Tag: aborto

  • Lettera sull’aborto

     

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    Gentile Direttore di Libertà,

    desidero dire due parole sull’ aborto: a volte può essere praticato per profonda compassione, altre volte per seguire le vie dell’ EGO; a Dio solo spetta distinguere. Chi pecca soffrirà le pene dell’ inferno, nell’ aldilà; e l’ “aldilà” non è “dopo”, ma aldilà del tempo che noi percepiamo come realtà. Quando la mente tace, l’ attaccamento al passato e i progetti circa il futuro scompaiono, nel momento presente, l’ uomo che vive secondo la Legge divina riceverà la sua ricompensa, e il peccatore sarà preda dell’angoscia.
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  • [Una donna normale in un Paese atipico] Intervista ad una “casa-lingua”

    Dopo l’appello “osè” di Niccolò Cavalli, ho deciso di beccare “due piccioni con una fava” (e non fate i maliziosi) … io, donna, intervisto un’altra donna, una “casa-lingua”, ovvero il classico “angelo del focolare” dantesco dotato di una lingua tagliente e provocatoria per dire ciò che preme alle donne italiane; quelle donne che quotidianamente sperano, si arrabattano per campare e sognano un futuro migliore per i loro figli. Una possibile mamma di “tutti noi”.

    Anna, mia vicina di casa, 58 anni, diploma di scuola superiore, sposata, casalinga, 28 anni di lavoro alle spalle, figlia sul filo perenne della precarietà, reddito familiare mensile di 1500 Euro al mese.
    Perché scegliere lei? Perché è una donna “normale”, realista, aperta, saggiamente ribelle, ideologicamente indipendente e politicamente attiva. E poi perché, è più che mai necessario oggi, incominciare di nuovo ad ascoltare i bisogni e le esigenze della gente comune.
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  • La moratoria degli antiliberali

    Riguardo alla moratoria sull’aborto di Ferrara e Ruini, ancora una volta la questione cruciale è quella della libertà. Quella stronzissima cosa che è la libertà.

    Spesso la scelta di abortire è una scelta tra due soluzioni dolorose. Perdere un possibile figlio oppure trovarsi davanti una vita d’incertezza per entrambi. In quel caso uno stato rispettoso, pietoso (nel vero senso di quella pietas di cui tanto si riempie la bocca quel vecchio antiliberale di Ferrara) sa che l’ultima scelta spetta al cittadino, e si fa da parte.
    La concezione di tanti antiliberali, come Ferrara o Ruini, prevede invece un’altra cosa. Prevede che sia lo Stato – o meglio, lo Stato su indicazione di una “autorità altra” deputata a decidere su queste materie, perché detentrice del monopolio delle “questioni etiche” – a decidere di questo.

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