Tag: seconda repubblica

  • AdDio partiti laici

    articolo di Luca Bagatin

    Addio partiti laici

    Con l’avvento della Seconda Repubblica abbiamo assistito alla pressoché totale scomparsa dei laici dal panorama politico italiano. Dal 25 % al 2 o 3 %.
    La caduta della Prima Repubblica per mezzo della “falsa rivoluzione giudiziaria” che consegnò alla “giustizia” i principali esponenti dei partiti democratici e liberali che aveveno governato l’Italia dal 1948 ha, di fatto, portando al governo populisti, macchiette e incompententi del calibro di Silvio Berlusconi, Umberto Bossi, Romano Prodi, Massimo D’Alema, Pecoraro Scanio & Co(mpagnia rossa). Ovvero, in soldoni, ha portato al dissesto economico, finanziario e civile di questi ultimi 15 anni.

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  • La logica della “Bella fica!” che sta condannando il paese

    Bella Fica!

    * La vendetta della responsabilità
    Nel discorso incriminato in cui Walter Veltroni ha dichiarato che “il Partito Democratico correrà da solo qualunque sarà la legge elettorale”, è stato interessante notare come sia stata menzionata in numerosi passaggi la parola “decidere”. Il segretario del PD ha sottolineato a più riprese la necessità di un politica che sappia prender decisioni. Curiosamente, però ha menzionato solo una volta la parola “responsabilità” che invece è compagna necessaria ed ineludibile della decisione. In particolare Veltroni ha usato la parola “responsabilità” in un passaggio dedicato alla questione dei rifiuti a Napoli. Trattando di tale drammatica situazione Veltroni ha detto che si dovrà risolvere, ma anche che va considerata “al di là delle responsabilità individuali”. Non mi è parso il modo migliore di declinare la volontà di decidere.

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  • Quattro cose da dire al paese sull’orlo del baratro

    articolo di Andrea Pisauro e Alessandro Lovato

    Una crisi di sistema
    Vi è oggi in Italia una crisi profondissima, che si manifesta in moltissimi ambiti: ad una crisi economica che sta portando a un progressivo impoverimento dei ceti medi si accompagna la crisi produttiva e industriale di un paese che non riesce a stare al passo con la globalizzazione, con le sfide lanciate dai paesi emergenti. Vi è una crisi sociale, venendo a mancare la necessaria solidarietà tra le classi, le categorie professionali, le regioni; una crisi del sistema di valori, al centro del più generale scontro tra una visione laica e una religiosa; una crisi di credibilità delle istituzioni, della politica come del sistema mediatico. Tutte queste crisi hanno una causa comune, che è la crisi del sistema politico nel suo complesso, che si manifesta in un’incapacità ormai cronica di governare.

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