E’ lo Stato un soggetto trascendente, emanazione di Dio in terra, infallibile per il suo primato etico, ente che concede ai cittadini i diritti di cui essi usufruiscono? Oppure lo Stato è frutto di un patto sociale, di un accordo tra donne e uomini già naturalmente in possesso dei propri diritti, e che decidono di sacrificare parte della propria libertà per regolare le relazioni sociali? Con una eccessivamente grossolana semplificazione, la domanda potrebbe essere: ha ragione Hegel o ha ragione Locke?
Sebbene possa sembrare pura astrazione intellettuale, una questione prettamente adatta a sedi accademiche, dalla tenzone tra queste due concezioni primarie ed opposite scaturisce in realtà un’importantissima disquisizione sulla natura fondante dello Stato, che si ripercuote necessariamente nella declinazione e nella regolazione dei rapporti concernenti la socialità umana all’interno dello stesso.
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