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  • [Si riceve e si pubblica] Veltron Caronte con gli occhi di bragia

    Riceviamo e pubblichiamo


    Il risultato elettorale trova la sua valenza storica nella eliminazione per la prima volta dal parlamento di forze radicate nella tradizione democratica del paese: i comunisti ed i socialisti.
    Questo risultato storico definisce i rapporti con il passato abbastanza chiaramente e chiarisce il senso del guado che l’Uomo nel suo rapporto con la politica sta attraversando.

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  • [18] Labouratorio…va a labourà!

    Per oggi Labouratorio aveva pronto un numero speciale dedicato a i sani valori dell’ippica. Purtroppo nel frattempo son capitate delle elezioni politiche e così abbiamo riposto lo speciale sull’ippica (che pure, mi dicono, potrebbe tornarci utile), per affrontare una rigorosissima(!) analisi del voto.

    La sinistra muore di antiberlusconismo
    L’annullamento della Sinistra Arcobaleno è in buona parte dovuto all’astensione degli elettori storici di Rifondazione & co. Per altra parte è dovuto al voto che si è spostato da sinistra verso il Partito Democratico. Quest’ultimo è il voto che rappresenta in maniera tanto sublime quanto feroce la logica autodistruttiva dell’antiberlusconismo de’sinistra. Un antiberlusconismo che per lunghi anni ha gonfiato d’aria le pance di coloro che se ne sono cibati – quando invece a sinistra si sarebbe dovuto mangiare il pane azzimo del ripensamento – fino a farle scoppiare in un colpo solo.
    Se la priorità predicata è infatti quella del “tutti tranne Berlusconi” il risultato non potrà che essere la rinuncia alle proprie ragioni. Queste del resto son cadute troppo facilmente di fronte ad un appello al “voto utile” che non avrebbe avuto questo effetto devastante senza il supporto fondamentale dell’antiberlusconismo. L’elettorato di Rifondazione o dei Verdi che “nonostante tutto” ha preferito il PD alla Sinistra Arcobaleno l’ha fatto nella speranza di sventare “il pericolo Berlusconi”. Intenzione tanto pia (almeno tale è ritenuta), quanto nefasta negli esiti … e non per Berlusconi, ma per la sinistra.
    Sospendiamo per adesso ogni ulteriore valutazione su ciò che potrebbe rappresentare la condizione extraparlamentare a cui sono adesso relegate forze che rappresentano una base sociale forse non molto ampia, ma sicuramente presente e animata.

    Il PD vittima di un equivoco
    Il PD è stato pensato e costruito da Walter Veltroni per espugnare la mitica cittadella del voto moderato. La gloriosa macchina da guerra del PD pare non esservi riuscita. Al netto di Casini, questo traguardo è stato mancato, nonostante una campagna elettorale giocata con grande coraggio e spregiudicatezza, accentuando con forza i caratteri liberal di un programma già ricco di spunti nuovi rispetto al fu programma dell’Unione. Evidentemente resiste una certa pregiudiziale anticomunista e l’alleanza con Di Pietro non ha certo dato “garanzie” ai moderati incuriositi dal PD (lo stesso Di Pietro che adesso per bocca – e che bocca! – di Leoluca Orlando fa intendere che potrebbe costituire un autonomo gruppo parlamentare dell’Italia dei Valori).
    Il PD ha invece fatto polpette della Sinistra Arcobaleno. Curiosamente c’è riuscito – come dicevamo sopra – anche grazie al sostegno ideologico dell’antiberlusconismo. Un sostegno non cercato – chè anzi Veltroni ha misuratamente evitato uno scontro frontale con Berlusconi – ma che pure è arrivato e con il quale il PD dovrà fare i conti. Come si svolgerà il “dialogo” (o sarà chiamato “inciucio”?) con il governo sulle principali riforme annunciate? Allo stesso modo il PD dovrà fare i conti con l’assenza dal Parlamento della Sinistra fu Arcobaleno ed il movimentismo che potrebbe seguirne. Come si comporterà Veltroni di fronte alle prime proteste sindacali?
    Ottobre si annuncia caldo non solo per il governo.

    A Sinistra ed in Europa vince la Lega
    Fino a che punto è una provocazione dire che nel nord Italia la Lega ha vinto a sinistra? Non c’è solo l’antipolitica dietro il risultato del movimento di Bossi, ma c’è anche un pratica di governo locale profondamente radicata, che in termini politici compensa il carattere (in parte) antisistemico della propaganda leghista nel quadro nazionale. Risultati come quelli di queste politiche e, forse ancor di più, di queste amministrative non sono solo il risultato dell’antipolitica. Il padano, insomma, non è semplicemente l’Uomo Qualunque.
    E’ forse ancor meno provocatorio dire che la Lega ha vinto in Europa; ovvero in quelle regioni che più di altre in Italia si avvicinano, secondo i comuni indicatori socio-economici, agli standard europei.
    Ormai parlare di anomalia italiana appare perfino superfluo.

    Socialista in crisi
    L’analisi della batosta del Partito Socialista – che così è onesto chiamare “batosta” – richiederebbe uno spazio più ampio, che ci prenderemo più volentieri nei prossimi numeri.
    Cedendo il passo al personale dico che al momento sto ragionando sul mio essere fuori dal mondo … sì, mi sento piuttosto fuori dal mondo. Nei prossimi giorni sarò pertanto impegnato a fare i documenti per potervi rientrare di nuovo … anche se oltre la carta d’identità pare che chiedano anche la tessera del PD … il guaio, per me, è che se prendo la seconda, rinuncio alla prima, se invece tengo la prima, non posso prendere la seconda.
    Tuttavia oggi la telefonata di un amico mi ha rincuorato. E’ bastato che mi suggerisse una frase, anzi, tre semplici parole per pensare che forse anche da clandestini si può continuare … o forse riprendere a fare politica. Non sarà una formula a salvar qualcosa, ma forse …
    Purtroppo la sua frase è coperta da capyright morale, onde per cui ne scriverò solo dopo aver ricevuto il permesso!
    Intanto, da extraparlamentare, mi dedico all’antiproibizionismo.

  • [PostElezioni] La Sinistra e l’Italia che ci meritiamo

    CAMERA
    355.581 voti – 0,975 %
    SENATO
    284.428 voti – 0,867 %

    Una disfatta, una vera e propria disfatta.

    In primis come PS: mai si sarebbe immaginato un risultato così misero. Si sperava ottimisticamente di poter
    raccogliere quel 2,6% della RnP, ma così non è successo. Inoltre c’è anche la beffa dello 0,98%, ad una manciata di voti dal rimborso elettorale che poteva significare la sopravvivenza…

    In generale è stata una vera e propria disfatta di tutta la sinistra: SA che non entra in parlamento, e vede abbattutte le sue roccaforti, ha del clamoroso.
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  • [PreElezioni] Otto pezzi facili

    Berlusconi è entrato in Matrix e fregandosene di regole e leggi ha mostrato a tutti come votare. Berlusconi ha poi precisato che l’Oracolo e il Mastro di Chiavi sono della stessa opinione e che l’agente Smith è comunista. “Praticamente sono già l’Eletto” ha concluso.

    Casini ha fatto sapere che attenderà il risultato delle elezioni a casa con la famiglia. Quale delle due?

    Bossi, quello un po’ malato e con la passione per i fucili, è deceduto nella sua villa di Beverly Hills e….ah no quello era Charlton Heston.

    Al Falco e al Griso che lo ammonivano “Non s’ha da fare”, Veltroni ha risposto piangendo e commentando un pezzo jazz.

    Gianfranco Fini ha detto…Come scusa? Chi?

    Giunto alla fine dell’Arcobaleno, Bertinotti ha trovato una pentola d’oro e, gridando “questa è mia”, ha abbracciato il capitalismo seguendo lo gnomo custode nel PDL.

    Daniela Santanchè contestata per aver fatto il saluto romano durante una visita a Predappio. Indignata si difende : “Macchè fascista, salutavo il Duce”.

    Boselli, dopo aver accesso un cero alla Santa Vergine Maria per scongiurare uno sconfortante risultato elettorale, ha riaffermato la vocazione laica, liberale e pluralista del Partito Socialista.

  • [n.13] Tra pelle e palle Labouratorio sbatte la Porta a Porta

    Labouratorio 13Per adesso la campagna elettorale si è giocata tra candidature spettacolo e sondaggismo esasperato. Il gioco delle prime sarà presto chiuso, il secondo continuerà a minare la percezione della realtà. A poco è servita la lezione della scorsa tornata elettorale, quando tutti i sondaggisti dimostrarono la propria incapacità di leggere il paese. Incapacità che faceva pienamente il paio con quella di coloro che quei sondaggi commissionavano, ovvero i partiti politici.
    Quegli stessi partiti che adesso chiudono liste che i cittadini dovranno prendersi così come sono, tanto che oggi ha più senso parlare di nominati, che di eletti. La mortificazione della cittadinanza elevata a sistema e ridotta a sudditanza.

    In questo clima anche il Partito Socialista ha deciso di mettersi a giocare. A giocare in maniera tanto sfrontata da cogliere più che di sorpresa coloro che si erano abituati alla mitezza come cifra di una dirigenza politica che oggi invece pare non avere più remore.

    La “crespata” del lasciare Porta a Porta è stata accolta con un’ovazione. L’accusa franceschiniana di essere dei rompicoglioni è una medaglia da appuntarsi orgogliosamente sul petto. La trovata dell’offerta a Mastella è stata invece accolta con non pochi malesseri, anche in considerazione di quanto sopra dicevamo sulla legge elettorale con cui voteremo.

    Ma intanto qualcosa si muove e i telegiornali sono costretti ad accorgersi che esiste altro oltre la prima fila della griglia di partenza. Noi di Labouratorio non possiamo non esserne contenti. Ora però viene il difficile: la pars construens. Che siamo incazzati lo hanno capito in molti. Cosa proponiamo oltre l’incazzatura dovremo dirlo con chiarezza, insistenza e convinzione nei giorni di campagna elettorale che ancora rimangono.

    Anche per questo oggi Labouratorio è un po’ più serio del solito, perché sa bene che un risultato come quello segnato da Zapatero è ancora lontano. Ma dalla Spagna arriva un segnale incoraggiante, che ci fa dimenticare le beghe romane sortite in seguito all’annunciata candidatura di Grillini come sindaco di Roma per il Partito Socialista.
    Non ci preme qua dare un giudizio politico della reazione che alcuni compagni hanno avuto di fronte a tale scelta. Ci basta considerare che se qualcuno preferiva tenersi la poltrona poteva scegliere prima. Saltare all’ultimo sul carrozzone di Rutelli non è la scelta migliore nemmeno per chi vuole vendersi bene.

    A noi resta da vendere cara la pelle … e come scrive il sempre scorretto D’Angelis, tirando fuori le palle, “ma anche” gli argomenti.

    IL SOMMARIO DEL NUMERO 13

  • [Politicamente Scorretto] Spuntano i testicoli!

    Io paragono il partito democratico ad un cassonetto di rifiuti indifferenziati.
    Si perché tutti quelli che ci sono dentro sono munnezza, diciamolo apertamente. Munnezza che per anni ha provato a riciclarsi senza mai riuscirci.

    Non sono dunque un calderone, ma una vera e propria schifezza che racchiude il peggio che la politica abbia mai sfornato nella sua storia: il peggio del comunismo revisionista e appropriatosi di una storia non sua; il peggio della democrazia cristiana con gente improvvisata, finti congressi, storie politiche confuse; quell’assassino di Di Pietro, talaltro analfabeta, che ha passato i migliori anni della sua vita a sbattere le persone(spesso innocenti, e altrettanto spesso morti suicidi) in carcere e se avesse avuto una ghigliottina avrebbe provveduto di persona a decapitarle; gli ormai spenti radicali, che aspettano la morte di Pannella per seppellirsi insieme a lui. (more…)

  • Macellata l’Italia dei due polli, pardon poli

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    Eppur si muove. Si e’ conclusa dunque un’altra grottesca, delirante ed inquieta settimana politica.
    Il dato che si coglie in maniera inequivocabile ed ineludibile e’ la definitiva archiviazione del bipolarismo bastardo e muscolare all’italiana. Un impianto vizioso e coatto che ha generato sinora due tifoserie contrapposte, prive di spinta propulsivo-programmatica e che si sono rincorse piu’sul gossip e su show teatrali, che sul terreno della proposta politica.
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  • [Deviando] Paroxetina Rosapugnante

    Articolo di Lorenzo Perferi

    Paroxetina rosapugnante

    Una “sorta” di nostalgia, una “certa” mancanza, un vuoto allo stomaco…. Un vuoto politico.
    Un sentimento strano ha avvolto il limbo politico dei socialisti liberali in Italia dopo la scomparsa della Rosa nel Pugno.

    Una rabbia inconsueta, una mancanza inspiegabile, un senso di necessità primaria.
    Ed è così per circa un anno una schiera di “malinconici” ha cominciato ad allontanarsi dalla politica, sulla forza della sua spinta centripeta, convinta che non avrebbe mai più messo piede all’interno di un seggio elettorale.
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  • Finchè Bordin fa la rassegna i Radicali non moriranno – Intervista a Tommaso Labate

    Tommaso Labate

    Tommaso Labate ancora non ce l’ha la biografia su Wikipedia, ma è questione di poco e comunque rimediamo subito. Calabrese dal 26 novembre 1979, sagittario ascendente e purtroppo interista. Dall’estate del 1994, nella sua famiglia pidiessina ex pci, sono stati tutti veltroniani, escluso lui. Studia e si laurea alla Luiss con tesi sul caso Moro e di lì a breve arriva al Riformista diretto da Antonio Polito. (more…)

  • In difesa degli indifendibili: critica politicamente corretta dell’Antipolitica

    Articolo di Andrea Pisauro e Francesco Maiorella

    In difesa degli indifendibili

    Da un’attenta disanima del confuso vociare dei più attenti opinionisti (una degenerazione piuttosto diffusa dell’“homo giornalisticus”) e degli artigiani della politica politicante c’è parso di capire che questa strana cosa chiamata “antipolitica”, presentata come il sintomo del disinteresse e analfabetismo del popolo bue, sia invero cosa assai negativa.
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