[Papa a La Sapienza]Maledetta “censura”

ratzinger.jpg

E’ stata la settimana della “censura”, del mancato intervento di Papa Benedetto XVI all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università La Sapienza di Roma, degli interventi appassionati e indignati in Parlamento di esponenti di entrambi gli schieramenti.
Ebbene, la presenza mediatica del Papa e delle alte gerarchie ecclesiastiche, già considerevole per usare un eufemismo, è cresciuta a dismisura, si sono organizzate veglie di solidarietà, il discorso papale è stato comunque letto e pubblicato su tutti i maggiori quotidiani, Piazza San Pietro in occasione dell’Angelus domenicale ha registrato una grande manifestazione di sostegno al Papa.Verrebbe proprio da chiedersi cos’hanno da rallegrarsi quei professori e quegli studenti che avevano chiesto al rettore già da novembre di ritirare l’invito…

Forse che l’assenza fisica del Papa di per sé fosse motivo di rallegramento?
Come si fa a non rendersi conto che il rifiuto del Papa di recarsi all’Università e il relativo cancan dei mass media li ha di fatto esposti al pubblico ludibrio?
Non era forse tutto ciò facilmente prevedibile?

Proprio pochi giorni fa, non su un giornale laicista ed anticlericale, ma sul Foglio, una vignetta di Vincino spiegava in maniera sintetica e spaventosamente completa l’andazzo di questi giorni: Papa Ratzinger si chiedeva morettianamente: “Mi si nota di più se vado o se non vado?”.

E certo prendersela oggi coi ragazzi dei collettivi a qualcuno potrebbe sembrare quasi come sparare sulla Croce Rossa e però… Però bisognerà capire una volta e per tutte che una contestazione civile a sorpresa (non le barricate) sarebbe stata più calzante e non condannabile seriamente da nessuno come bisognerebbe pure ricordare che in altre Università, in un passato recente, a qualcuno è stato veramente impedito di intervenire e parlare (spesso trattavasi di rappresentanti dello Stato di Israele) ed i protagonisti di questi scempi sono stati sempre esponenti dei collettivi di sicuro “imparentati” con quelli della Sapienza (ma quale parlamentare o editorialista si è stracciato pubblicamente le vesti in quei casi?).

Come spiegare allora il comportamento degli studenti e dei professori anti-Papa?

Autorevolmente ci aiuta in questo senso il direttore di Radio Maria, Padre Livio Fanzaga: “Non escludo che ci siano gruppi satanici fra questi studenti… Comunque sia, cari amici, non facciamoci illusioni: Satana è dappertutto! Anche all’Università non mi meraviglio che ci siano dei professori cornuti con tanto di tridenti di coda… Se tu vai lì, con quella gente lì, li spruzzi di acqua santa, esce fuori il fuoco, fumano…”.

Come non essere d’accordo…