di Rosario De Maio
Il Presidente del Senato si fa esploratore alla ricerca di una maggioranza possibile per una nuova legge elettorale. Marini ha una duplice missione, evitare il ritorno alle urne con il porcellum e disinnescare la mina referendum che potrebbe trasformare la legge elettorale in un porcellum all’ennesima potenza.
Il pallottoliere del Senato segnala piccolissimi margini di riuscita, piccoli spiragli aperti dalla nascita della Rosa Bianca, che il navigato Marini proverà ad esplorare in queste ore.
Il compito di Marini sarà quello di trovare un intesa, anche di massima, per un nuovo sistema elettorale che sappia conciliare rappresentatività, senza far proliferare la frammentazione politica e senza costringere ad un bipolarismo coatto che ha imbrigliato la politica italiana negli ultimi quattordici anni.
Certamente un intesa è possibile, soprattutto con i TaBaccini, su di un sistema elettorale che ricalchi quello in vigore in Germania. Presumibilmente, quindi, Marini nella sua non facile esplorazione tenterà di comporre una maggioranza partendo dall’ultima Bozza Bianco, che è quella che più si avvicina al sistema Tedesco. Al quel punto la partita si concentrerà tutta sulla doppia scheda, sul riparto nazionale e non circoscrizionale ma soprattutto si incentrerà sulla soglia di sbarramento.
Infatti, a parere di chi scrive, la vera partita si gioca tutta su quest’ultimo aspetto.
Immaginarsi infatti, che piccoli partiti come i Verdi o i Comunisti Italiani sempre più riottosi a confluire nella Cosa Rossa, o “Cose Nuove” ed ancora in fase di rodaggio come la nascente Rosa Bianca e la Costituente Socialista, possano votare una soglia di sbarramento al 5% è come immaginarsi i capponi che festeggiano il Natale.
D’altra parte, un sistema elettorale di stampo proporzionale senza uno sbarramento significativo produrrebbe una frammentazione politica eccessiva ovvero ci regalerebbe la stessa fotografia degli ultimi anni.
Rebus sic stantibus, sembrerebbe per Marini impossibile comporre una maggioranza. Ma in realtà esiste uno spiraglio, il Presidente del Senato potrebbe giocarsi la carta del c.d. “Lodo Angius”, ovvero proporre una soglia di sbarramento progressiva.
Infatti come ebbe a proporre qualche settimana addietro Gavino Angius, si potrebbero ipotizzare un accordo sulla Bozza Bianco, con una soglia di sbarramento al 3 % nel caso di elezioni anticipate rispetto alla scadenza del 2011, e con soglia di sbarramento al 5% dalla prossima legislatura.
A questo punto, questa del Lodo Angius sembra essere l’unica strada percorribile, non pasticciata per trovare un intesa, altrimenti l’alternativa sono sempre più le elezioni anticipate con il porcellum.
Su questa proposta, si potrebbe compattare non solo il “vecchio” centro-sinistra più la Rosa Bianca, ma anche l’UDC che farebbe altrimenti una gran fatica a dir di No ad una tale soluzione che va nella direzione da loro ricercata da alcuni anni a questa parte e statuita dall’ultimo Congresso Nazionale.
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Vedi anche Abuso dell’Ingegneria Elettorale (Andrea Natalini)