Tag: politica

  • Intervista a Stefania Craxi: la sinistra e la lotta per la democrazia

    Stefania CraxiNon potevamo certo mancare alla conferenza internazionale svoltasi a Roma il 10-11 Dicembre dall’evocativo titolo “Fighting for Democracy in the Islamic World”. Non potevamo certo mancare proprio per non venir meno al nostro obiettivo fondativo di concorrere a costruire una sinistra moderna, liberale e socialista che ancora non c’è, essendo la conferenza stessa promossa e organizzata dalla giornalista Fiamma Nirenstein insieme ad alcune fondazioni e associazioni politiche di ispirazione liberale e attualmente orientate prevalentemente a destra nello strano assetto di questo bipolarismo tutto italiano.

    Protagonisti della conferenza sono stati dissidenti, intellettuali e politici perseguitati nei loro paesi. Provenivano da Palestina, Egitto, Iran, Iraq Libano, Siria, Sudan e ciascuno di essi è in prima linea nella battaglia per i diritti umani, per la libertà e per la democrazia.

    Un dibattito di alto livello, che ha mostrato analisi geopolitiche interessanti e approfondite sulla situazione dei vari paesi ed è stato degnamente coronato dalla “lectio magistralis” sul burrascoso rapporto tra Islam e democrazia con cui Bernard Lewis, probabilmente il più grande islamologo vivente, ha aperto la seconda giornata di discussione.

    Un’iniziativa dal grande valore intrinseco e al tempo stesso politico: si è riaffermata la necessità e l’urgenza di dare appoggio e sostegno a chi, in tutto il mondo, lotta per conquistare diritti e libertà, indicando una linea strategica di politica estera di cui spesso l’Italia sembra avere assoluto bisogno.

    Non potevamo dunque farci sfuggire l’occasione di intervistare Stefania Craxi, figlia del grande statista socialista, organizzatrice della manifestazione con la Fondazione Craxi di cui è presidente, attualmente deputata di Forza Italia e animatrice della Giovane Italia, associazione politica di ispirazione socialista da lei fondata nel 2004. (more…)

  • La politica che non t’immagini

    “Questi DS non sanno comunicare”. Questa, ricordo, fu la mia prima reazione quando alcuni anni or sono mi capitò di avvicinarmi al mondo della politica. Quello che subivo era il rito di un modello stanco e che non aveva più avuto la forza di rinnovarsi da quando, da piccino, seguivo mio padre nell’attività del PSI. Un rito che si ripeteva inalterato, un lungo palco magari foderato di rosso, una serie di relatori allineati perfettamente con esso, una platea silenziosa (o poco rumorosa) ed unico elemento calamitante una bandiera di partito piegata e posta nell’angolo, un riferimento che negli ’80 aveva una forte valenza simbolica e connotativa, ma che oggi veniva ridotta a mero atto di presenza.

    Erano gli anni dell’ascesa del berlusconismo e nessuno a Sinistra ne capiva i motivi del successo, tutti erano pronti a schierarvisi contro ma senza capire contro cosa. La Sini-stra da quel momento pagava il più alto prezzo alla sua “non-evoluzione”, e lasciava campo libero a chi invece da anni parlava la “stessa lingua” degli elettori.

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  • Un Partito nuovo: il Partito che vogliamo

    In questa fase di particolare mobilitazione e ridislocamento delle forze che compongono i due schieramenti, la politica italiana necessità di un rilancio forte del ruolo dei Partiti e non, come da molti auspicato, di un loro definitivo superamento. Innanzitutto sarebbe opportuno un intervento legislativo, magari costituzionale, che dia finalmente attuazione all’art. 49 della Costituzione, volto a regolare il funzionamento interno dei Partiti e finalmente in grado di assicurare meccanismi democratici di selezione dei loro attori basati sui criteri di pari opportunità e meritocrazia.
    Pari opportunità nel senso di garanzia per tutti i cittadini di poter prendere parte alla competizione per l’affermazione e il riconoscimento di un ruolo all’interno degli organismi e delle strutture del Partito. Dobbiamo assolutamente combattere l’idea di un Partito in cui prevalga la logica della discriminazione sessuale, razziale o di censo nel processo di individuazione della propria classe dirigente. Ad oggi le possibilità di accesso e di affermazione, soprattutto per noi giovani, sono fortemente condizionate dalle disponibilità economiche dei singoli pretendenti o dalla fama degli attori politici. È allora indispensabile che un partito nuovo, come si candida ad essere il Partito Socialista, sia in grado di garantire, soprattutto a noi giovani, la possibilità di competere e raccogliere consensi, a tutto vantaggio di un ricambio democratico e qualificante della classe dirigente.
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  • Ri-lettura critica del brand Beppe Grillo

    Articolo di Andreas

    Fatta eccezione per una decina di articoli di analisi sociologica del “fenomeno Grillo”, la maggior parte dei commentatori che si è prodotta in considerazioni intorno al v-day ha lavorato, come a causa di un riflesso condizionato, per trascinare il comico genovese ed il movimento da lui innescato nel gran pantano del dibattito politico, quasi ad esorcizzarne le novità con le forme e l’approccio prima ancora che con i contenuti; il dualismo politica-antipolitica ha ridotto Grillo, nella lettura convenzionale dei più, ad un problema “di palazzo”. In ultima istanza, è stata concessa d’ufficio la dignità di esponente politico, peraltro prossimo a promuovere liste elettorali, ad un “gran comunicatore” che in un pomeriggio di settembre ha convinto 300.000 persone ad apporre la propria firma sotto ad una quantomai sgangherata proposta di legge di iniziativa popolare.

    Ma Beppe Grillo ed il grillismo non vivono nello spazio mediatico tradizionale, che viene anzi ostentatamente rifiutato e bollato come semplice componente del sistema da combattere. Dopo che stampa e TV hanno fornito tutte le letture possibili del “Grillo politico”, è forse il caso di contribuire al meno frequentato, ma forse più importante filone giornalistico del Grillo “gran comunicatore”.

    Pochi hanno infatti rilevato che in Grillo convivono diverse figure. Si tratta, prima di tutto, di un comico, o di un ex comico, come lascia intendere Maurizio Milani sul Foglio dell’11 settembre, in ogni caso di un uomo da palcoscenico, che sa utilizzare recitazione, registri e linguaggi diversi per parlare di economia, ecologia, politica in forma di spettacolo. Il numero di spettatori alle sue tournée è andato crescendo di anno in anno, fino a prevederne 500.000 entro i prossimi mesi. Un mattatore, insomma, capace di fare il tutto esaurito per la gioia sua e delle strutture che ne ospitano lo show. Nessuno paga un biglietto per assistere ad un comizio, ma piuttosto per uno spettacolo che sia capace di scatenare emozione e riflessione.
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  • “Previsioni del tempo” per la prima settimana di Dicembre

    Labouratorio è fiera di presentare la rubrica del MeteoPolitico curata dal colonnello Albano. Ogni settimana il punto su “che tempo fa” nel cielo della politica nostrana. Fra solleoni, nebbie ed acquazzoni. E se piove … piove governo ladro!

    Meteo del colonnello AlbanoCome tutte le previsioni del tempo che si rispettino iniziamo dalle temperature medie registrate questa settimana:

    PD: 35%
    Pdl: 33%
    AN: 13%
    Cosa Bianca: 7%
    Cosa Rossa: 5%
    Lega: 4%
    PS: n.p.

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