[Si riceve e si pubblica] Veltron Caronte con gli occhi di bragia

Riceviamo e pubblichiamo


Il risultato elettorale trova la sua valenza storica nella eliminazione per la prima volta dal parlamento di forze radicate nella tradizione democratica del paese: i comunisti ed i socialisti.
Questo risultato storico definisce i rapporti con il passato abbastanza chiaramente e chiarisce il senso del guado che l’Uomo nel suo rapporto con la politica sta attraversando.

Il guado è un’acquisizione di consapevolezza e di libertà, che svincola il corpo elettorale da meccanismi di controllo identitari ed ideologici e gli fa vedere lucidamente e concretamente i propri interessi ed obiettivi, fa scegliere perciò i candidati che quegli interessi e quegli obiettivi fattivamente e concretamente si impegnano a curare.
Ecco spiegato il successo della lega che è un partito che fa e l’insuccesso dell’arcobaleno che è un partito che dice. Tutti i no dell’arcobaleno non erano male, mancava la controproposta fattiva però. Ciò spiega anche perchè alle amministrative i socialisti vadano enormemente meglio che alle politiche: gli amministratori locali si occupano dei problemi dei propri elettori, Boselli di quanta visibilità ha in tv.

E’ evidente che i tempi sono cambiati e che le dirigenze nazionali di queste due aree non sono riuscite ad adeguarvisi. Sottolineo però che è un problema legato alle dirigenze nazionali. I risultati delle amministrative consegnano a queste aree politiche tutt’altra forza. Ciò deve far riflettere sui danni che un sistema elettorale che procede per nomine arreca alla selezione delle classi dirigenti. I simpatizzanti delle due aree dovranno riorganizzarsi nella propria battaglia politica a partire da iniziative localistiche e territoriali, puntando a costituire una “Lega delle Sinistre” e sfuggendo alla tentazione di congressini con delegati e tesserati che i dirigenti nazionali proporranno per perpetuarsi.

Bisogna ora interrogarsi sulle conseguenze che questo dato storico determinerà sul futuro. Walter Veltroni ha fatto una campagna elettorale strategicamente rivolta al proprio schieramento. Era noto a tutti che non c’era nessuna possibilità di vittoria dati gli esiti del governo prodi. Può essere che le endorfine da campagna elettorale lo abbiano illuso in alcuni momenti del possibile pareggio al senato, ma la campagna era stata pianificata con lucidità ed era strategicamente finalizzata a regolare i conti all’interno delle sinistre al fine di poter poi iniziare all’opposizione la preparazione finalmente credibile di una proposta di governo. In questo senso i risultati di Veltroni sono stati anche migliori di quelli che si aspettava: totale estinzione di tutte le forze di sinistra che ora dovranno affluire ed essere rappresentate dal PD.

Quella di veltroni sarà ricordata come la campagna elettorale di Caronte, ha scelto a chi far passare il guado tra la seconda e la terza repubblica e a chi no. Avrebbero perso in ogni caso, si trattava solo di decidere chi fa sopravvivere alla sconfitta.

Veltroni ha scelto Di Pietro.

C’è il folklore dell’uomo, che nella comunicazione politica ha sempre una sua grandissima valenza. Cosa che Veltroni capisce bene nella comunicazione trendy ma gli sfugge completamente in quella trash o anche tradizionale, cioè si fa vedere con George Clooney che è folklore hollliwoodiano ma parla male di pontida, convincendo un bel po’ di padani a votare Lega.

Il folklore dell’uomo è il veicolo di trasmissione dei contenuti politici dell’uomo. Veltroni ha scelto di non far passare il guado della terza repubblica a due culture critiche e razionali, che hanno fatto dell’analisi critica della società e della conquista dei diritti di uguaglianza tra gli uomini la propria ragion d’essere storica. Di Pietro porta nella terza repubblica la cultura della delazione, da legittimità parlamentare all’arte dell’untore, questa cultura sarà una di quelle fondative della terza repubblica, come la cultura liberale, quella popolare, quella socialista, quella comunista sono state fondative della prima repubblica.

Per questa nostra terza repubblica non sarebbe stato meglio far passare il guado a Bertinotti e Boselli con i loro folklori e le loro culture politiche ?