Tag: voto utile

  • [PostElezioni] Tattica, ma anche strategia

    Gli obiettivi in vista delle elezioni politiche che si sono concluse, il Partito Democratico li svelò ancor prima della caduta del Governo Prodi, tramite l’annuncio fatto da Veltroni ad Orvieto di voler porre fine all’Unione. Ovvero, la scelta tattica di puntare esclusivamente alla crescita quantitativa del partito, senza accompagnarne in alcun modo il progresso strutturale. Ed è alquanto curiosa, per non dire paradossale, l’analisi inerente la riuscita – effettiva, c’è da dire – del progetto: si è centrizzato il più possibile il PD, guadagnando suffragi “drogati” – poichè guidati unicamente dalla logica del voto utile e dall’aspettativa dell’unica-alternativa-possibile-a-Berlusconi e non sorretti nemmeno dal più flebile barlume di fiducia nella consistenza politica del progetto – soltanto a sinistra, senza riuscire effettivamente a far avvicinare quell’area moderata, cattolico-liberale e cautamente riformista cui si rivolgeva la massima parte del programma elettorale.

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  • Paradossi – Veltroni e il voto utile

    di Nicola Carnovale

    Pochi giorni e sapremo. Sapremo chi vincerà, con quale margine e soprattutto se quell’agognato premio di maggioranza su base regionale per l’elezione del nuovo Senato della Repubblica darà o meno in quel ramo del parlamento una maggioranza adeguatamente ampia o sufficiente per iniziare sin da subito senza scuse e batticuore alcuno, un’azione di governo forte ed incisiva. Per ora dobbiamo accontentarci nell’assistere all’ultimo atto di questa campagna elettorale, che se per un verso come detto unanimemente dagli osservatori-spettatori, di parte o meno, non ha regalato grandi emozioni, ha altresì avuto un grande ed instancabile liet motiv che ha interessato tutti, nessuno escluso: quello dell’ utilità. Tutto ciò che riguarda quel mondo politico percepito come casta, lontano dai cittadini e dai problemi del paese, improvvisamente è diventato utile. Partiti utili, candidati utili, coalizioni utili che sono diventati inutili, province inutili che per l’occasione elettorale diventano utili, e chi più ne ha più ne metta. Ma il primo posto nel hit parade la merita la trovata del voto utile.
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  • [n.16] Labouratorio e il voto utile

    di Tommaso Ciuffoletti e Fabio Cruciani

    Non bastava il Porcellum, una simpatica legge elettorale che perfino Mugabe pare abbia definito “antidemocratica”, c’era bisogno anche della retorica del “voto utile”, di cui Berlusconi, Veltroni e i rispettivi sodali (sarebbe meglio dire sottoposti) fanno largo uso in questa campagna elettorale. No, non bastava la ratio squisitamente liberticida della riforma elettorale che porta il nome dell’ex-ministro della Repubblica Roberto Calderoli, perché in Italia si sa, non ci si fa mancare niente.

    Ed ecco che la “nuova stagione” promessa dai vecchi leaders, si apre all’insegna dell’invito “bigpartisan” ad autolimitare ulteriormente quel po’ di libertà di scelta rimasta agli elettori italiani. “Non dovete votarci per i nostri programmi o per i nostri candidati – dicono in coro Silvio e Walter – dovete votarci perché ce l’abbiamo grosso” (il partito ovviamente). Dunque compagni, non azzardatevi a scegliere sulla base della vostra libera volontà, sulla base di ragioni o passioni politiche, tutto questo – sempre secondo Veltrusconi – è inutile e dannoso per la democrazia. Questo la dice lunga sulla pedagogia democratica di questi simpatici partiti nuovi e grandi.

    E’ curioso che dei “partiti nuovi e grandi” come il PD e il PdL abbiano bisogno di ricorrere alla retorica del “voto utile” per chiedere, o meglio per “giustificare”, il voto dei cittadini per le proprie liste. Possibile che non abbiano argomenti migliori? Sì, è possibile. Perché si tratta di partiti non fondati su grandi ragioni politiche, ma su mere ragioni elettorali.

    Quanto sciocca sia la retorica del voto utile veniva spiegato in maniera brillante da un’indimenticata pubblicità degli anni ’80, quella del pennello Cinghiale (http://www.youtube.com/watch?v=xOSWSI5iLR8). “Per dipingere una parete grande serve un pennello grande”, diceva lo stolto imbianchino che intasava il traffico portando a tracolla per le strade di una città un pennello di dimensioni spropositate. “Non ci vuole un pennello grande – rispondeva infastidito il povero vigile che cercava di fare ordine nel caos provocato dall’ingenuo imbianchino – ci vuole un grande pennello!”.

    Ecco, considerato che nel sistema politico italiano di caos ne abbiamo già in abbondanza, riterremmo più salutare se questi partiti grandi e nuovi provassero a chiedere un voto, così come fanno tanti altri partiti più piccoli, sulla base di ragioni politiche realmente consistenti. Ci rendiamo conto che ciò possa non essere facile per dei partiti grandi, ma privi di una reale anima politica come PD e PdL, ma crediamo che sarebbe un buon viatico per cercare di diventare dei “grandi partiti”.

    Nel frattempo però, il nostro contro-appello è quello per un voto realmente utile, utile alla democrazia; un voto, pertanto, espresso sulla base di reali ragioni e passioni politiche. Un voto che sancisca la libertà del cittadino anche contro questa legge elettorale e contro la retorica veltrusconiana del voto utile.

    IL SOMMARIO DEL NUMERO 16

  • “Eccovi il risultato del voto utile”: Il senso di una protesta.

    di Tommaso Ciuffoletti e Fabio Cruciani

    PS: PROTESTA CONTRO ‘VOTO UTILE’, OSCURATI DUE SITI SOCIALISTI
    (ANSA) – ROMA, 31 MAR – ‘Eccovi il risultato del voto utile’. Con queste parole due siti di area socialista, www.perlarosanelpugno.it e www.labouratorio.it, oscureranno i propri spazi web, a partire da stanotte, per ‘protestare contro la logica antidemocratica e liberticida del voto utile’.
    ‘La legge elettorale e’ gia’ sufficientemente ‘suina’ senza aver bisogno di ulteriori inviti a tradire il senso del voto, che dovrebbe essere innanzitutto l’espressione di una libera volonta’ del cittadino’, cosi’ commentano i due responsabili dei siti oscurati, Tommaso Ciuffoletti e Fabio Cruciani.
    ‘La protesta – aggiungono – proseguira’ a tempo indeterminato e potrebbe coinvolgere altri siti d’area, e non solo’.(ANSA).

    Con questa agenzia abbiamo cercato di dare notizia delle ragioni di una protesta che ha colto alla sprovvista molti amici e compagni. Abbiamo messo in atto la nostra protesta senza preavviso, come si confà alla già dichiarata “guerriglia da web e da strada” ( http://www.labouratorio.it/2008/02/18/10-labouratorio-antimilitarista-ma-pronto-a-combattere/ ).
    Inutile dire che ci sono state reazioni contrastanti, da chi ci dava di bambini viziati a chi esaltava il nostro genio.
    Noi abbiamo semplicemente voluto dare una dimostrazione pratica di quale sia la più diretta conseguenza della logica perversa ed antidemocratica del “voto utile”. Evidentemente una dimostrazione shocking, ottenuta al prezzo di oscurare i nostri siti per un’intera giornata.
    Adesso la protesta non viene sospesa, ma prosegue in maniera diversa. Non un oscuramento totale, ma la sostituzione della home-page dei siti con il messaggio, “Eccovi il risultato del voto utile …”, che rimane come schermata iniziale, attraverso la quale è però possibile accedere ai contenuti di www.perlarosanelpugno.it e di www.labouratorio.it .
    Una protesta “light”, che però continua, mantenendo salde le proprie ragioni.

  • Yes, we can. Survive.

    Ultime due settimane di una delle più deprimenti campagne elettorali degli ultimi due secoli, i contendenti si preparano ad affilare gli artigli in vista degli ultimi decisivi giorni per fare breccia nel muro dell’indifferenza, meritata, del popolo bue.

    Previsione scontata, l’assenza per legge dei sondaggi e la necessità di sopravvivere all’esito della tornata elettorale spingerà i nostri democratici eroi a cimentarsi nell’impegnativo compito di rendere credibile la fantomatica rimonta veltroniana onde poter perpetuare fino all’ultimo l’appello accorato al inutile voto utile.

    Dunque la parola d’ordine dalle parti del loft da qui al 13 Aprile sarà inevitabilmente: “si può fare”, con tanto di discesa in campo di molti dei campioni dell’antiberlusconismo militante (alla Flores D’Arcais per intenderci, che non a caso ha recentemente esplicitato il suo endorsment al PD).

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