Tag: rifiuti

  • The bitter end

    corna

    Per non rischiare di prendermi troppo sul serio e di conseguenza per non farmi prendere troppo sul serio ho deciso di scrivere questo articolo sotto l’effetto di una sbornia da sabato sera.
    Eppure gli ultimi eventi imporrebbero una certa serietà vista la complicata e assolutamente instabile situazione politico-sociale che si è venuta a creare.

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  • PS: Bettino, stato di diritto…e monnezza

    Ci insegnano a ricordare le idee, perché gli uomini muoiono e ed invece le idee restano, durano nel tempo, sono immortali. Ma le idee non provano sentimenti, emozioni, non amano, non soffrono, non piangono, non possono essere sfiorate; non è di un’idea che sento la mancanza, ma di un uomo, un uomo che ha contribuito a rendere questo Paese più libero, moderno e democratico, un uomo che certamente, non dimenticherò mai.
    Otto anni fa, come oggi, stroncato da un arresto cardiaco, moriva un indiscutibile leader nazionale ed europeo, Bettino Craxi. Come da suo desiderio, venne sepolto ad Hammamet, restando così nel Paese che lo ha accolto e difeso. Il piccolo cimitero cristiano della cittadina tunisina divenne da quel momento il luogo del suo ultimo (e magari sereno) riposo, tra le mura della Medina e il mare, rivolto verso l’Italia, quella terra piangente(raffigurata sui suoi celebri vasi) da lui sempre tanto amata e per la quale ha dedicato sino all’ultimo istante ogni suo respiro ed ogni suo battito.

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  • Emergenza rifiuti o emergenza Camorra? La vera emergenza è la politica

    Le immagini delle strade di Napoli invase dai rifiuti hanno fatto il giro del mondo. Inutile sottolineare il danno all’immagine subito dal Bel Paese sommerso da un fiume di “munnezza” più simile ad una favela brasiliana che ad una moderna metropoli europea. Di fronte all’insorgere di un problema per cui esistono le soluzioni tecniche le responsabilità ricadono interamente sulla politica. Alcuni commentatori hanno parlato del problema delle infiltrazioni malavitose nella gestione dei rifiuti e nella strumentalizzazione delle proteste dei cittadini contrari alla riapertura delle discariche. Senza dubbio la questione mafiosa è un dramma dell’Italia che nel Sud assume una dimensione emergenziale ma è altrettanto innegabile che se tale realtà esiste non si capisce perché non si verifica lo stesso fenomeno a Palermo piuttosto che a Reggio Calabria o a Bari.

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  • La puzza di monnezza ha dato alla testa a Boselli

    Il problema “munnezza”, oggi noto al mondo, ieri solo ai cittadini campani mette alla berlina un sistema amministrativo ormai marcio e al collasso.
    I boss politici campani sono sempre gli stessi, sia quelli da copertina come il governatore Bassolino, il sindaco Iervolino, i Ministri Mastella e Pecoraro Scanio, il redivivo De Mita, sia i vertici locali del “nostro” partito (quello socialista), che all’interno della coalizione di centro-sinistra da anni collaborano al sacco campano.

    Errato sarebbe citare la politica come unico colpevole di questa situazione. Non si possono infatti non considerare i consolidatissimi rapporti mafiosi, o meglio camorristici, che hanno reso la Campania terra atipica a livello nazionale.
    La storia diventa dramma quando tra politica e camorra si instaurano taciti rapporti (taciti almeno finché non scoppia la bomba); il dramma diventa epico quando l’accordo non è più tacito ma palese agli occhi di tutti: quando la soglia di sopportazione e di quieto vivere viene stralciata e la realtà ci viene sbattuta in faccia in maniera tanto violenta.
    Dopo la guerriglia urbana accaduta nelle periferie napoletane, tra cittadini ormai stanchi, gruppi di provocatori e forze dell’ordine, ora la protesta si sposta nelle regioni prossime ospitanti dei rifiuti campani.
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  • Mia cara e dolce munnezza…

    napoli-rifiuti-manichini-impiccati.jpgE’ da 14 lunghissimi anni che in Campania imperversa il problema dei rifiuti e del loro smaltimento. Un’emergenza continua, che va oltre l’immaginabile.

    E’ di quest’oggi (NB: Domenica 6 Gennaio) l’avvertimento del commissario all’Ambiente della UE, Stavros Dimas, che giudica “impossibile che un’emergenza duri 14 anni” e che “le dichiarazioni di buona volontà non ci basteranno più. Le autorità italiane dovranno agire, prendere misure concrete e immediate per risolvere la situazione tenendo in considerazione sia le esigenze di salute pubblica sia quelle di protezione ambientale. Occorre raddoppiare gli sforzi”, ritenendo inoltre insufficiente l’apertura di 4 nuove discariche (Serre, Savignano Irpino, Terzigno e Sant’Arcangelo Trimonte).

    Sorge un microscopico problema: siamo sicuri che riusciranno ad aprirle quelle 4 discariche?Oppure ci saranno rinvii?O peggio ancora resistenze delle comunità locali? Tutto si gioca su questi fattori.

    Abbiamo da una parte l’irresponsabilità della “premiata ditta” Bassolino-Iervolino, responsabili in primis (soprattutto Bassolino, al potere in Campania prima come sindaco e ora come governatore, che a qualsiasi domanda risponde “non so nulla”) di un vero e proprio disastro ambientale e che, inoltre, continuano a rimpallarsi assurdamente le colpe (”colpa del sindaco” per Bassolino, “colpa dei commissari straordinari” per la Iervolino…e i commissari straordinari cosa diranno?).

    Dall’altra parte c’è la disperazione della gente, che la porta ad agire nei modi più autolesionistici a cui la storia umana abbia mai potuto assistere. La gente è pervasa da una sorta di follia collettiva paragonabile solo al più spettacolare dei film hollywoodiani. Quella però è finzione, qui siamo nella realtà.

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