Tag: libertà

  • Lettera sull’aborto

     

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    Gentile Direttore di Libertà,

    desidero dire due parole sull’ aborto: a volte può essere praticato per profonda compassione, altre volte per seguire le vie dell’ EGO; a Dio solo spetta distinguere. Chi pecca soffrirà le pene dell’ inferno, nell’ aldilà; e l’ “aldilà” non è “dopo”, ma aldilà del tempo che noi percepiamo come realtà. Quando la mente tace, l’ attaccamento al passato e i progetti circa il futuro scompaiono, nel momento presente, l’ uomo che vive secondo la Legge divina riceverà la sua ricompensa, e il peccatore sarà preda dell’angoscia.
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  • [Antisemitismo da cortile] Dal boicottaggio di Israele alla lista H5N1

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    La farsa si ripropone macabra, ai nostri occhi, alle nostre orecchie, finanche alle nostre narici: immagini, suoni, odori che la memoria nazionale sperava, senza accurata riflessione, di aver rimosso.
    La retorica banalizzante sulla Shoah, che Ernesto Galli della Loggia ci ha ricordato essere:_ ”il peggior avversario di una memoria ancora da definire, non solo sul piano storiografico ma soprattutto morale”, e le ‘incerte’ responsabilità nazionali della nostra popolazione in quella imprescrittibile tragedia sono il nostro calvario repubblicano. (more…)

  • Cari cinesi siete oppressi da una casta di corrotti

    Gli amici e compagni radicali hanno rilanciato in questi giorni l’iniziativa di un grande Satyagraha Mondiale per la pace da avviare nei giorni d’apertura dei giochi olimpici di Pechino. Sostenere la lotta per i diritti umani e per la democrazia è battaglia delle più nobili, condurla senza timori anche contro un paese potente come la Cina lo è in maniera particolare. Invito quindi tutti coloro che vorranno ad aderire a questa iniziativa.

    Tuttavia questa può essere occasione per offrire qualche spunto, tra il serio ed il provocatorio, proprio riguardo agli argomenti da poter usare per intervenire in maniera incisiva sull’opinione pubblica cinese e sostenerla nella richiesta di un cambiamento dell’assetto politico e istituzionale del paese. Un assetto che è interessante analizzare sommariamente, per capire dove stiano i suoi punti più fragili. In primis vale la pena rilevare che oggi la principale risorsa ideologica del regime cinese è il nazionalismo, forse l’unica ideologia che è riuscita a sopravvivere al ‘900. Proprio le Olimpiadi saranno una superba celebrazione della nazione e dell’identità cinese, tanto mutevole quanto radicata nella coscienza dei suoi abitanti. Difficile, pertanto, pensare che un popolo che guarderà al medagliere con tanta ansia di superare gli Stati Uniti, sarà disposto a farsi distrarre da sacrosanti appelli alla democrazia e ai diritti umani.

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  • Le seduzioni dell’Aventino

    La tradizione socialista è una cultura politica consolidata in Europa nelle sue espressioni più alte. E’ una tradizione che affonda le sue radici nelle pagine migliori dell’Illuminismo ma che non cede al richiamo delle soluzioni facili del Terrore. Il socialismo è nato là dove all’ideale etico seguiva necessariamente l’azione pratica, ed è sull’etica e sulla pratica che si sono consumate le scelte, le battaglie ed anche le scissioni della sua storia. La coerenza ai propri valori ed alle idee sono una delle forze motrici di qualsiasi azione politica ma se uniti alla cultura del particulare di guicciardiniana memoria, sono anche la premessa all’immobilità.

    Certi valori poi, mettono d’accordo molti: libertà d’espressione, laicità, giustizia sociale, legalità. Sono grandi bandiere che mettono in bella mostra il “cosa” cioè l’orizzonte di senso della vita politica. Ma ciò che distingue i proclami dalle riforme non è il “cosa” ma il “come”. Come garantire quei valori e quegli ideali, con che strumenti, con quali azioni, con quale cultura. Per una sinistra moderna, liberale e socialista la sfida sta proprio in questo suo primo passo. Alla luce di questo passo si pongono dunque due letture possibili. O si dà battaglia per i valori di questa sinistra all’interno di una coalizione che mira ad essere di governo, oppure si cede alle seduzioni dell’Aventino andando per una strada solitaria e si smette, di fatto, di fare politica.

    La riflessione di base può anche essere meno sofisticata. E’ una questione di poltrone oppure no? La storia ci insegna che non basta la genuinità delle idee per vederle affermate né la loro presunta universalità. Mettersi in gioco oppure riproporre il disagio di una conventicola di intellettuali critici e inascoltati. Adesso si scelga.

  • Diritti civili e sociali: la lezione di Martin Luther King

    Anche i più convinti sostenitori delle riforme di Luis Rodriguez Zapatero tendono spesso a considerarle importanti conquiste nell’ambito dei diritti civili. Così vi è chi ritiene che in un mondo nel quale le grandi scelte strategiche ed economiche sono legate a mille vincoli e compatibilità, al socialismo delle libertà e dei cittadini non resti che migliorare la qualità della vita estendendo i diritti civili e promovendone il rispetto.

    Ma è proprio così? Volgiamo lo sguardo insieme al passato e all’oggi. L’abolizione dello schiavismo negli Usa rappresentò insieme l’acquisizione di diritti e un grosso mutamento sociale (non privo di risvolti controversi). Per Giovanna Reggiani il diritto alla sicurezza era condizione indispensabile per muoversi in città e tornare a casa. A pensare che ancora sussiste in certi ambienti un atteggiamento indulgente nei confronti dello stupro! La maternità e la paternità responsabile, e quindi la possibilità di ricorrere alle tecniche di fecondazione assistita, rappresentano un momento fondamentale nella vita dei singoli, delle coppie e della comunità. E la moratoria delle esecuzioni capitali ha mille risvolti politici e sociali nel mondo. Per non dire dei milioni di uomini e donne gay verso i quali si continuano a ergere steccati e pregiudizi. O delle mille barriere mentali (e non solo) nei confronti dei disabili, che contribuiscono sovente, ad esempio, a rendere per loro quasi impensabile una vita sentimentale soddisfacente.Ecco: l’anno prossimo ricorrerà il quarantennale della morte di Martin Luther King. Scorrendo il libro della sua vita, si scorge subito il legame che egli coglieva fra la fine della segregazione razziale (i diritti civili), il suffragio davvero universale (diritti politici), la guerra alla povertà (diritti sociali). Nell’ultimo King si nota un’impostazione più radicale, è vero, soprattutto in risposta alla miseria e all’abbrutimento della vita nei ghetti del Nord; ma l’ansia di giustizia sociale è presente fin dall’inizio, nutrendosi fra l’altro del Social Gospel (il Vangelo sociale).Il messaggio principale dell’apostolo della nonviolenza è proprio quello di considerare le persone nella loro globalità, in relazione con i propri simili.

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