Per un Partito Socialista con cuore, cervello e palle!

I primi mesi del 2008 saranno cruciali per la politica italiana. Forse, e non credo di spararla grossa, i più importanti negli ultimi anni. Referendum, nuova legge elettorale, crisi economica nazionale e internazionale, crisi delle borse, perdita del potere d’acquisto delle famiglie, sono aspetti singolarmente importantissimi, una montagna nel complesso. Di fronte a un’ipotetica rivoluzione copernicana cosa dovrebbe fare il Partito Socialista?
Per dare una risposta alla domanda precedente, il PS dovrebbe rispondere ad un’altra domanda: quali sono le sue ambizioni? Delle due l’una: il far fruttare al meglio rendite di posizione presenti, passate e future, oppure costruire un partito anatomicamente composto da tre organi: cuore, cervello e palle.
Se il PS dovesse scegliere la prima risposta, essendo poco propenso alla tutela delle rendite in tutte le sfumature possibili, potrei suggerire non di fare qualcosa, bensì di non fare qualcosa. Il qualcosa da non fare assolutamente è costituirsi come Partito Socialista. Chiamatelo Partito rosso, giallo, blu o il colore che più vi aggrada, ma non chiamatelo socialista.
Se invece si sceglie la seconda risposta, il PS dovrebbe lanciare un’OPA socialista nella politica italiana in modo che sia chiaro una volta per tutte chi è l’espressione in Italia del socialismo europeo. Per far ciò occorre capire un concetto molto banale, ma a molti ancora poco chiaro: il patrimonio del socialismo europeo è patrimonio di tutta la sinistra italiana e come tale deve essere interpretato. Ci sono molti socialisti in giro, soprattutto tra le nuove generazioni, che non si sentono rappresentati da nessuno. Molti hanno idee socialiste e neanche lo sanno. Dobbiamo avere il coraggio della rappresentanza dei senza terra, oggi autentico latifondo elettorale. Per far ciò necessitiamo dei tre organi sopra menzionati.
Il cuore ovvero la passione, quel fuoco sacro che arde dentro. È la passione che spinge molti di noi a gettare il cuore oltre l’ostacolo, per poi raccoglierlo e gettarlo ancora più in là. Un partito senza ideali, passioni, valori è un grumo di contraddizioni pronte ad esplodere.
Il cervello ossia la capacità di ragionamento, confronto e sintesi. La capacità di analisi diventa fondamentale quando si vogliono proporre ricette sociali ed economiche innovative. Il PS ha bisogno di aprire un confronto con i cittadini, più che con le associazioni di categoria che spesso non fanno altro che tutelare piccoli interessi di bottega a scapito della collettività intera. Sul lavoro il confronto va cercato in primis con i lavoratori e gli imprenditori, e poi con i sindacati e le associazioni imprenditoriali. Il senso di sfiducia oggi non è ridotto solo verso i partiti politici, ma anche verso queste organizzazioni, ad oggi autentiche caste. Il contatto diretto con le masse permetterà al cervello socialista di trovare soluzioni senza aggettivi. È un po’ stancante, soprattutto quando ognuno ha la pretesa di presentarsi da solo all’elezioni, la ricerca continua di ricette condivise dalla maggioranza degli attori, che puntualmente producono il risultato di scontentare la totalità dei cittadini. Capire la pancia del paese, per diventare una fucina di innovazioni culturali, politiche, sociali ed economiche. È del tutto evidente che solo un’apertura totale del partito può garantire maggiori chili di materia grigia.
Affinché cuore e cervello vadano d’accordo ci vogliono le palle, anatomicamente parlando, l’organo maschile depositario del seme della vita. Non è una metafora forzata pensare che solo attraverso un’azione coraggiosa si può costruire un partito di massa, capace di parlare con il cuore in mano e con cognizione di causa. Ci vuole coraggio nel parlare alla pancia del paese per poi trovare soluzioni, così come ci vogliono gli attributi non solo nel dire cose scomode, ma anche nel lanciare una sfida riformatrice che sappia sfidare in campo aperto tutti gli altri partiti. Inseguire il populismo spicciolo o la politica di plastica dei gazebo al solo fine di vendere fumo non è producente, perché tra l’originale e la fotocopia si sceglie sempre l’originale. Data la complessità del momento le biglie servono anche per costruire un prodotto originale.
La sfida che ci attende è il saper coniugare con fine maestria cuore, cervello e palle, solo così il Partito Socialista del terzo millennio potrà vincere la sua sfida.