“Sarà ElectionDay”, ha tuonato così il dio della politica – sancito con decreto governativo – e molta gente per strada dice che non sa per chi votare (la fonte non la dico, ma si dai…è la mia giornalaia). Mi sono rimboccato le mani per aiutare il povero elettore a decidere il ‘meno peggio’ , tra i tanti neopartiti. Valutazioni nate dalle mosse politiche pre-elettorali in atto e dalle strategie future.
Cinque schede sembrano troppe? Allora seguite i voti e non ve ne pentirete, evitando così di votare alla camera per il PD e per il senato La Destra.
Vai con il servizio:
Improvvisamente tutto sembra molto sfuocato intorno a voi? Sicuramente è il simbolo nuovo che vi scoraggia: niente falce e martello?!!! Adesso vi sentite comunisti che fanno parte del PSE ma anche socialisti della Sinistra Europea? Allora siete nella giusta collocazione! La mega-federazione – chiamata a suo tempo Cosa Rossa – e guidata da Bertinotti, è una delle non novità di queste elezioni; cioè è un revival in salsa piccante (un po’ scaduta) dell’essenza comunista. Il possibile attacco a quattro punte può sbilanciare la squadra troppo su posizioni qualunquiste, ma staremo a vedere.
Gli interpreti che ne fanno parte:
– Rifondazione Comunista
La poltrona della segreteria lasciata vuota da San Fausto poteva dare effetti negativi all’immagine del partito, ma l’incalzante e dirompente personalità del mediano di spinta post-intellettuale Gimli-Giordano (uscito da un libro de Il Signore degli Anelli) ha tenuto bene. La fascia di capitano lasciata da Fausto, durante la crisi del governo Prodi e poi la sua caduta, non l’hanno scalfito. Bertinotti si appresta a essere riconfermato leader di Rifondazione ma anche il candidato per la Presidenza del Consiglio per l’intera Sinistra Arcobaleno, tanto che la sua figura ha messo tutti d’accordo, sia ambientalisti che no global. In Ascesa…voto 6.5
– Comunisti Italiani
La piccola formazione capitanata da Diliberto continua la battaglia personale contro il PD, ma non sta per il momento portando i frutti sperati. Il vostro prof. di Diritto Romano preferito è sempre “sul pezzo” (come si dice in termini giornalistici), facendosi sempre trovare in marcatura sulle telecamere con dichiarazioni al fulmicotone, ma la sua mossa di creare la Sinistra Arcobaleno lo proietterà ad una Reunion Comunista – credo prima o poi inevitabile – con Rifondazione Comunista, ma in posizione subalterna al grande San Fausto. Vulnerabile…voto 6-
– Verdi
La questione buco dell’ozono e la “munnezza” di Napoli hanno pesantemente spiazzato il piccolo partito che ha reagito con prestazioni non convincenti. Pecoraro Scanio leader difensivo della formazione ambientalista ha cercato di pararsi il più possibile dalle accuse di poca efficienza sulle questioni campane. Ogni invettiva contro i Verdi veniva parata in calcio d’angolo a più riprese, anche se pesantemente attaccato dai tackles parlamentari che volevano le sue dimissioni, Casini in prima battuta. Affaticato …voto 4.5
– Sinistra Democratica
La cosiddetta mozione Mussi dell’ultimo congresso dei DS (Maggio 2007) aveva delineato un modulo stile nazionali europee di sinistra aderenti al PSE, ma qualcosa è andato storto nelle sedute settimanali, tanto da far fare un dietrofront ad una posizione socialista e applicare il modulo all’italiana del comunista “solo qui è bello”. La SD sta vivendo un momento no, dati i molti difensori centrali ma i pochi attaccanti disponibili a votarli. Perde Colpi…voto 5
Il progetto sembrerebbe bello, quello di una squadra che punta al titolo, ma che si deve costruire piano, soprattutto con gli acquisti giusti e mirati nel tempo. Il popolo socialista attende il grande colpo scaccia crisi, che possa far drizzare la pelle agli avversari politici e possa far agognare la vittoria. Il momento sembrerebbe quello giusto, dato che in Europa il modulo è collaudato e le idee per le strategie future ci sarebbero, ma i problemi sono: un nuovo partito detto PD che già nasce con rinforzi nelle proprie fila tipo Inter e poi uomini socialisti che sono un po’ meno all’altezza. Serve levare l’alone di provincialismo che contraddistingue la maggior parte dei dirigenti. Buona la presenza in “rosa” di ex DS come Angius, Grillini, Spini, Turci etc. Promessa….voto 6.5
Avete presente un pranzo abbondante a base di lasagne? E se vi portassero alla fine una sacher torte? Questo è lo scenario ideologico del PD: uno ‘yes we can’ americano che tradotto alla Walter suonerebbe in un “mo so C….pure er dorce”, tanto da presagire un arroccamento in difesa. La “cosa” compiuta da super-Warte (leggere alla romana) è come se fosse stata una sintesi (con i dovuti paragoni) tra la Russia Staliniana e l’America di Roosevelt in un unico partito, per creare una All-star invincibile. Ma la strategia del “nuovo” e reazionario modulo è semplice: creare un contenitore né socialista né cattolico per recuperare in maniera rapida tutti i voti e mettendo di volta in volta in fuorigioco i partiti di quelle aree.
Un Partito che non è mai più ritornato? Il partito di massa è un concetto storico passato per super-Warte, tanto da voler fare scambi di mercato con Berlusconi. Eroico…voto 7-
Il partito dell’Italia dei Valori si basa sulla forte personalità del suo leader e bomber Antonio Di Pietro detto Tonino. Il forte attacco potrebbe portare in queste elezioni molti voti dei dissidenti di sinistra e degli scontenti, tanto da aver stuzzicato l’idea di super-Warte di un’alleanza di mercato proprio con little Toni. La strada si fa dura per l’Italia dei Valori: cedere alle lusinghe del centro della Rosa Bianca o allearsi con il PD per rimanere a sinistra?
Al Bivio…voto 6+
Nasce la Rosa Bianca un nuovo partito fondamentalista cattolico ( l’ennesimo direi io) che mischia un modulo collaudato prima in Italia dalla DC e poi poco utilizzato in Europa dal PPE. Il simbolo e’ una rosa bianca con uno stelo verde e due foglie, su sfondo blu. La domanda è questa: ma con questo simbolo si vuole intendere l’antagonismo con il PS?
Mi spiego meglio: PS: laicità = Rosa Bianca : fondamentalismo ????
La formazione tipo iniziale è formata da Savino Pezzotta presidente, Mario Baccini segretario e Pellegrino Capaldo presidente del comitato etico, docente universitario, economista ed ex presidente del Banco di Roma, inoltre in panchina fanno parte di questa “rosa” anche Gerardo Bianco, Monticane e Tabacci. Tutti gli interpreti sono transfughi dell’Udc e dell’Udeur e che provengono dalla mitica formazione plurititolata della DC. Redivivi…voto 6.5
Lo scampato pericolo di boicottaggio politico, nei confronti della formazione campana, ha restituito un Mimì Mastella in forte crescita politica. Le settimane passate in infermeria hanno fatto maturare la consapevolezza per lui che la sinistra è allo sfacelo e un’alleanza di mercato con comunisti e cattolici non s’ha da fare. Allora che fare? Il pressing di mercato di Silvio l’Invincibile (abituato a comprare giocatori veri) lo fa tentennare, ma la nuova destinazione berlusconiana del Popolo delle Libertà, anche se di destra, sembra convincente e quella più accreditata .
Pezzo pregiato…voto 6
L’Udc di PierFerdi, a pochi minuti dalla chiusura del calcio mercato, sta tentando più strade: la prima è lo smarcamento da Silvio l’Invincibile, sentita anche la benedizione della Chiesa, per corre da solo; la seconda è capire che cosa vuole fare la Rosa Bianca che per adesso è più al centro di lui; la terza capire se il PD fa paura con le sue posizioni centriste, ma può essere comunque battuto. Tante cose al vaglio e poco tempo per decidere sul futuro dell’Udc, tanto da far cadere PierFerdi in uno stato di coma pauroso o sindrome da calcio di rigore. Attenzione alla perdita di coraggio che ha portato molti udccini a lasciare da solo PierFerdi, ultimo Giovanardi passato al Popolo delle Libertà. Indeciso…voto 6-
Nuova creatura berlusconiana (della serie i “Nuovi Mostri”) che accorpa i transfughi dalla sinistra di governo (tipo Dini, il ritorno di Prodigo Fisichella e forse in queste ore anche Mimì Mastella chissà…) che si sono rotti di fare panchina e voglio giocare da titolari nell’attacco di Silvio l’Invincibile. Il problema è che questo genere di formazione non è poi così collaudato data l’assenza centrista (quindi componente cattolica) di PierFerdi.
Gli Interpreti sono:
– Forza Italia
Silvio nazionale ne sa una più del diavolo! Dopo aver fatto acquisti a sinistra e convinto poi GianFino sull’idea del partito unico di destra, domani Silvio l’invincibile potrebbe formare una nuova formazione con il PD! Chi lo sa? Il tutto condito da un pizzico di sano folklore con l’annuncio dell’avvenuto acquisto – non più dal tettuccio di una macchina – ma stavolta con un volo in aria con il paracadute mentre esplode l’areo, proprio per sancire l’ipotetico e futuro asse di mercato PD-PDL. La spettacolarità dell’evento poi sarebbe raggiunta dall’accordo miracolato tra ex antiberlusconiani pentiti e Silvio l’Invincibile. Geniale…voto 7.5
– Alleanza Nazionale
La difesa eretta da GianFino contro gli attacchi, sia del centrodestra berlusconiano che de La Destra di Boom Boom Storace, non ha reso abbastanza. Il rischio è stato di aver preso gol da tutti e due i campi da gioco, avendo espresso un piccolo potenziale. Allora GianFino che è il vero regista di AN ha deciso di dare vita al progetto insito nel nome del suo partito: un’alleanza nazionale di centrodestra vera e propria. A capo e come allenatore però di tutto il “cucuzzaro” ci sarebbe ancora lui Silvio l’Invincibile, con il rischio per GianFino di un ruolo in seconda nella formazione berlusconiana.
Eterno secondo…voto 5+
– Liberal Democratici
Per Lamberto l’Economo, di nome e di fatto, è stato un ri-styling (tipo Bolognina con il PCI) del suo piccolo pensiero liberale, stavolta trasformato in LiberalDemocratico (cosa che nell’ottocento questi due pensieri erano antitetici). Un’ala di spinta, che potrebbe far comodo al Popolo delle Libertà, più in forma che mai e premiando la sua insistenza di far diventare un partito almeno un po’ più liberale e un po’ più democratico. Sale sempre sul carro trionfante e questa volta sembra che possa guidarlo insieme a Silvio el Conquistador, con un gol pesante dell’ex.
Presente…voto 6+
Posso dire che mi aspettavo una sua mossa? Mossa di chi direte voi? Ma dello specialista in punizioni da lontano, cioè Boom Boom Storace! Il suo smarcamento in area post-fascista con l’apporto del mediano difensivo Buontempo e con la punta femminile della Santanchè (che ha formato con lui la spina dorsale della nuova destra sociale) ha dato visibilità di mercato. Una formazione votata allo scontro e all’attacco più sfrenato (cosa che gli è valsa l’appellativo di “Gladiatore” dopo l’occupazione di Montecitorio) con un gioco irriverente che ha fatto paura a GianFino. Spina al fianco…voto 6.5
La Padania ha salutato con grida di giubilo il ritorno in campo del Senatur (dopo il malanno e l’operazione), ma non è più quello di una volta, cioè il possente centravanti federale di sfondamento che ogni Lumbard ha sempre sognato. Sarà stata la malattia del leader o qualcosa di altro, fatto sta che il Carroccio adesso è più un carretto che si regge su tre ruote pericolanti e, cosa più grave, anche guidato male da più allenatori in seconda-cocchieri (Calderoni, Maroni e Castelli) che non sanno quale possa essere la deriva leghista. La causa principale forse risiede nella perdita di quella spinta propulsiva sulla fascia destra, che era un vanto leghista antisistema (cioè della Prima Repubblica) sin dal lontano 1994: l’esempio infatti è stato l’accordo con il Sud per le Autonomie in Sicilia. Gli anni passano e anche l’accordo con berlusconi sembra vacillare, tanto da far presagire che arrivata la volta in cui Silvio l’Invincibile deciderà di correre da solo, la Lega possa cadere in disgrazia. In declino…voto 5.5