Queste le temperature medie registrate questa settimana:
PD: 40%
Pdl:44%
AN:5%
UDC:5%
Cosa Rossa:6%
Lega:n.p.
PS:n.p.
Tempo previsto per la prossima settimana:
Queste le temperature medie registrate questa settimana:
PD: 40%
Pdl:44%
AN:5%
UDC:5%
Cosa Rossa:6%
Lega:n.p.
PS:n.p.
Tempo previsto per la prossima settimana:
Queste le temperature medie registrate questa settimana:
PD: 20.5%
Pdl:29,5%
AN:9.8%
Cosa Bianca:6.5%
Cosa Rossa:8.5%
Lega:4.7%
PS:15%
Tempo previsto per la prossima settimana:
E’ innegabile che la Costituente sia stata fondata dai partiti che si rifanno alla tradizione socialista della Prima Repubblica e del PSI in particolare. Ma se l’operazione consiste nel rimettere insieme alcuni cocci della vecchia diaspora fallirà miseramente. Queste sono parole che si sentono spesso, forse troppo, tra i compagni in questi mesi, ma ci tengo a ribadirle e a mostrarne il vero senso.
E’ chiaro che questo soggetto si rifà al socialismo: quale socialismo? Quello democratico e liberale, che nulla ha a che fare con il marxismo. E’ indubbio che le radici risalgono prevalentemente da quello che fu il PSI e che il riferimento è quello del socialismo europeo, ma il soggetto non deve apparire la rifondazione del PSI. La motivazione è molto semplice: il PSI è ancora visto negativamente da gran parte della gente in seguito a Tangentopoli, seppur abbia apportato dei contributi fondamentali alla storia del Paese. L’elettorato del PSI si è spostato prevalentemente su Forza Italia e non penso che riusciremo a schiodarlo proprio ora appellandoci al socialismo europeo. Non possiamo certo fare affidamento al piccolo elettorato socialista rimasto nei numerosi contenitori della diaspora. Non è sufficiente. (more…)
I socialdemocratici europei hanno costruito tra gli anni ’50 e gli ’80 del secolo scorso una strategia riformista “potente” – un mix equilibrato di piena occupazione e benessere sociale – sulle idee di due grandi liberali inglesi, John M. Keynes e William H. Beveridge, dimostrando, soprattutto nei Paesi del Nord-Europa, come potessero pragmaticamente integrarsi principi liberali e pratica laburista. In Italia è stato l’originale pensiero di Carlo Rosselli a conciliare le regole della dottrina liberale con le esigenze della dottrina socialista democratica.
Rievocare questa contaminazione tra il pensiero liberale e l’azione socialdemocratica è importante perché dimostra che oggi è possibile creare un programma altrettanto “potente”. Keynes e Beveridge avevano colto il problema centrale della loro fase storica, l’aspirazione espressa da numerosi cittadini: lavoro per tutti e sicurezza sociale. Ma quali sono oggi le aspirazioni di grandi masse di cittadini?
Articolo di Vittorio Marchitti
E’ ormai palese che la nascita del Partito Democratico abbia riaperto la “questione socialista” in Italia. Gli ex-PCI hanno saltato a piè pari, per l’ennesima volta, il socialismo riformista italiano di stampo europeo, pur essendo parte, ancora oggi, di quella famiglia proprio in Europa. Lo avevano già fatto in due occasioni, nel passaggio dal PCI al PDS e da questo ai DS, dimostrando, nei fatti, di essere insofferenti all’idea di un approdo socialdemocratico, eccezion fatta per una parte di quella componente cosiddetta “migliorista” che invece l’aveva sempre auspicato, tra i cui esponenti ricordiamo, tra gli altri, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Emanuele Macaluso, Lanfranco Turci.
Oggi addirittura, con un triplo carpiato, saltano al centro, nel nome del nuovismo veltroniano, dando vita ad un nuovo soggetto politico, insieme agli ex DC, che sà molto di contenitore e poco di contenuti, se non quelli della filosofia del “ma-anchismo”, ossia del tutto e il contrario di tutto. Un’operazione molto più di facciata e di nomenclature che di sostanza, con primarie blindate. Del resto, si sà, la politica oggi è soprattutto marketing, slogan, battage mediatico, culto del leader. Come poteva farsi attendere la reazione del Cavaliere, re del settore? Ed ecco pronto (forse) il nuovissimo “Popolo delle libertà”, lanciato dal capo, in piazza, dalla sera alla mattina, con un’esaltante coinvolgimento democratico degli elettori e degli alleati. Processi ambigui, certo, ma che sarebbe un errore madornale sottovalutare, poiché rappresentano la maggioranza dell’elettorato italiano.
(more…)
“Alcuni amici non credono nella veridicità delle nostre intercettazioni. Ebbene, per una volta – ma solo per una volta – ci toccherà dismettere le vesti dei situazionisti e fare i seriosi. Ebbene, queste sono conversazioni realmente svoltesi tramite Msn tra amici e compagni che figurano nelle nostre liste di utenti di Messenger.
Quella di presentarle come “intercettazioni” è ovviamente un gioco giornalistico (anche per questo abbiamo usato la cortesia dell’anonimato del nickname) e squisitamente situazionista, ma il succo, ovvero lo svolgimento di quei discorsi è reale.
Potrà non piacere, potrà risultare poco ragionato, potranno esserci opinioni condivisibili e altre (anche da noi) molto meno condivise … ma questo non rileva.
Per noi rileva il fatto che sono conversazioni vere“.
In questa fase di particolare mobilitazione e ridislocamento delle forze che compongono i due schieramenti, la politica italiana necessità di un rilancio forte del ruolo dei Partiti e non, come da molti auspicato, di un loro definitivo superamento. Innanzitutto sarebbe opportuno un intervento legislativo, magari costituzionale, che dia finalmente attuazione all’art. 49 della Costituzione, volto a regolare il funzionamento interno dei Partiti e finalmente in grado di assicurare meccanismi democratici di selezione dei loro attori basati sui criteri di pari opportunità e meritocrazia.
Pari opportunità nel senso di garanzia per tutti i cittadini di poter prendere parte alla competizione per l’affermazione e il riconoscimento di un ruolo all’interno degli organismi e delle strutture del Partito. Dobbiamo assolutamente combattere l’idea di un Partito in cui prevalga la logica della discriminazione sessuale, razziale o di censo nel processo di individuazione della propria classe dirigente. Ad oggi le possibilità di accesso e di affermazione, soprattutto per noi giovani, sono fortemente condizionate dalle disponibilità economiche dei singoli pretendenti o dalla fama degli attori politici. È allora indispensabile che un partito nuovo, come si candida ad essere il Partito Socialista, sia in grado di garantire, soprattutto a noi giovani, la possibilità di competere e raccogliere consensi, a tutto vantaggio di un ricambio democratico e qualificante della classe dirigente.
(more…)
Troppi, troppi anni sono passati da quel lontano 1994, anno in cui scompariva dal panorama politico italiano il partito socialista. La scomparsa di quel partito non può essere letta come la semplice scomparsa di un contenitore; insieme al partito scomparve in Italia quella cultura riformista e di governo alla continua ricerca di soluzioni consone alla mutevole realtà sociale. I disastri della politica della seconda repubblica sono noti e sotto gli occhi di tutti: l’incapacità di riformare il sistema Italia, partendo dalle istituzioni, passando per il mercato del lavoro e l’istruzione fino ad arrivare all’incapacità di governare un melting-pot in salsa italiana sono solo alcuni degli esempi che si potrebbero addurre per giustificare il costante arretrare della nostra nazione rispetto alle altre democrazie europee; E così ieri l’incubo degli italiani erano gli albanesi, oggi i rumeni, domani chi sarà?
Labouratorio è fiera di presentare la rubrica del MeteoPolitico curata dal colonnello Albano. Ogni settimana il punto su “che tempo fa” nel cielo della politica nostrana. Fra solleoni, nebbie ed acquazzoni. E se piove … piove governo ladro!
Come tutte le previsioni del tempo che si rispettino iniziamo dalle temperature medie registrate questa settimana:
PD: 35%
Pdl: 33%
AN: 13%
Cosa Bianca: 7%
Cosa Rossa: 5%
Lega: 4%
PS: n.p.
Per chi vuole impegnarsi in politica, giovane o adulto che sia, è molto più facile ( e conveniente) partecipare alla costituente del Partito democratico o a quella della Cosa rossa che alla Costituente socialista. Per quale ragione? Perchè solo un vero idealista, chi crede sul serio e non per piaggeria ai valori ed ai programmi del Pse può spendere energie e passione politica nell’improba impresa della Costituente socialista, peraltro soggetta ad un inaudito oscuramento da parte dei mezzi di informazione.
Molti compagni (ovviamente non tutti) sono saliti sul pulman affollatissimo del Pd solo per non essere esclusi dal potere che conta mentre altri preferiscono la Cosa rossa perchè, in via principale, non ritengono di poter convivere con due o tre ex-psi “chiacchierati” come De Michelis,che è diventato, ingiustamente, per alcuni peggio di un appestato, quando sappiamo bene dei milioni e milioni di euro “ingoiati da tutti i partiti, di destra e sinistra nella seconda repubblica perchè, come hanno detto giustamente Salvi e Villone, la casta è stata capace negli ultimi dodici anni di legalizzare la corruzione o perlomeno di favorirne l’espansione (e penso alla pessima gestione bassoliniana e demitiana della regione Campania, ad esempio, dove sono tutti coinvolti inclusa l’opposizione). Ma tant‘è.
La tristezza è che tanti socialisti hanno deciso di annullarsi chi nel Pd chi nella cosa rossa.. Spero sempre che, prima o poi, abbiano uno scatto d’orgoglio.Comunque, a mio parere, in Italia c’è ancora uno spazio socialista. Penso che le aree socialiste siano tre : la prima nel Partito socialista dove confluiscono componenti e filoni provenienti dalla “diaspora” del Psi nonchè svariati club e circoli socialisteggianti, la seconda nel Pd ovvero la componente DLS (Democatici Laici Socialisti) che ha formato la corrente “A sinistra per Veltroni” con l’obiettivo (vano) di fare aderire il Pd al Pse. E’ qui che risiede l’aspetto più eclatante della questione socialista perchè la parte legata al riformismo di marca “laburista” comprende il grosso dell’elettorato “socialdemocratico”, quello che -tanto per intenderci – votava l’ex-Pci come se si fosse trattato di scegliere un qualsiasi partito di stampo laburista. E il fatto sorprendente sta nel fatto che questo elettorato progressista/socialista è, secondo me, vittima di un gigantesco abbaglio collettivo massmediale e di un oggettivo raggiro politico ideologico perpetrato dal gruppo dirigente degli ex-ds, a causa dei quali è rimasto intrappolato nel recinto tendenzialmente “centrista” del PD.