Lettera sull’aborto

 

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Gentile Direttore di Libertà,

desidero dire due parole sull’ aborto: a volte può essere praticato per profonda compassione, altre volte per seguire le vie dell’ EGO; a Dio solo spetta distinguere. Chi pecca soffrirà le pene dell’ inferno, nell’ aldilà; e l’ “aldilà” non è “dopo”, ma aldilà del tempo che noi percepiamo come realtà. Quando la mente tace, l’ attaccamento al passato e i progetti circa il futuro scompaiono, nel momento presente, l’ uomo che vive secondo la Legge divina riceverà la sua ricompensa, e il peccatore sarà preda dell’angoscia.

Il tempo che noi percepiamo scorrere, fatto di passato e di futuro, non è che un’ illusione della mente; in realtà solo l’ aldilà esiste. Ecco perché, se rifiuti di accogliere la Vita, nel momento presente, per correre dietro alle illusioni dell’ EGO, sei un peccatore, sei profondamente malato, sei un pazzo. Sei talmente attaccato alle tue illusioni, che pur di tenertele sei disposto a dar via il Reale. Non ti sembra un peccato ? Tuttavia, può accadere, a volte, che ci sia più Vita e più compassione nella scelta dell’ aborto, che non nel costringere un Essere alla sofferenza e agli stenti. Nessun uomo dovrebbe permettersi di giudicare la decisione altrui, o di porre degli ostacoli. Tutto ciò che si può fare, è aiutare una scelta consapevole, e l’ aiuto, per quanto ne so, può solo essere offerto, chiesto, ma mai imposto. L’ uomo veramente saggio sa che nulla di autentico può essere forzato; forzando una donna a diventare madre di un bambino, si otterrà solo una dolorosa follia per entrambi, si rallenterà il loro percorso verso Dio.

La donna che vive secondo la Legge divina, non commetterà l’ aborto se non in circostanze gravissime, anche perché avrà concepito con responsabilità. La donna inconsapevole potrà abortire per seguire le vie dell’ EGO, ma, anche in questo caso, a nessun uomo è dato di impedirlo. Sarà punita nell’ aldilà, e non ti dovresti compiacere per questo, ma pregare in profonda compassione. L’ uomo inconsapevole, accecato dal suo EGO, vorrebbe addirittura aggiungere un surplus di pena, magari inviando i Carabinieri. Ma chi sei tu ? Chi ti credi di essere ? Non fai che aggiungere sangue su sangue, una follia sopra un’ altra, una violenza ulteriore ! E tutto questo per accrescerti ancora un po’, agli occhi degli uomini, dandoti un po’ di falsa coscienza a buon mercato, come se non bastasse già tutta l’ immondizia intellettuale che hai accumulato ! La Legge divina opera in eterno, in ogni istante, dalla notte dei tempi e per tutti i tempi a venire, e tu, poiché non credi davvero, vorresti simularla con la Legge terrena; poiché sei anche presuntuoso ed egoista, vorresti aggiungerLe qualcosa di tuo. Sei gonfio di odio e di rabbia, userai Dio come un alibi per il tuo sadismo, per la tua violenza, per avere una poltrona in Parlamento, per andare in televisione, per accumulare ricchezze immense in questa illusione che tu chiami “vita”. Quando la religione e la politica si mescolano, sappi, esiste una regola: è solo politica, e della specie più bassa.

La Vita non comincia con la nascita, e nemmeno col concepimento, così come non finisce con la morte; la Vita, come ogni cosa reale, non si crea e non si distrugge. Cambia solo forma. I fisici sono arrivati alla stessa conclusione, i ricercatori dello Spirito lo sanno già da molti millenni.

La Legge terrena e la politica, non pretendano di disciplinare la Vita, poiché si trovano su frequenze diverse, e non possono fare nulla in questo campo, fortunatamente, se non ritardarne di un poco la scoperta.

Tutto ciò che possono fare, e che disgraziatamente in genere non fanno, è disciplinare in modo chiaro i rapporti tra le Persone; la parola “persona” viene dalle maschere che gli attori greci indossavano: indica l’ ingresso nella finzione delle cose mondane, ed è solo lì che l’ uomo può avere la presunzione di dettare una Legge. Sarebbe in realtà più corretto parlare di regole di convivenza, o di un patto di non aggressione; i patti si fanno tra chi ha un potere e una volontà contrattuale, non a caso gli antichi hanno riferito la Legge terrena alla Persona, titolare di diritti e doveri giuridici, non all’ Anima, all’ Essere o alla Vita. La Vita non si interessa di contratti: è molto al di sopra di queste cose, poiché le ha superate, e contemporaneamente molto al di sotto, poiché le ha create; qualche volta può tornare anche nelle cose del mondo, nel mezzo, ma lo farà sempre in maniera perfettamente non-violenta, senza alcuna forma di coercizione; non forzerà mai alcuno, e soprattutto non può essere forzata in alcun modo. Così si distingue dalla finzione. La Vita non si curerà nemmeno di perdere un corpo, se questo non è più utile alla Sua crescita; Gesù Cristo lo ha dimostrato. Ne creerà un altro, se ne avrà ancora bisogno. E chi sei tu per costringere un’ anima a questo patto scellerato, di doversi fermare in un ventre tanto inospitale ? Pensi di saperne di più della Madre e del Bambino ? Lascia stare, non sei che un passaggio.

Marco Azzali