Un PS d’azione sotto la RAI in via Teulada

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“Ore 18, a Roma, in via Teulada, protesta contro l’esclusione dei socialisti dai programmi RAI. Saranno presenti tutti i parlamentari.” Non è un film, ma così diceva testualmente il messaggio che ho ricevuto poco prima della manifestazione sul mio cellulare. “Il Ps si ribella in Via Teulada a Roma”, ho pensato subito e, come per magia, il cuore, la mente e il corpo hanno viaggiato sulla stessa lunghezza d’onda: Esserci per Esistere. Sembra il motto dell’offensiva dei partigiani del Partito d’Azione o della Brigata Matteotti nel periodo della Resistenza, ma non andiamo molto lontano dalla realtà. In gioco c’erano non solo le idee,i valori e l’esperienza di un partito italiano al 100% dal 1892, ma anche una pluralità d’informazione che rischia, ancora oggi, di essere calpestata.

Si è iniziato con la distribuzione di striscioni e volantini antiRAI – come “RAI Censura di tutto e di Più” e “Anche i Socialisti pagano il canone” – aspettando l’uscita ‘incazzosa’ del candidato premier del PS Enrico Borselli dagli studi di Porta a Porta. Un coro unanime che intonava “Libertà” si è levato in via Teulada ed è sembrato a molti di ritrovarsi nel film Bravehearth con Mauro Del Bue in stile William Wallace. Gente curiosa che ha incominciato ad affacciarsi dai balconi per vedere che cosa stesse succedendo in strada e che dalle macchine sbirciava fuori dal finestrino, tutti per sentire, a turno, i leaders socialisti con il megafono in mano: Mauro Del Bue, Lanfranco Turci, Enrico Borselli, Bobo Craxi, il giovane e promettente Alessandro Battilocchio, il veterano Gianni De Michelis e il neo candidato sindaco a Roma Franco Grillini. Tutto questo condito con varie gags molto esilaranti: da un De Michelis che sfidava apertamente la guardia giurata a un Craxi che voleva scavalcare i tornelli dell’entrata dei dipendenti RAI, da un Grillini che sfornava battute sul PD e Rutelli a un Mauro Del Bue scatenato ultrà.

Insomma un sit-in improvvisato che subito si è trasformato in una sorta di manifestazione irriverente, che ha invocato la venuta di Claudio Petruccioli Presidente della RAI. Petruccioli dagli uffici di Viale Mazzini alla fine, verso le 19,30, è venuto in via Teulada per parlare con una delegazione socialista della poca visibilità del PS. In modo cortese i dirigente del PS hanno enunciato le loro perplessità su come venisse gestita la campagna elettorale, nello specifico, dalla RAI e, in generale, dai media. Il contraddittorio è andato avanti per una decina di minuti e si concluso con la promessa da parte del Presidente della RAI di verificare i dati televisivi di ogni singolo candidato premier, non nascondendo una certa perplessità sulla gestione di alcuni programmi (come Ballarò e Anno Zero). Alla fine di questo incontro, con reciproche promesse dalle due parti in causa, il sit-in è terminato, con soddisfazione dei manifestanti che ne hanno fatto parte.

A mio avviso si potrebbe definire la giornata del 6 Marzo come una giornata storica e simbolica allo stesso tempo: storica perché secondo me è nella prassi che le idee ed i concetti prendono forma, quindi nelle battaglie quotidiane; simbolica perché si può dire che non avevo mai visto dal 14 luglio 2007 (cioè dalle ‘Primarie delle idee’), tutto il gruppo dirigente così unito su dei punti fermi. In altri termini, si può dire allora che il vero PS sia nato il 6 Marzo nella difesa di comuni principi e ideali, anche perché proprio da queste azioni corali si costituiscono i veri partiti. Era un’emozione e un’atmosfera d’altri tempi (come mi diceva un compagno romagnolo che era con me), quando compagni e compagne fianco a fianco a difendere i valori comuni, erano pronti a tutto. Io spero che questa data sia ricordata come una comunione d’intenti, soprattutto dopo aver sentito certi atteggiamenti perpetrati da figure improbabili. Il 6 Marzo deve essere ricordato come il giorno in cui delle persone – dei socialisti – sono scese in strada per protestare e hanno lottato contro un’ingiustizia, fianco a fianco in nome di ideali e valori comuni.