fatto, già monopolizzato la scena e ipotecato tutti gli spazi televisivi.
    Dopo il fallimento del bipolarismo ‘coatto’, si prova a far partire la Terza Repubblica all’insegna del bipartitismo ‘forzoso’, una creatura monca che porta con se un grave rischio per la già fragile democraticità del sistema istituzionale italiano.
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