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  • La medicina migliore: Labouratorio

    labmedicina.jpgUn prodigioso farmaco continua a meravigliare e a dimostrare successo in rete ma non solo. Mentre ansiosi attendiamo l’avviso per la vincita del Pulitzer, del Nobel e anche dell’Oscar (così..!) vi introduciamo ad un nuovo entusiasmante labour-number di cui andiamo fieri.

    Guardate, lo voglio dire pacatamente, serenamente: Labouratorio, un magazine nuovo, ma anche antico, non di certo vecchio, una rivista online, ma anche, volendo, su carta, una redazione di giovani appassionati, ma anche letteralmente folli. Insomma, (direbbe qualcuno) non si pensi che non vogliamo un pungolo, uno stimolo fresco, sincero, appassionato ed ideale per la Costituente che non costituisce, ma anche.. no.

    In ogni caso, eccoci qui, un po’ situazionisti, giunti al N. 4 di Labouratorio. Molti si chiedono stupiti: come è possibile? Quale forza trascendentale permise ciò? La risposta è scontata, almeno mi pare.. perché Labouratorio è passione e la passione è il Tanfani, se ne deduce che il Tanfani è Labouratorio.. cioè.. vabè, insomma.. ci siamo capiti.

    Teoremi a parte, è proprio la passione di tanti la motivazione per cui questo magazine online è BRILLANTEMENTE giunto al N. 4, pronto ad altri 100 numeri altrettanto stimolanti. Anche con le feste, un po’ più tondi e allegri, non ci siamo mai fermati. Crediamo nella costruzione di una sinistra che non c’è: moderna, liberale, socialista, radicale, laica, ecologista, anticlericale, nonviolenta, democratica, europeista, progressista, libertaria… (lo portano via)

    Labouratorio ® Ultra-stimolante intellettuale, e non solo.

    COMPOSIZIONE: Principio attivo: situazionismo. Eccipienti: un pugno di giovani matti, forse un poco illusi ma tanto idealisti, liberalsocialismo, radicalismo.

    INDICAZIONI TERAPEUTICHE: Trattamento sintomatico di inerzia, immobilismo, affezione da inciucio, ministerialismo, antani.

    TENERE IL PRODOTTO FUORI DALLA PORTATA DI ALTI COSTITUENTI, RICOSTITUENTI E TRICOSTITUENTI

    Se il sintomo persiste consultare la voce “espatrio”.

  • Un Partito Socialista forte serve anche al PD

    Articolo di Vittorio Marchitti

    E’ ormai palese che la nascita del Partito Democratico abbia riaperto la “questione socialista” in Italia. Gli ex-PCI hanno saltato a piè pari, per l’ennesima volta, il socialismo riformista italiano di stampo europeo, pur essendo parte, ancora oggi, di quella famiglia proprio in Europa. Lo avevano già fatto in due occasioni, nel passaggio dal PCI al PDS e da questo ai DS, dimostrando, nei fatti, di essere insofferenti all’idea di un approdo socialdemocratico, eccezion fatta per una parte di quella componente cosiddetta “migliorista” che invece l’aveva sempre auspicato, tra i cui esponenti ricordiamo, tra gli altri, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Emanuele Macaluso, Lanfranco Turci.

    Oggi addirittura, con un triplo carpiato, saltano al centro, nel nome del nuovismo veltroniano, dando vita ad un nuovo soggetto politico, insieme agli ex DC, che sà molto di contenitore e poco di contenuti, se non quelli della filosofia del “ma-anchismo”, ossia del tutto e il contrario di tutto. Un’operazione molto più di facciata e di nomenclature che di sostanza, con primarie blindate. Del resto, si sà, la politica oggi è soprattutto marketing, slogan, battage mediatico, culto del leader. Come poteva farsi attendere la reazione del Cavaliere, re del settore? Ed ecco pronto (forse) il nuovissimo “Popolo delle libertà”, lanciato dal capo, in piazza, dalla sera alla mattina, con un’esaltante coinvolgimento democratico degli elettori e degli alleati. Processi ambigui, certo, ma che sarebbe un errore madornale sottovalutare, poiché rappresentano la maggioranza dell’elettorato italiano.
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