Author: Tommaso Ciuffoletti

  • Je m’accuse

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    Labouratorio ha concusso ed è stato concusso. Labouratorio è un mariuolo. Labouratorio è marcio. Labouratorio si autodenuncia e si costituisce, non ad un magistrato irresponsabile, ma all’opinione pubblica che responsabile è non per legge, ma perché è lei che soffoca della puzza dell’immondizia che pure non ha saputo differenziare.
    Labouratorio si fa inquirente di sé e, visto che non c’è separazione di carriere, si autocondanna anche. Sentenza giusta emessa in nome e per il bene del popolo italiano. Basta, si chiude la bottega del pizzo e si va casa, chiedendo pietosamente un atto di clemenza in cambio della promessa di non riprovarci più.
    E’ l’unica vera riforma che possiamo consegnare ai nostri lettori. Sarebbe questa l’unica vera riforma di una classe che per la prima volta si potrebbe scoprire dirigente. Altrimenti “come volete che il paese sappia orientarsi nella tormenta, se quegli stessi che si dicono sue guide tacciono per meschina tattica di politicanti oppure per il timore di compromettere la loro situazione personale?”.

    Anche se in fondo la verità è che ci siamo rassegnati anche noi. Il virgolettato qua sopra continuava così: “…lo spettacolo è stato così penoso, così crudele, così duro per la nostra fierezza, che intorno a me sento ripetere: “La Francia è proprio malata perché si sia potuta produrre una simile crisi di aberrazione pubblica”. No! È soltanto sviata, fuori di sé, del suo cuore e della sua indole. Le si parli il linguaggio dell’umanità e della giustizia e si ritroverà intera, nella sua generosità leggendaria”.
    Ma quella era la Francia del 1897, non l’Italia del 2008 all’alba di una terza Repubblica o molto più semplicemente di un nuovo ventennio.

  • Intervista ad uno spacciatore

    20 anni e qualche chilo distribuito. Non è un curriculum da grande spacciatore; infatti Matteo (nome di fantasia) è uno studente universitario che si mette a ridere a sentirsi chiamare spacciatore. “Solo droghe leggere” ad un giro di amici piuttosto ristretto; “sono più tranquillo io e sono più tranquilli loro”.
    Una chiacchierata fra antiproibizionismo, sonnolenza critica e cinismo.

    Mi viene da ridere ad iniziare questa “intervista ad uno spacciatore”!

    Esagerato! Questa è l’intervista ad un ragazzotto che raccoglie le richieste di un gruppo di amici e si fa carico di esaudirle, guadagnando qualcosa per il disturbo.

    Ineccepibile, ma la richiesta è quella di sostanze non lecite.

    Sostanze che vengono chiamate “droghe leggere”. Non so se la definizione è la migliore, ma serve per chiarire che io vendo solo fumo o erba. Detto questo, sì, sono sostanze non lecite … altrimenti io non sarei qui a fare questa intervista! Sono un prodotto dell’antiproibizionismo! (more…)

  • Una Rosa per Israele – Intervista a Daniela Bruno

    Una Rosa per IsraeleDaniela Bruno è una delle fondatrici dell’associazione Una Rosa Per Israele, “un’associazione che ha l’obiettivo di promuovere iniziative culturali e politiche a sostegno della Democrazia dello Stato d’Israele, unica in Medioriente, e contrastare l’antisemitismo e l’antisionismo nella società italiana.”
    Un’associazione nata da poco e di recente (lunedì 17 dicembre) presentata in Campidoglio grazie all’impegno del Consigliere comunale, eletto con la Rosa nel Pugno, Gianluca Quadrana. Un’iniziativa interessante e che riteniamo opportuno presentarvi grazie proprio a questo scambio di battute con Daniela, che ringraziamo per la sua cortesia, con la quale abbiamo trattato anche di molto altro, compresa una piccola riflessione sulla politica mediorientale dei socialisti e di Craxi.

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  • La moratoria degli antiliberali

    Riguardo alla moratoria sull’aborto di Ferrara e Ruini, ancora una volta la questione cruciale è quella della libertà. Quella stronzissima cosa che è la libertà.

    Spesso la scelta di abortire è una scelta tra due soluzioni dolorose. Perdere un possibile figlio oppure trovarsi davanti una vita d’incertezza per entrambi. In quel caso uno stato rispettoso, pietoso (nel vero senso di quella pietas di cui tanto si riempie la bocca quel vecchio antiliberale di Ferrara) sa che l’ultima scelta spetta al cittadino, e si fa da parte.
    La concezione di tanti antiliberali, come Ferrara o Ruini, prevede invece un’altra cosa. Prevede che sia lo Stato – o meglio, lo Stato su indicazione di una “autorità altra” deputata a decidere su queste materie, perché detentrice del monopolio delle “questioni etiche” – a decidere di questo.

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  • Cari cinesi siete oppressi da una casta di corrotti

    Gli amici e compagni radicali hanno rilanciato in questi giorni l’iniziativa di un grande Satyagraha Mondiale per la pace da avviare nei giorni d’apertura dei giochi olimpici di Pechino. Sostenere la lotta per i diritti umani e per la democrazia è battaglia delle più nobili, condurla senza timori anche contro un paese potente come la Cina lo è in maniera particolare. Invito quindi tutti coloro che vorranno ad aderire a questa iniziativa.

    Tuttavia questa può essere occasione per offrire qualche spunto, tra il serio ed il provocatorio, proprio riguardo agli argomenti da poter usare per intervenire in maniera incisiva sull’opinione pubblica cinese e sostenerla nella richiesta di un cambiamento dell’assetto politico e istituzionale del paese. Un assetto che è interessante analizzare sommariamente, per capire dove stiano i suoi punti più fragili. In primis vale la pena rilevare che oggi la principale risorsa ideologica del regime cinese è il nazionalismo, forse l’unica ideologia che è riuscita a sopravvivere al ‘900. Proprio le Olimpiadi saranno una superba celebrazione della nazione e dell’identità cinese, tanto mutevole quanto radicata nella coscienza dei suoi abitanti. Difficile, pertanto, pensare che un popolo che guarderà al medagliere con tanta ansia di superare gli Stati Uniti, sarà disposto a farsi distrarre da sacrosanti appelli alla democrazia e ai diritti umani.

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  • Il signor Labouratorio qui, è un po’ situazionista

    Il cammino dell’ uomo timorato è minacciato dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi.
    Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è il pastore di suo fratello ed il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia ricadrà con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che proveranno ad ammorbare e distrugger ei i miei fratelli.
    E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te..
    Ezechiele 25:17

     

     

    PulpoSì, lo so che questa citazione è la più inutile per aprire il numero Zero di un settimanale online che si occuperà di politica, attualità, economia, società etc … Non ha molto senso neppure il fatto che si tratti di un passo della Bibbia, in fondo un comun denominatore dei redattori di questo magazine online non è solo quello di essere giovani, ma anche quello di essere tendenzialmente laici.Giovani, laici, labouranti e libertari. Il titolo della rivista, Labouratorio, già dice molto. Ci piace però sottolineare più il riferimento al “laboratorio”, che non quello al “labour”. Laboratorio per “sperimentazioni alchemiche” di quella sinistra moderna e liberale che oggi più che mai manca al nostro paese. Ci piace pensare che questo possa diventare luogo di dibattito e confronto fra le ragioni, spesso comuni, che animano il fare ed il pensare politico di molti di noi. Socialisti, radicali, repubblicani, liberi liberali e magari anche piddiini (sostenitori del Partito Democratico), oltre le appartenenze di schieramento e senza dimenticare che alcuni di noi, di appartenenze politiche o partitiche, non ne hanno alcuna.

    Tuttavia, quell’apparentemente inutile citazione, ha un sapore squisitamente situazionista e questa cosa ci piace assai. Sì, siamo un po’ situazionisti. Cosa significa?

    Magari significa che voi siete gli uomini malvagi e noi siamo gli uomini timorati; ed il signor Laboratorio, qui, lui è il pastore che protegge il nostro timorato sedere nella valle delle tenebre.
    O può voler dire che voi siete gli uomini timorati e noi siamo i pastori ed è il mondo ad essere malvagio ed egoista, forse. Questo ci piacerebbe, ma questa cosa non è la verità.
    La verità è che voi dovete leggere Labouratorio e farlo leggere a tanti altri uomini timorati, mentre la tirannia degli uomini malvagi avrà cura di ignorarci o di boicottarci. Ma noi ci proveremo, ci proveremo con grande fatica a diventare sempre migliori.