Dopo l’appello “osè” di Niccolò Cavalli, ho deciso di beccare “due piccioni con una fava” (e non fate i maliziosi) … io, donna, intervisto un’altra donna, una “casa-lingua”, ovvero il classico “angelo del focolare” dantesco dotato di una lingua tagliente e provocatoria per dire ciò che preme alle donne italiane; quelle donne che quotidianamente sperano, si arrabattano per campare e sognano un futuro migliore per i loro figli. Una possibile mamma di “tutti noi”.
Anna, mia vicina di casa, 58 anni, diploma di scuola superiore, sposata, casalinga, 28 anni di lavoro alle spalle, figlia sul filo perenne della precarietà, reddito familiare mensile di 1500 Euro al mese.
Perché scegliere lei? Perché è una donna “normale”, realista, aperta, saggiamente ribelle, ideologicamente indipendente e politicamente attiva. E poi perché, è più che mai necessario oggi, incominciare di nuovo ad ascoltare i bisogni e le esigenze della gente comune.
L’Italia è il Paese dell’immobilismo e dell’anomalia. Crescono i prezzi, i salari sono fermi dal 2000, diminuisce il potere d’acquisto delle famiglie. Quali sono i problemi a cui una famiglia italiana deve far fronte per tentare di arrivare alla fine del mese?
Per sapere cosa mangia la mia famiglia, non c’è bisogno della “sfera magica”. Basta passare alla Coop del paese e vedere tra gli scaffali le offerte della settimana. Con noi funziona sempre lo slogan “prendi due e paghi uno”.
Il primo giorno che mio marito riceve la pensione, però, è festa grande. Si va a mangiare una pizza nell’unica trattoria del paese … e in due ce la caviamo ancora con 14 Euro (naturalmente non vengono rilasciate ricevute).
Per le utenze, abbiamo eliminato il telefono fisso, le lavatrici vengono fatte stracariche (prima o poi dalla macchina infernale uscirà qualcosa a pois!), il riscaldamento viene utilizzato il meno possibile, per lo più in sostituzione del camino (abito in campagna e la legna me la faccio da sola!) e cerchiamo di usare la corrente elettrica spesso di notte perché si spende meno.
Cosa dovrebbe fare uno Stato moderno, riformista e anticipatore dei tempi per aiutare le famiglie italiane?
Lo Stato dovrebbe essere il primo oppositore dell’aumento indiscriminato dei prezzi. Anche per le liberalizzazioni, so che non è facile, ma lo Stato dovrebbe intervenire fissando un prezzo massimo del bene o del servizio liberalizzato.
Da quasi sessantenne, a mio avviso, lo Stato dovrebbe poi aumentare le pensioni. Oggi gli anziani vengono considerati inutili e per di più un peso della società … a parte quando arriva la campagna elettorale. Eppure quando lavoravamo servivamo per pagare le pensioni agli altri lavoratori, ma anche a chi non ha mai lavorato e ai “finti” invalidi.
Sono convinta anche della necessità di diminuire questi macigni di tasse comunali!! Sono le più incisive sui conti familiari e quelle che offrono in cambio i servizi più scarsi al cittadino. Oh! Ci sono più dipendenti comunali nel mio paese che gente in piazza durante il mercato del sabato!!!E io pago…come diceva Totò!
Il nostro Paese ultimamente è attraversato da “nuovismi”. Alcune formazioni politiche richiedono a gran voce le “quote rosa” e “quote giovani” o propongono liste elettorali al 50% formate da donne. Cosa ne pensa? Stiamo facendo un passo avanti o forse l’imposizione nasconde in realtà una “ghettizzazione” femminile?
Nel 68’ avevo 18 anni…vivevo in una famiglia democristiana e non puoi immaginare quello che ho passato per portare avanti molte battaglie per il rispetto dei diritti della donna. Ma erano altri tempi …
La donna oggi, se vuole, può conquistarsi il proprio spazio politico e può farlo grazie alle proprie capacità. Non ha senso che un partito imponga le “quote rosa”; il suo ruolo dovrebbe essere quello di garantire le stesse possibilità di fare politica al suo interno, promuovendo un principio semplice, ma dimenticato in questo paese: la meritocrazia.
A volte mi vien quasi da pensare che in Italia stiamo ancora discutendo della partecipazione delle donne alla vita politica del Paese in questi termini, forse perché finora molte delle nostre “politichesse” sono state scelte sulla base della bravura nella “ginnastica da letto”!
A parte tutto, se una donna non vale politicamente, può fare mille altri mestieri o ritornare alle origini: fare il ragù e la calza a casa.
Se si affrontasse il punto sulla base delle reali capacità della donna, chissà … forse i partiti invece delle “quote rosa” dovrebbero imporre le “quote blu”!
In Italia stiamo assistendo ad una influenza sempre più pressante del mondo cattolico sulla sfera politica e sempre più partiti o movimenti sperano di entrare nelle “grazie” del mondo cattolico. Cosa ne pensa, da donna, della legge 194? E della lista “Movimento per la vita” di Giuliano Ferrara?
Giuliano Ferrara … qua lo chiamano Silvio Ferrara. Io l’ho ribattezzato Giuliano Ratzinger … II, la vendetta!
Non capisco, ogni tanto, perché il popolo italiano sia chiamato a votare i referendum quando poi la politica rimette continuamente in discussione la volontà popolare! E non dimentichiamo che i referendum costano e pure parecchio! Il diritto all’aborto è un diritto conquistato dalla donna. E non si pensi che quando una donna abortisce lo fa con il sorriso sulle labbra.
Ai miei tempi, si abortiva clandestinamente, provocando morti inutili e sofferenze immani alla famiglia della vittima. Vogliamo ritornare a quei tempi? Certo la 194 può essere migliorata nelle sue applicazioni, ma non va toccato il principio di fondo della legge.
Nelle primarie americane, tra i democratici, stiamo assistendo al sorpasso di Obama sulla Clinton. Il sogno “we can” ha fatto breccia sul cuore pulsante dell’America, soprattutto tra la comunità di colore e tra le donne. In Italia esiste un Obama? Chi voterà e perché alle prossime elezioni politiche?
…scusa Oba chi? che? Ancora con sto Bill Clinton?
– Ripropongo la domanda in dialetto perugino, aggiungendo una rapida presentazione dei succitati –
Guarda io non vado più a votare. Ho votato PSI fino al 94’ poi ho riposto nel cassetto la mia scheda elettorale. Sono di sinistra, socialista, ma credo che ormai in Italia la sinistra sia divisa tra un centro e una periferia. Il centro-sinistra non esiste più. Per quel che mi riguarda non morirò né democristiana, né tantomeno comunista.
Come sempre poi, l’America – che per la cronaca l’avremmo scoperta e fatta noi europei – è avanti anni luce proprio rispetto alla mentalità “viziata” europea.
Se esiste in Italia un Obama? Sì, sono tutti un po’ Obama, ma Obama Bin Laden! Mascalzoni, ladri! Scusa lo sfogo, ma non se ne può più di quelli che fondano i loro partiti per interessi personalistici e per conservare la poltroncina. I nostri leader non ascoltano più: sono completamente “ignoranti” sui bisogni normali e quotidiani della gente comune. L’unico modo per cambiare l’Italia sareste voi giovani! E però, pure voi fatevi avanti!
Evitate di dover emigrare all’estero per farvi una carriera professionale. Siate un po’ eroi e un po’ ambiziosi, riprendetevi ‘sto Paese. Da mamma, da donna e da socialista sono con voi!
… e un grazie di cuore a questa donna con i pantaloni, oltre che con i coglioni!