Le immagini delle strade di Napoli invase dai rifiuti hanno fatto il giro del mondo. Inutile sottolineare il danno all’immagine subito dal Bel Paese sommerso da un fiume di “munnezza” più simile ad una favela brasiliana che ad una moderna metropoli europea. Di fronte all’insorgere di un problema per cui esistono le soluzioni tecniche le responsabilità ricadono interamente sulla politica. Alcuni commentatori hanno parlato del problema delle infiltrazioni malavitose nella gestione dei rifiuti e nella strumentalizzazione delle proteste dei cittadini contrari alla riapertura delle discariche. Senza dubbio la questione mafiosa è un dramma dell’Italia che nel Sud assume una dimensione emergenziale ma è altrettanto innegabile che se tale realtà esiste non si capisce perché non si verifica lo stesso fenomeno a Palermo piuttosto che a Reggio Calabria o a Bari.
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Emergenza rifiuti o emergenza Camorra? La vera emergenza è la politica
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Mia cara e dolce munnezza…
E’ da 14 lunghissimi anni che in Campania imperversa il problema dei rifiuti e del loro smaltimento. Un’emergenza continua, che va oltre l’immaginabile.
E’ di quest’oggi (NB: Domenica 6 Gennaio) l’avvertimento del commissario all’Ambiente della UE, Stavros Dimas, che giudica “impossibile che un’emergenza duri 14 anni” e che “le dichiarazioni di buona volontà non ci basteranno più. Le autorità italiane dovranno agire, prendere misure concrete e immediate per risolvere la situazione tenendo in considerazione sia le esigenze di salute pubblica sia quelle di protezione ambientale. Occorre raddoppiare gli sforzi”, ritenendo inoltre insufficiente l’apertura di 4 nuove discariche (Serre, Savignano Irpino, Terzigno e Sant’Arcangelo Trimonte).
Sorge un microscopico problema: siamo sicuri che riusciranno ad aprirle quelle 4 discariche?Oppure ci saranno rinvii?O peggio ancora resistenze delle comunità locali? Tutto si gioca su questi fattori.
Abbiamo da una parte l’irresponsabilità della “premiata ditta” Bassolino-Iervolino, responsabili in primis (soprattutto Bassolino, al potere in Campania prima come sindaco e ora come governatore, che a qualsiasi domanda risponde “non so nulla”) di un vero e proprio disastro ambientale e che, inoltre, continuano a rimpallarsi assurdamente le colpe (”colpa del sindaco” per Bassolino, “colpa dei commissari straordinari” per la Iervolino…e i commissari straordinari cosa diranno?).
Dall’altra parte c’è la disperazione della gente, che la porta ad agire nei modi più autolesionistici a cui la storia umana abbia mai potuto assistere. La gente è pervasa da una sorta di follia collettiva paragonabile solo al più spettacolare dei film hollywoodiani. Quella però è finzione, qui siamo nella realtà.