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  • Cari cinesi siete oppressi da una casta di corrotti

    Gli amici e compagni radicali hanno rilanciato in questi giorni l’iniziativa di un grande Satyagraha Mondiale per la pace da avviare nei giorni d’apertura dei giochi olimpici di Pechino. Sostenere la lotta per i diritti umani e per la democrazia è battaglia delle più nobili, condurla senza timori anche contro un paese potente come la Cina lo è in maniera particolare. Invito quindi tutti coloro che vorranno ad aderire a questa iniziativa.

    Tuttavia questa può essere occasione per offrire qualche spunto, tra il serio ed il provocatorio, proprio riguardo agli argomenti da poter usare per intervenire in maniera incisiva sull’opinione pubblica cinese e sostenerla nella richiesta di un cambiamento dell’assetto politico e istituzionale del paese. Un assetto che è interessante analizzare sommariamente, per capire dove stiano i suoi punti più fragili. In primis vale la pena rilevare che oggi la principale risorsa ideologica del regime cinese è il nazionalismo, forse l’unica ideologia che è riuscita a sopravvivere al ‘900. Proprio le Olimpiadi saranno una superba celebrazione della nazione e dell’identità cinese, tanto mutevole quanto radicata nella coscienza dei suoi abitanti. Difficile, pertanto, pensare che un popolo che guarderà al medagliere con tanta ansia di superare gli Stati Uniti, sarà disposto a farsi distrarre da sacrosanti appelli alla democrazia e ai diritti umani.

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  • Potenziare e prevenire: le due parole per una città sicura

    163506408_a1a35190ca_o.jpg(*) La sicurezza delle città in cui viviamo costituisce uno dei temi più scottanti nei dibattiti alimentati dall’opinione pubblica italiana.
    Il diritto alla libertà e alla sicurezza del cittadino , per l’importanza che riveste nello scenario politico globale negli ultimi vent’anni, viene persino sancita nella legislazione internazionale, ovvero nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.
    Oggi, infatti, è il tema che occupa il primo o il secondo posto nelle preoccupazioni dei cittadini, soprattutto di quei segmenti sociali più “deboli”, ovvero donne, anziani e bambini. Per questo costituisce un fattore “strumentale” che le politiche di Governo, locale e nazionale devono affrontare organicamente e efficacemente.

    Il concetto di sicurezza nel territorio urbano ha subito negli ultimi anni una significativa evoluzione. La vecchia idea di città sicura riconduceva essenzialmente la criticità ad un problema di incolumità personale rispetto a fenomeni criminosi: questo tipo di sicurezza, relativo all’ordine pubblico nel suo aspetto di “polizia”, fa riferimento sia ad approcci risolutivi di tipo repressivo che preventivo, ma è tipicamente afferente alle competenze delle sole forze dell’ordine.
    La domanda di sicurezza da parte dei cittadini sta assumendo un’accezione più ampia, riferita alla vivibilità, alla libertà di muoversi, lavorare e usufruire con serenità degli spazi pubblici e privati delle città, in una situazione di convivenza civile tra etnie, culture e generazioni differenti: il tema, quindi, è quello del contrasto all’emarginazione, di una gestione responsabile dell’impatto del fenomeno dell’immigrazione, della tutela dell’ambiente e delle risorse culturali, della valorizzazione dello sviluppo locale, della protezione dei siti sensibili, della diffusione della legalità e al contempo della cultura delle regole.

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