Sogno un premier svedese che governi per 5 anni ed insegni a farlo…

E’ caduto il governo Prodi. In Italia di fronte ai momenti di crisi magicamente scompare quella che è l’essenza del governare: l’assunzione responsabilità. Lo si vede a Napoli, dove chi pretende il magistero morale sulle coscienze, la Chiesa Cattolica, ricorre a riti magici dal sapore medievale per chiedere l’intercessione del santo patrono sperando in improbabili miracoli. Lo si vede in Sicilia dove di fronte ad una condanna per reati in odore di Mafia si festeggia con cannoli alla ricotta ritenendo che non sia sufficiente per dimettersi all’istante.
Lo si vede in Senato, dove al crollo di un governo, momento critico per la vita di un paese e soprattutto per le sorti dei cittadini, si brinda come si fosse nella peggiore osteria. Lo si vede in chi, di fronte ad una crisi economica che percorre i mercati di mezzo mondo preferisce anteporre le proprie vicende personali al benessere del paese. E non serve invocare la questione morale. Gli enti storicamente preposti ad occuparsene fanno anch’essi ben altro con un revanchismo politico che non si vedeva dai tempi di Pio IX. La tentazione in questi casi è estremamente pericolosa. L’uomo forte. L’uomo forte sembra rappresentare per molti la via d’uscita da un inesorabile declino. Come Alessandro di fronte al nodo gordiano l’uomo forte risolve i problemi in virtù della sua forza.
Ma si sa, le soluzioni muscolari sono sempre semplici e le soluzioni semplici sono sempre parziali. La cultura della complessità dovrebbe insegnarci che grandi risultati si ottengono solo con grandi sforzi e con grande pazienza. Eppure la logica del tutto e subito e dei soldi facili da paese dei balocchi ha contagiato molti italiani che vedono la complessità solo come un bizantinismo politico. Io credo quindi che la crisi etica e politica di questo paese nasca da qui. Da una crisi culturale dunque che ha visto abbassarsi il livello dell’istruzione e della comunicazione anche per la bizzarra idea che vede nell’azione politica la necessità di una spettacolarizzazione della politica stessa. Anche l’antipolitica, i vaffa-day e le gente stufa nascono da questo e sono solo spettacolo. Lasciamo bacchette magiche e sogni surreali dunque. O si produce una vera cultura della responsabilità, o non resta che emigrare.