Eppur si muove. Si e’ conclusa dunque un’altra grottesca, delirante ed inquieta settimana politica.
Il dato che si coglie in maniera inequivocabile ed ineludibile e’ la definitiva archiviazione del bipolarismo bastardo e muscolare all’italiana. Un impianto vizioso e coatto che ha generato sinora due tifoserie contrapposte, prive di spinta propulsivo-programmatica e che si sono rincorse piu’sul gossip e su show teatrali, che sul terreno della proposta politica.
Cosi’, dopo l’annuncio del delfino di Almirante di sciogliere e dissolvere il proprio partito, negando, sconfessando e ripudiando nel merito le ragioni della nascita e dell’esistenza della fu “Alleanza Nazionale”(a chiaro vantaggio della Santa Danielona nazionale); il forlaniano Pier attua una netta e definitiva cesura con l’asse Neo-con nordista, decidendo di entrare nel Caltagirone dantesco dei terzopolisti. A girandola, i portavoci del Padre, Don Bondi e Don Bonaiuti, anticipano l’evoluzione del Cav, dirigista e disciplinato, mai piu’ clemente ne’ casinista.
Un centro, pertanto, quanto mai affollato. Spetta ora al littizzettiano Eminence mettere pace ed ordine tra le tre candidature post-democristiane, che volente o nolente, per elaboare ancora la politica dei due forni, dovranno dialogare e fondersi in un unico contenitore Bianco. E non e’ detto che la grana siciliana(vedi elezioni regionali – Lombardo, Cuffaro e dintorni) non sara’ decisiva.
Sul fronte mancino(mica tanto!), intanto e’ stata ufficialmente lanciata l’opa alla guida del nuovo governo. La partenza del loft, accoglie “viaggiatori leggeri”, maanche pesanti ed ingombranti. Inizia il balletto di Walter delle candidature; nella mischia democrat vi e’ veramente di tutto ed il contrario di tutto, con un chiaro leit motiv, la strumentalizzazione. Vedove illustri(v. D’Antona e Fortugno), simboli forti, icone del miracolo e del sentimento solidaristico umano (v. operai della Thyssen), industriali influenti e squattrinati(v. Colaninno) e poi ancora comici, attori, cantanti e presentatori… Il “mai stato comunista” Veltroni, da domani, per le sue candidature, iniziera’ a spulciare il libro dei guinnes dei primati?!
Insomma, in Rino veritas: “nani e ballerine”.
A proposito di Rino, “La Sinistra-l’Arcobaleno” subisce anch’essa una spinta “verso destra”, registrando il divorzio pubblico di Ferrando e Turigliatto, che si armano(nel senso letterale del termine?)per scendere in campo come (im)presentabili candidati premier.
Manca ancora qualcuno? Ah, noi socialisti…non se ne parla piu’ in TV, neanche a “Chi l’ha visto”!
Allo stato delle cose, il PS sembra Godot. Mai piu’ calzante ed adeguata la fotografia del colonnello Albano di “labouratorio.it”, che continua ad attribuire ai socialisti una situazione meteo-politica di irreversibile “vasta depressione”.
Di questo passo, orfani di idee e privi di innovazione, mi permetto di avanzare una premonizione: PS alle urne, col simbolo sul modello dei partiti della Cdl alle scorse consultazioni politiche; sopra la dicitura “Partito Socialista”, il nome del proprio leader e probabile candidato premier, Boselli.
Nulla quaestio. Anzi, no comment!