Tag: senato

  • [PostElezioni] La Sinistra e l’Italia che ci meritiamo

    CAMERA
    355.581 voti – 0,975 %
    SENATO
    284.428 voti – 0,867 %

    Una disfatta, una vera e propria disfatta.

    In primis come PS: mai si sarebbe immaginato un risultato così misero. Si sperava ottimisticamente di poter
    raccogliere quel 2,6% della RnP, ma così non è successo. Inoltre c’è anche la beffa dello 0,98%, ad una manciata di voti dal rimborso elettorale che poteva significare la sopravvivenza…

    In generale è stata una vera e propria disfatta di tutta la sinistra: SA che non entra in parlamento, e vede abbattutte le sue roccaforti, ha del clamoroso.
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  • Diavolo d’un Pannella! Chiama Grillo … che gli risponderà Vaffa?

    Pannella cerca il fattibile suo e di Grillo

    Beppe disse di averlo intercettato al cesso, Marco per tutta risposta lo sfidò in Rete. Grillo e Pannella. Oggi è il leader radicale a chiamare di nuovo “Mr Vaffa”, per “approfondire un pochino il fattibile suo e il fattibile nostro”.
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  • Niente alcolici dopo le 2:00? Un’analisi socio-giuridica

    Articolo di Ugo Millul

    Il 3 ottobre 2007, nello stesso giorno della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, è entrata in vigore la legge 160 del 2007, e cioè la conversione in legge del Decreto legge 117 (disposizioni urgenti modificative del codice della strada per incrementare i livelli di sicurezza nella circolazione), che, tra l’altro, proibisce la somministrazione di bevande alcoliche dopo le due di notte ai titolari e ai gestori di locali ove si svolgono, con qualsiasi modalità, spettacoli o altre forme di intrattenimento.

    La legge in questione è volta a limitare le cosiddette stragi del sabato sera. Anche se in questo caso parlare di stragi potrebbe essere forviante visto che il maggior numero di incidenti accade durante le ore diurne, da ciò che risulta dalle indagini dell’Istat. Gli ultimi dati disponibili riguardano il 2005 e nella fascia oraria che va dalle 22 alle 6 del mattino si registrano 35.098 incidenti stradali, pari al 15,6% del totale che hanno causato il decesso di 1.529 persone pari al 28,1% del totale e il ferimento di 54.873 persone pari al 17,5% del numero complessivo di quanti sono dovuti ricorrere al pronto soccorso. Gli incidenti della notte non sono in percentuale numerosissimi, ma sono più pericolosi, infatti l’indice medio nazionale di mortalità (cioè il numero dei morti ogni 100 incidenti rilevati dalle forze di polizia) è pari a 2,4%, mentre per i sinistri che accadono di notte schizza al 4,4%, con un “picco” rappresentato dal 4,7% nel venerdì notte. (more…)

  • Tra sicurezza e omofobia

    giubileo.jpgIl mese in corso è crocevia di numerosi intrighi politico-legislativi, prima ancora che istituzionali. Autorevolmente è stato sostenuto che il governo cadrà a gennaio, perché appare necessario e quindi scontato che il governo resista fino all’approvazione della Finanziaria.

    Ma bisognerebbe pensare, almeno solo per un attimo, a quanti sacrifici una parte è costretta sul piano squisitamente politico. In proposito, non sarà, ad esempio, sfuggito ai più l’articolo di Giuseppe Tamburano, pubblicato su il Riformista di venerdì 7 dicembre, dal titolo: “Per la laicità, via dalla maggioranza” e rubricato: “Socialisti. Occasioni perse”. In breve, l’Autore si chiede che cosa debbano fare nell’immediata fase politica i socialisti e, asserendo di non aver alcun dubbio in proposito, conclude: “rompano solennemente con il governo e con la maggioranza assicurando a Prodi solo un eventuale <soccorso rosso> in caso di necessità. E si impegnino quotidianamente col massimo del vigore sui problemi del laicismo e della giustizia sociale”.

    Si dà il caso che l’occasione sia data dall’approvazione al Senato del decreto legge sulla sicurezza. Nella fattispecie concreta, il nodo politico-legislativo per il governo è rappresentato dall’introduzione dell’art. 1-bis al testo, laddove è precisato che “All’articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, e successive modificazioni, il comma 1, è sostituito dal seguente: «1. salvo che il fatto costituisca piu’ grave reato, anche ai fini dell’attuazione dell’articolo 4 della convenzione è punito: a) con la reclusione fino a tre anni chiunque, incita a commettere o commette atti di discriminazione di cui all’articolo 13, n. 1 del trattato di Amsterdam”. In concreto, significa che nell’ordinamento giuridico italiano verrebbe introdotta una disposizione di legge che punirebbe, e considererebbe quindi reato, l’azione di chiunque compie o incita a compiere atti di discriminazione in relazione all’identità di genere.

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