Quando, a seguito del drammatico congresso di Bad Godesberg, il Partito Socialdemocratico Tedesco revisionò la propria impostazione ideologica, smarcandosi dal classismo marxiano, per approdare ad una forma eterodossa e deconcentrazionaria, vi fu una vera e propria levata di scudi, tanto da destra quanto da sinistra.
Nel 1966, Otto Kirchheimer elaborò un modello di studio, improntato proprio sull’esperienza della svolta della SPD, ancora oggi appropriato per categorizzare un determinato genus politico: quello del “Partito Pigliatutti”. Una definizione, forse di dubbia neutralità scientifica, dalla cui analisi contingente si riesce a scorgere il disincanto (o la delusione) del politologo stesso, ma decisamente efficace. (more…)