Tag: bipolarismo

  • Le cose che (non) abbiamo in comune

    Le cose che (non) abbiamo in comune


    “Corriamo da soli”,nessun simbolo accanto al nostro.
    Come il mai citato e non citabile nemico, o avversario – dato che questa sarà la campagna del volemose bene – a rimangiarsi le parole ci vuole un nonnulla. Ecco dunque che il simboletto del Pd non sarà solo sulla scheda elettorale, ma avrà accanto un gabbiano, con le manette sotto l’ala chissà.

    Una scheda elettorale, questo è vero, molto diversa da quella passata. Un lenzuolo disse allora Prodi, una pergamena, mi verrebbe da dire oggi. I simboli, orfani dello spazio per i nomi, saranno impilati, uno sotto all’altro, nessuna ammucchiata, pochissime accoppiate. Forse proprio la sola, tranne al Nord, sarà l’uno-due Walter-Totò. E suona più da duo comico di sketch d’antan, che un tandem politico. Il taumaturgico nuovo che avanza che si lega non a un partito, ma ad un uomo.
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  • Uno spettro si aggira per l’Italia, lo spettro del bipartitismo

    Discorso pronunciato in occasione della manifestazione “Mr.Socialism, forzare il cambiamento”

    Uno spettro s’aggira per l’Italia: il bipartitismoSulla crisi in cui versa attualmente l’Italia sono state fatte molte analisi condivisibili. Questo è uno di quei passaggi cruciali della vita politica di un paese in cui se ne decide il futuro per gli anni a venire. Col crollo fragoroso del governo Prodi sembra definitivamente archiviata la seconda repubblica. E’ in questi mesi che si decide il futuro assetto politico del paese, e il conseguente destino. Ed è dunque adesso che bisogna dispiegare il massimo sforzo di analisi e azione politica.

    Per capire allora come muoversi è necessario osservare quali sono gli scenari in campo. In questi giorni sta iniziando una campagna elettorale profondamente diversa da quella che l’ha preceduta che ci porterà verso elezioni politiche estremamente confuse.

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  • Dal “bipolarismo bastardo” al “bipartitismo stronzo”

    di Alessandro Guadagni

    Bipartismo Stronzo

    Si sa, l’Italia è da sempre un laboratorio di esperimenti politici di altissimo livello. I Comuni, le convergenze parallele, la non sfiducia, la conventio ad excludendum. Fra questi spunta ormai da qualche anno il “bipolarismo bastardo”, o muscolare, o coatto, che dir si voglia. (more…)

  • Il tramonto della… Sedicesima Legislatura

    Tramonto Prodiano

    Circa sessanta anni fa Roberto Ago, uno dei più noti ed influenti giuristi europei del novecento, concepì un’originale classificazione teoretica della scienze sociali, collocando la scienza giuridica nel solco che intercorre tra il comportamentismo e la sociologia. Prendendo in considerazione, oggi, l’analisi dell’ordinamento politico italiano come risvolto empirico di detta scienza, la dottrina di Ago appare più che convincente: i fatti delle ultime settimane, nella loro consequenzialità, riproducono pedissequamente uno dei più classici schematismi socio-politici nostrani. Con la stessa prevedibilità di un esperimento di laboratorio di cui si conosce preventivamente e perfettamente l’esito.

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  • Come sarà la Terza Repubblica?

    Nell’ultimo mese abbiamo assistito ad un crescendo di avvenimenti: la nascita del partito democratico (14 ottobre), il disfacimento finale dell’Unione (sulla finanziaria, alla camera come al senato) e della Casa delle Libertà (rottura definitiva tra An, Udc e FI) e per finire la nascita, improvvisa quanto spettacolare, del Partito del Popolo (18 novembre, da qui in avanti semplicemente PB, Partito Berlusconiano). Ma il terremoto che ha fatto deflagrare il sistema politico italiano ha preso avvio all’inizio dell’anno, con la prima crisi del governo Prodi e l’inizio del processo costituente del Partito Democratico, e affonda le sue radici nella crisi irreversibile della stagione politica nota come Seconda Repubblica, 15 anni in cui il paese è rimasto ostaggio della contrapposizione artificiosa tra una coalizione “comunista” ed un “berlusconiana”

    Il 2007 dunque, come già capitato al 1992, sarà ricordato come l’anno della svolta: lo sbriciolamento della Seconda Repubblica, sulle cui ceneri inevitabilmente nascerà la terza.

    E’ pertanto estremamente attuale domandarsi come sarà la Terza Repubblica. Molti osservatori hanno visto in questi anni nella seconda repubblica, null’altro che la prosecuzione della prima in una sorta di transizione incompiuta che non ha prodotto i risultati sperati. Oggi è quindi fondamentale interrogarsi sugli elementi necessari a far sì che l’evoluzione del sistema politico si compia davvero e l’Italia inizi ad essere una democrazia efficiente, in cui gli elettori possano essere rappresentati ed effettivamente in grado di determinare le politiche del paese attraverso un sistema partitico in grado di produrre “buona politica”.

    Tre sono gli elementi che è opportuno considerare per giudicare lo stato della transizione in atto e la sua destinazione finale: gli attori che si confrontano, le strategie da loro utilizzate e le regole del gioco politico in cui si confrontano.

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