Author: Guido Padalino

  • Dalla periferia dell’Impero: Bologna

    PREMESSA

    Mi permetto di intervenire in questo web magazine per sollevare un problema che ha una rilevanza squisitamente locale  ma che può essere paradigmatico e facilmente trasposto in qualsiasi realtà locale italiana: le opere pubbliche e le infrastrutture.
    Sicuro di svilire il target  di questo sito credo, tuttavia, che non si possa sottovalutare la portata, spesso deleteria, delle decisioni concrete delle classi politiche locali. Credo che una seria riflessione sull’insipienza della classe dirigente attuale non possa essere ulteriormente rinviata.
    Mi trovo costretto, pertanto,  a  scrivere per denunciare l’ennesimo episodio di faziosità e cattiva amministrazione e spezzare una lancia a favore della “vera” società civile che si autoconvoca “veramente”  e si organizza di conseguenza; in soldoni l’antitesi del Girotondismo.
    Potrebbe essere il primo passo  per quel riavvicinamento di chi si vuole occupare della “cosa pubblica” e quelle persone che ormai sono giustamente sfiduciate dalle istituzioni e ricorrono, legittimamente, ad una forma di autotutela nei confronti della “politica”.

    CITTADINI A SOVRANITÀ LIMITATA

    (more…)

  • Diliberto e le sue mummie

    Come al solito Diliberto non finisce mai di stupire. Dopo il memorabile viaggio per celebrare il novantesimo della rivoluzione bolscevica (e noi menscevichi da sempre celebriamo questa data con un lutto) il nostro turista di lotta e di governo ci ha fatto tornare alla mente le mitiche quanto famigerate delegazioni PCI in viaggio verso la terra madre con a capo Il non meno mitico, per non dire mitologico, Pietro Secchia il tutto grazie ai potenti mezzi e alla certosina organizzazione curata dalla indimenticabile “italturist”, fabbrica di viaggi oltrecortina e al contempo di riciclaggio di rubli preziosi per il finanziamento della rivoluzione bolscevica in Italia. Chissà se il PdCI ha intenzione di resuscitare la famosa società scatola vuota creata e gestita, a suo tempo, dall’impareggiabile Armando Cossutta.

    Diliberia, così soprannominato“affettuosamente” dai suoi compagnucci in ricordo del capo della polizia segreta di Stalin Lavrentij Pavlovič Berija, nonché responsabile delle famigerate purghe, anche in questo caso ha voluto dare prova della sua esistenza politica. Nell’indecisione del governo russo sulla sorte del corpo imbalsamato del compagno Lenin il nostro Oliviero, conscio di scaldare l’animo di qualche nostalgico di razza italica, ha pensato bene di chiedere la traslazione in Italia della mummia del comunista per antonomasia. Le reazioni in Italia non si sono fatte attendere; si è giunti ad altissime vette con il sarcasmo di Calderoli il quale si è detto disposto ad ospitare la salma del defunto nel suo giardino al fine di alleviare i patimenti fisiologici dei suoi amichetti a quattro zampe ( in questo caso cani e non maiali.. Lenin non era musulmano).
    Ultimo di tanti ameni episodi della sua esistenza politica, Diliberia negli anni ci ha sempre stupito e continuerà a stupirci: da Ministro di grazia e Giustizia barattò la Baraldini per i morti del Cermis, con sommo gaudio di quell’impenitente dongiovanni di Clinton. Successivamente, prese armi, bagagli, burattini, le mummie no ma la scorta ministeriale si, per trascorrere una vacanza con la moglie alle Seychelles quasi come fosse Mastella solo che Mastella al massimo va a Telese Terme.

    (more…)