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  • [n.13] Tra pelle e palle Labouratorio sbatte la Porta a Porta

    Labouratorio 13Per adesso la campagna elettorale si è giocata tra candidature spettacolo e sondaggismo esasperato. Il gioco delle prime sarà presto chiuso, il secondo continuerà a minare la percezione della realtà. A poco è servita la lezione della scorsa tornata elettorale, quando tutti i sondaggisti dimostrarono la propria incapacità di leggere il paese. Incapacità che faceva pienamente il paio con quella di coloro che quei sondaggi commissionavano, ovvero i partiti politici.
    Quegli stessi partiti che adesso chiudono liste che i cittadini dovranno prendersi così come sono, tanto che oggi ha più senso parlare di nominati, che di eletti. La mortificazione della cittadinanza elevata a sistema e ridotta a sudditanza.

    In questo clima anche il Partito Socialista ha deciso di mettersi a giocare. A giocare in maniera tanto sfrontata da cogliere più che di sorpresa coloro che si erano abituati alla mitezza come cifra di una dirigenza politica che oggi invece pare non avere più remore.

    La “crespata” del lasciare Porta a Porta è stata accolta con un’ovazione. L’accusa franceschiniana di essere dei rompicoglioni è una medaglia da appuntarsi orgogliosamente sul petto. La trovata dell’offerta a Mastella è stata invece accolta con non pochi malesseri, anche in considerazione di quanto sopra dicevamo sulla legge elettorale con cui voteremo.

    Ma intanto qualcosa si muove e i telegiornali sono costretti ad accorgersi che esiste altro oltre la prima fila della griglia di partenza. Noi di Labouratorio non possiamo non esserne contenti. Ora però viene il difficile: la pars construens. Che siamo incazzati lo hanno capito in molti. Cosa proponiamo oltre l’incazzatura dovremo dirlo con chiarezza, insistenza e convinzione nei giorni di campagna elettorale che ancora rimangono.

    Anche per questo oggi Labouratorio è un po’ più serio del solito, perché sa bene che un risultato come quello segnato da Zapatero è ancora lontano. Ma dalla Spagna arriva un segnale incoraggiante, che ci fa dimenticare le beghe romane sortite in seguito all’annunciata candidatura di Grillini come sindaco di Roma per il Partito Socialista.
    Non ci preme qua dare un giudizio politico della reazione che alcuni compagni hanno avuto di fronte a tale scelta. Ci basta considerare che se qualcuno preferiva tenersi la poltrona poteva scegliere prima. Saltare all’ultimo sul carrozzone di Rutelli non è la scelta migliore nemmeno per chi vuole vendersi bene.

    A noi resta da vendere cara la pelle … e come scrive il sempre scorretto D’Angelis, tirando fuori le palle, “ma anche” gli argomenti.

    IL SOMMARIO DEL NUMERO 13

  • Previsioni del tempo per la decima settimana del 2008

    Meteo del colonnello AlbanoQueste le temperature medie registrate questa settimana:PD: 34.5%

    PdL:40,4%

    Rosa Bianca:6%

    Cosa Rossa:8,3%

    P.S.:N.P.

    Tempo previsto per la prossima settimana:

    Allerta meteo in zona Chigi:Prodi ha deciso di ritirarsi dalla politica,avrebbe dichiarato che:” c’è tanta gente che aspetta una parola di pace e di aiuto”. Immediata la telefonata di Bazoli!
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  • Per un Change socialista

    1412954910_23f5ae7767_o.jpg«Change! Change! Change! » è la parola chiave delle primarie democratiche Americane. Parola soprattutto usata dai due candidati favoriti; Hillary Clinton e Barack Obama. Penso che tutti lo possano riconoscere già: la competizione fra una donna è un nero rappresenta un segno di cambiamento profondo nella società americana. E’ stato proprio Obama in un comizio a prendere la parola disegnando un percorso politico che ruota tutto attorno a questa parola-messaggio, facendo notare che: «l’era di Karl Rove è finita», riferendosi allo stratega delle vittorie di Bush nel 2000 e 2004, perché «è ora di creare un nuovo corpo elettorale», non più diviso a metà fra democratici e repubblicani, ma accomunato dalla convinzione che «non c’è destino che il popolo americano non possa creare». Per concludere che «la speranza» è il «vettore del cambiamento»: dove «speranza significa immaginare e lavorare per qualcosa che prima si pensava impossibile».
    È proprio con queste parole che voglio incominciare a parlare del “caso” Italia, che a noi socialisti, da circa sedici anni, ci preoccupa molto. Cioè dalla data dello scioglimento del grande partito che univa tutti i laici e i socialisti, e non solo, d’Italia. Lo credo fortemente: la costituente del Partito Socialista è oggi l’occasione buona, forse anche l’ultima, per ridare «la speranza» non solo a tutti i laici e i socialisti di vecchia data, ma anche, e soprattutto, a tutti quelli di oggi e di domani, cosa di cui credo di essere una testimonianza.

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  • Intervista a Tommaso Nannicini – Il segreto della Spagna? La capacità di “selezionare”

    Tommaso NanniciniTommaso Nannicini è un economista e vive in Spagna da due anni, dove insegna e svolge attività di ricerca presso l’Università Carlos III di Madrid. I suoi interessi di studio abbracciano l’economia del lavoro, l’econometria applicata e l’analisi empirica dei processi politici. In passato, ha studiato o lavorato presso l’Università di Firenze, l’Università Bocconi, l’Istituto Universitario Europeo, il MIT di Boston e il Fondo Monetario Internazionale. Per un periodo, ha pensato di darsi non all’ippica ma alla politica (ricoprendo vari incarichi locali e nazionali prima nell’associazionismo della diaspora socialista, e poi nei Ds e in LibertàEGUALE). Ma la politica, a quanto pare, aveva altri piani. (more…)

  • Diritti civili e sociali: la lezione di Martin Luther King

    Anche i più convinti sostenitori delle riforme di Luis Rodriguez Zapatero tendono spesso a considerarle importanti conquiste nell’ambito dei diritti civili. Così vi è chi ritiene che in un mondo nel quale le grandi scelte strategiche ed economiche sono legate a mille vincoli e compatibilità, al socialismo delle libertà e dei cittadini non resti che migliorare la qualità della vita estendendo i diritti civili e promovendone il rispetto.

    Ma è proprio così? Volgiamo lo sguardo insieme al passato e all’oggi. L’abolizione dello schiavismo negli Usa rappresentò insieme l’acquisizione di diritti e un grosso mutamento sociale (non privo di risvolti controversi). Per Giovanna Reggiani il diritto alla sicurezza era condizione indispensabile per muoversi in città e tornare a casa. A pensare che ancora sussiste in certi ambienti un atteggiamento indulgente nei confronti dello stupro! La maternità e la paternità responsabile, e quindi la possibilità di ricorrere alle tecniche di fecondazione assistita, rappresentano un momento fondamentale nella vita dei singoli, delle coppie e della comunità. E la moratoria delle esecuzioni capitali ha mille risvolti politici e sociali nel mondo. Per non dire dei milioni di uomini e donne gay verso i quali si continuano a ergere steccati e pregiudizi. O delle mille barriere mentali (e non solo) nei confronti dei disabili, che contribuiscono sovente, ad esempio, a rendere per loro quasi impensabile una vita sentimentale soddisfacente.Ecco: l’anno prossimo ricorrerà il quarantennale della morte di Martin Luther King. Scorrendo il libro della sua vita, si scorge subito il legame che egli coglieva fra la fine della segregazione razziale (i diritti civili), il suffragio davvero universale (diritti politici), la guerra alla povertà (diritti sociali). Nell’ultimo King si nota un’impostazione più radicale, è vero, soprattutto in risposta alla miseria e all’abbrutimento della vita nei ghetti del Nord; ma l’ansia di giustizia sociale è presente fin dall’inizio, nutrendosi fra l’altro del Social Gospel (il Vangelo sociale).Il messaggio principale dell’apostolo della nonviolenza è proprio quello di considerare le persone nella loro globalità, in relazione con i propri simili.

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