Per chi vuole impegnarsi in politica, giovane o adulto che sia, è molto più facile ( e conveniente) partecipare alla costituente del Partito democratico o a quella della Cosa rossa che alla Costituente socialista. Per quale ragione? Perchè solo un vero idealista, chi crede sul serio e non per piaggeria ai valori ed ai programmi del Pse può spendere energie e passione politica nell’improba impresa della Costituente socialista, peraltro soggetta ad un inaudito oscuramento da parte dei mezzi di informazione.
Molti compagni (ovviamente non tutti) sono saliti sul pulman affollatissimo del Pd solo per non essere esclusi dal potere che conta mentre altri preferiscono la Cosa rossa perchè, in via principale, non ritengono di poter convivere con due o tre ex-psi “chiacchierati” come De Michelis,che è diventato, ingiustamente, per alcuni peggio di un appestato, quando sappiamo bene dei milioni e milioni di euro “ingoiati da tutti i partiti, di destra e sinistra nella seconda repubblica perchè, come hanno detto giustamente Salvi e Villone, la casta è stata capace negli ultimi dodici anni di legalizzare la corruzione o perlomeno di favorirne l’espansione (e penso alla pessima gestione bassoliniana e demitiana della regione Campania, ad esempio, dove sono tutti coinvolti inclusa l’opposizione). Ma tant‘è.
La tristezza è che tanti socialisti hanno deciso di annullarsi chi nel Pd chi nella cosa rossa.. Spero sempre che, prima o poi, abbiano uno scatto d’orgoglio.Comunque, a mio parere, in Italia c’è ancora uno spazio socialista. Penso che le aree socialiste siano tre : la prima nel Partito socialista dove confluiscono componenti e filoni provenienti dalla “diaspora” del Psi nonchè svariati club e circoli socialisteggianti, la seconda nel Pd ovvero la componente DLS (Democatici Laici Socialisti) che ha formato la corrente “A sinistra per Veltroni” con l’obiettivo (vano) di fare aderire il Pd al Pse. E’ qui che risiede l’aspetto più eclatante della questione socialista perchè la parte legata al riformismo di marca “laburista” comprende il grosso dell’elettorato “socialdemocratico”, quello che -tanto per intenderci – votava l’ex-Pci come se si fosse trattato di scegliere un qualsiasi partito di stampo laburista. E il fatto sorprendente sta nel fatto che questo elettorato progressista/socialista è, secondo me, vittima di un gigantesco abbaglio collettivo massmediale e di un oggettivo raggiro politico ideologico perpetrato dal gruppo dirigente degli ex-ds, a causa dei quali è rimasto intrappolato nel recinto tendenzialmente “centrista” del PD.
La terza area socialista è in Sinistra democratica per i socialismo europeo. Quest’ultima, però, mi sembra in preda a non poche contraddizioni. Chi ha ascoltato l’intervento del prof. Mascilli Migliorini (SD) tenuto agli Stati Generali della “Cosa rossa” a Napoli, ha pensato: “E’ una relazione da socialista”. Ha citato persino Filippo Turati mettendolo nel Pantheon della Cosa rossa. Non credo che ci siano molte possibilità di conciliare questa parte di Sd con Pdci e Rifondazione comunista. Mi sembra, quindi, un progetto alquanto difficoltoso da attuare quello della “Cosa rossa”.In ogni caso, non mi straccio le vesti se si realizza questo progetto, anzi è meglio che vada in porto. Mussi, al riguardo, propone una federazione tra i quattro partitini della sinistra critica. Benissimo, anche perchè il nascente Ps -a mio parere – dovrà presumibilmente allearsi con questa federazione anche per bilanciare la deriva centrista del Pd, ma solo allearsi, come in Francia il Psf intesse accordi elettorali con la sinistra comunista, o come farà la Spd in Germania, probabilmente, con la Linke una volta terminata l’esperienza della “Grosse Koalition”.
Concludendo, tutti coloro che responsabilmente sono impegnati nella costruzione di un soggetto socialista nuovo cerchi, nel contempo e per quanto possibile, di far pian piano avvicinare le tre aree “eurosocialiste” per la ripresa del socialismo democratico in Italia, che va ben oltre la piccola Costituente socialista.