Tag: intervista

  • INTERVISTA AD ARISTOTELE

    Per intervistarLo ho dovuto sudare le pene dell’Inferno. Letteralmente, o quasi. Visto che vivendo Lui nel Limbo, ho potuto evitare le malebolge che invece si è dovuto sorbire il povero Dante. Ma il Poeta si sa, voleva anche mondarsi dei peccati. Invece a me bastava fare quattro chiacchiere con Lui, sì con Aristotele, per parlare di attualità e politica con uno dei più grandi pensatori del passato, il maestro di color che sanno. E credetemi ne è valsa la pena.

    Innanzitutto mi complimento con Lei, ancora in ottima forma.

    A differenza di Achille, che avrebbe preferito essere l’ultimo dei rematori piuttosto che un principe nel regno dei morti, io qua ci sto bene. Credo che ciò che conti sia il ricordo che serbate di me, non sono un tipo attaccato alla poltrona insomma.

    A questo proposito avrebbe molto da insegnare ai politici italiani…

    Non è possibile o non è facile mutare col ragionamento ciò che da molto tempo si è impresso nel carattere e nell’abitudine

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  • Intervista a Gustav Hofer, regista del documentario “Improvvisamente, l’inverno scorso”

    Pubblicato anche su CinemaItaliano.info
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    Abbiamo intervistato Gustav Hofer, autore insieme a Luca Ragazzi di “Improvvisamente, l’inverno scorso“, il documentario che affronta l’anomalia italiana sul tema delle unioni civili, accolto con entusiasmo un paio di settimane fa alla Berlinale.

    Intervista a Gustav Hofer, regista del documentario

    Innanzitutto, come nasce l’idea di questo documentario e soprattutto perché avete scelto di utilizzare la forma del documentario per affrontare questo tema?
    L’idea di questo documentario è nata circa un anno fa, quando il governo Prodi è caduto per la prima volta. Poco dopo si è scoperto che tra i voti che mancavano al Senato c’era quello del senatore a vita, Giulio Andreotti che a seguito in un intervista dichiarava che non poteva dare l’appoggio a un governo che aveva l’ardire di fare una legge come i DICO. Come cittadini ci siamo sentiti offesi e abbiamo deciso di fare un film su questa vicenda. Il documentario era la scelta ovvia – a volte – purtroppo – la realtà supera la finzione come abbiamo dovuto constatare.

    Cosa vi ha particolarmente arricchito durante l’esperienza delle riprese del documentario? Cosa sapete in più rispetto a prima del nostro paese?
    Abbiamo scoperto tante facce del nostro paese che non ci aspettavamo. Non credevamo che a così tanta gente mancasse la capacità analitica e critica di ciò che gli viene detto dai politici, dalla chiesa e dalla televisione. Poi abbiamo scoperto che siamo un paese pavido e abbruttito che pensa che dare diritti a una minoranza significhi toglierli alla maggioranza, ci sembra un paese concentrato sul proprio orticello e che vuole difendere solo quello. La classe politica – con qualche eccezione, come la Ministra Barbara Pollastrini – manca di coraggio e soprattutto ha un’età media molto alta, e forse quello non aiuta.

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  • [Una donna normale in un Paese atipico] Intervista ad una “casa-lingua”

    Dopo l’appello “osè” di Niccolò Cavalli, ho deciso di beccare “due piccioni con una fava” (e non fate i maliziosi) … io, donna, intervisto un’altra donna, una “casa-lingua”, ovvero il classico “angelo del focolare” dantesco dotato di una lingua tagliente e provocatoria per dire ciò che preme alle donne italiane; quelle donne che quotidianamente sperano, si arrabattano per campare e sognano un futuro migliore per i loro figli. Una possibile mamma di “tutti noi”.

    Anna, mia vicina di casa, 58 anni, diploma di scuola superiore, sposata, casalinga, 28 anni di lavoro alle spalle, figlia sul filo perenne della precarietà, reddito familiare mensile di 1500 Euro al mese.
    Perché scegliere lei? Perché è una donna “normale”, realista, aperta, saggiamente ribelle, ideologicamente indipendente e politicamente attiva. E poi perché, è più che mai necessario oggi, incominciare di nuovo ad ascoltare i bisogni e le esigenze della gente comune.
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  • Shabbat Shalom, Fiamma! – Intervista a Fiamma Nirenstein [SECONDA PARTE]

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    SECONDA PARTE DELL’INTERVISTA DI EDOARDO FERRAZZANI A FIAMMA NIRENSTEIN
    Leggi la prima parte…

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    fiamma.jpgLa pace fredda tra Egitto e Israele sembra ad un bivio. Il premier Olmert si spende pubblicamente nell’elogio di Hosni Mubarak e poi non riesce ad ottenere che il governo egiziano rispetti piccoli patti di collaborazione come quello dell’accesso dei pellegrini di Gaza dal confine israeliano. Che cosa sta succedendo?

    Sta semplicemente succedendo che Israele è stata brutalmente tradita dal governo egiziano.
    Israele aveva chiesto semplicemente di poter controllare che, elementi miliziani di Hamas non potessero utilizzare il rientro dal pellegrinaggio alla Mecca per portare armi e esplosivi a Gaza.
    Ancora adesso Hamas continua a lanciare sul territorio israeliano missili Kassam. In particolare la cittadina israeliana di Sderot, al confine con Gaza, è particolarmente vessata.
    Missili e attacchi che seminano il panico tra la popolazione civile israeliana e che rappresentano una spina nel fianco per il governo Olmert, incapace di interrompere questi attacchi.

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  • Shabbat Shalom, Fiamma! – Intervista a Fiamma Nirenstein [PRIMA PARTE]

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    PRIMA PARTE DELL’INTERVISTA DI EDOARDO FERRAZZANI A FIAMMA NIRENSTEIN

    Tutto inizia qualche giorno prima della mia partenza per Israele.
    Ambisco ad intervistare Fiamma Nirenstein. Così le mando una email, timida e forse improbabile.
    Chiedo di poterla incontrare in una delle sue città, Gerusalemme, per una breve, brevissima intervista.
    Inaspettatamente riceviamo risposta e, di lì a poco, la incontriamo al museo italiano di Gerusalemme al margine di un incontro, avuto luogo il 30 Dicembre dove assieme a sua madre, Fiamma Nirenstein riporta alla luce, con grande affetto e calore, alcuni episodi intimi della vita di suo padre, Alberto Nirestein, giornalista e scrittore, da qualche mese scomparso.
    Scopro così alcuni frangenti dell’infanzia della mia giornalista e forse anche l’origine della sua professione.
    Dopo una fugace presentazione mi invita a ritrovarci di lì a pochi giorni.
    Ed è così che in un’uggiosa mattinata di shabbat, lo scorso 5 Gennaio la ritrovo.
    Mi accoglie nella sua casa.
    Appena varcato l’ingresso l’impatto è forte: dalla grande vetrata del suo salotto Gerusalemme mi appare diversa. Forse interpretando la nostra espressione, Fiamma Nirenstein mi racconta, con un sottile ghigno ironico, come ogni mattina si svegli al suono di una moschea vicina che con grande solennità, inneggia alla morte di Israele.
    In attesa di un buon caffè rivolgo discretamente il mio sguardo alla sua copiosa raccolta di libri. Ai numerosi giornali e riviste che, già straziati da una rassegna mattutina, sono sparsi sul suo tavolo. Resto lì, ancora pochi istanti, tra pezzi di storia personale incorniciate, come quel trafiletto di giornale che milita su un comodino e che ci ricorda che Fiamma Nirenstein ricevette, non molti anni fa, un premio giornalistico assieme alla giornalista dissidente, Anna Politkovskaja.
    Ci sediamo e parliamo di tutto. Della sua storia personale e professionale, delle sue iniziative politiche, di attualità mediorientale e non solo.
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  • Intervista ad uno spacciatore

    20 anni e qualche chilo distribuito. Non è un curriculum da grande spacciatore; infatti Matteo (nome di fantasia) è uno studente universitario che si mette a ridere a sentirsi chiamare spacciatore. “Solo droghe leggere” ad un giro di amici piuttosto ristretto; “sono più tranquillo io e sono più tranquilli loro”.
    Una chiacchierata fra antiproibizionismo, sonnolenza critica e cinismo.

    Mi viene da ridere ad iniziare questa “intervista ad uno spacciatore”!

    Esagerato! Questa è l’intervista ad un ragazzotto che raccoglie le richieste di un gruppo di amici e si fa carico di esaudirle, guadagnando qualcosa per il disturbo.

    Ineccepibile, ma la richiesta è quella di sostanze non lecite.

    Sostanze che vengono chiamate “droghe leggere”. Non so se la definizione è la migliore, ma serve per chiarire che io vendo solo fumo o erba. Detto questo, sì, sono sostanze non lecite … altrimenti io non sarei qui a fare questa intervista! Sono un prodotto dell’antiproibizionismo! (more…)

  • Intervista a Marco Cappato

    cappato_ev.jpgMarco Cappato (Milano, 25 maggio 1971), è eurodeputato radicale eletto con la Lista Bonino, iscritto al gruppo Liberaldemocratico (ALDE). Segretario della Associazione Luca Coscioni (per la libertà di ricerca scientifica) è dirigente e attivista radicale, e come tanti altri ha partecipato a Bruxelles, dal 7 all’8 dicembre, ai lavori del Consiglio Generale del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito. In tale occasione abbiamo avuto modo d’incontrarlo e di realizzare con lui questa intervista.

    Le elezioni presidenziali francesi sono state attese come una tappa fondamentale sul cammino dell’integrazione europea dopo lo stop dettato dal referendum. Tu, da parlamentare europeo, come giudichi l’operato di Sarkozy in questi primi mesi?

    Gli va dato sicuramente atto di una cosa: sta facendo quello che diceva di voler fare, sia nel bene che negli aspetti per me meno positivi. Tra questi ultimi c’è sicuramente la questione dei confini dell’europa. Credo che Sarkozy stia cercando, nel deragliare il processo di adesione della Turchia all’Unione Europea, di tracciare con nettezza dei confini che taglino fuori il mediterraneo. Da questo punto di vista Sarkozy è l’espressione di una strategia “nazionalista”, che considera lo Stato francese e la diplomazia francese comunque al centro, che vede l’integrazione esclusivamente nell’ottica di “europa delle patrie”, di nazioni che si confrontano.
    Anche l’unione mediterranea da lui proposta è in realtà una soluzione che riguarda i governi e mai gli individui e i singoli cittadini. Un tentativo di relegare l’integrazione a settori considerati strategici, mettendo in secondo piano ogni altra cosa.
    La proposta di Sarkozy si colloca quindi in netta contrapposizione con la nostra, che vede nel superamento del nazionalismo l’urgenza preminente del processo di integrazione e allargamento.

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