Ho passato l’intera mattinata e buona parte della serata di ieri a leggere commenti sul risultato elettorale. Stessa cosa avranno fatto (la maggioranza di) quelli che mi stanno leggendo e ognuno avrà ormai raggiunto delle convinzioni che per quanto mi riguarda, spero di trovare condensate, tra qualche giorno, in qualche analisi che mi consenta di evitare di mettere nero su bianco i mille pensieri che adesso mi passano per la testa.
Quello che invece mi è chiaro fino a volerlo scrivere è l’idea che mi sono fatto sul futuro del PS perchè il passato è gratis, ma il futuro è sempre a pagamento.
Il disastro elettorale del PS (un partito con 75000 iscritti che raccoglie meno di cinque voti per ogni tessera è un assurdo) trae origine dall’accettazione da parte degli italiani dell’invito al voto ‘utile’ e al voto al ‘meno peggio’.
Author: Peppo
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Alitalia – Il vecchio e … l’antico
Ho fatto un tratto di autostrada anche oggi. La stessa che faccio quasi tutti i giorni. La mitica A1 che una volta, prima dell’era monnezza, si chiamava romanticamente Autostrada del Sole.
Non mi era mai capitato, finora, di imbattermi in un carro-attrezzi in panne. Era fermo nella corsia di emergenza e considerato il fumo che usciva dal motore ho dato poche speranze all’auto che, un paio di kilometri più avanti, era ferma anch’essa con i passeggeri in impaziente attesa di essere soccorsi.
La cosa, ma guarda un po, mi ha fatto venire in mente l’Alitalia. Una azienda scassata in impaziente attesa di essere soccorsa da governi e sindacati ancora più scassati che, lungi dal risolvere i problemi degli altri, non riescono nemmeno a risolvere i propri.
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Grillo vs Telecom: l’inutilità del populismo
E’ passato poco più di un anno da quando Beppe Grillo comprò una pagina di Repubblica per chiedere pubblicamente le dimissioni dei vertici di Telecom Italia.
Di invettive contro Marco Tronchetti Provera, rinominato il tronchetto dell’infelicità, Beppe Grillo ne ha lanciate tante: a questo link se ne trovano decine.
Il 26 settembre 2006, nel suo post dal titolo “Telecom: una storia italiana”, Grillo commentava le dimissioni di Tronchetti Provera : Si dimette lasciando 41 miliardi di debiti che rimangono, escludendo obbligazioni e cartolarizzazioni varie (i pagherò agli investitori), suppergiù quelli di Colaninno. Ma con in meno tutte le aziende vendute. Il colpevole è quindi chiaro. E’ il dito medio della mano invisibile del mercato. Che ha colpito tutti coloro che hanno perso il loro posto di lavoro e i loro risparmi investiti in azioni Telecom. E’ un dito che ci vede bene, benissimo. Per questo ignora manager e azionisti di controllo per i quali la Telecom è stato un grande affare, il migliore della loro vita. (more…)
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Il programma di Mago Veltrusconi
E’ vecchia l’idea che la campagna elettorale sia il luogo delle mirabolanti promesse giammai mantenute (almeno in Italia).
Ci eravamo illusi che questo propagandato ‘nuovo che avanza’, giusto per richiamare una espressione passata di moda, consentisse di superare quel fastidioso residuo d’altri tempi.
Ci lascia delusi, quindi, il fatto che anche nella stesura dei programmi elettorali, i nuovi “contenitori” che si disputano il potere, dalle sigle così equivocamente simili, PD e PDL, abbiano utilizzato vecchi schemi degni dei migliori illusionisti. (more…)
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Contenitori 2 – Contenuti 0
I produttori di televisori soffrono della sindrome dell’anno dispari. Senza un Mondiale o un Europeo o un’Olimpiade, eventi che si tengono tutti negli anni pari, è più difficile vendere televisori.I media soffrono invece della sindrome del governo lungo. Senza una tornata elettorale è più difficile fare il pieno di vendite ed ascolti di programmi privi di quiz milionari o costose produzioni.
La “Raiset” ha dunque iniziato lo sfruttamento economico della campagna elettorale con quell’opera di ingigantimento degli eventi che corrispondono agli interessi partitocratici dei suoi sponsor e padrini.
I nuovi contenitori, PD da un lato e PDL dall’altro, hanno, di fatto, già monopolizzato la scena e ipotecato tutti gli spazi televisivi.
Dopo il fallimento del bipolarismo ‘coatto’, si prova a far partire la Terza Repubblica all’insegna del bipartitismo ‘forzoso’, una creatura monca che porta con se un grave rischio per la già fragile democraticità del sistema istituzionale italiano.
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Tassazione Rendite Finanziarie: chi ha paura di Robin Hood?
Dall’inizio della corrente legislatura ha ripreso quota il dibattito sulla tassazione delle rendite finanziarie e tutto lascia prevedere un crescendo’ di interventi e discussioni considerato che l’aumento della tassazione sulle rendite è stato indicato tra le varie misure che dovrebbero garantire le risorse necessarie a detassare i salari e restituire potere d’acquisto ai lavoratori, quelli dipendenti in particolare.
L’argomento è di quelli che ben si accordano con prese di posizione puramente ideologiche, demagogiche e con strumentalizzazioni e mistificazioni per fini politici. Non aiuta a fare chiarezza l’aspetto terminologico perché la parola ‘rendita’ evoca parassitismi di altre epoche contro i quali tante lotte sono state necessarie. (more…)