ALLitalia

Beh, a questo punto se va come un po’ tutti ci auguriamo non ci resta che ringraziare. Il compratore per la benevolenza, il venditore per tanta grazia. In questo capitalismo approsimativo, basato sull’amicizia e sull’amore, è quanto di meglio ci possa capitare.
Alitalia… i conti più in rosso (colore che non ci dispiace), la flotta più vecchia, i dipendenti più numerosi e più pagati. Pregi opinabili, ve lo concedo, ma volete mettere la soddisfazione di viaggiare su una compagnia di bandiera? Dico, prendi il volo e già senti che il tricolore garrirà. Chiudi gli occhi e ti vedi sfilare davanti i nostri orgogli nazionali: Garibaldi, Badoglio, Moro, Craxi, Riina ecc.

E poco importa se c’è sciopero del catering e viaggi con un’ ora e mezza di ritardo su una tratta di due ore, perchè lì ti senti parte di una piccola-grande famiglia. Anzi, vi dirò di più. Lì a bordo di quel boeing dalle pareti un po’ scollate ti senti cittadino-imprenditore. Sei consapevole del fatto che le perdite, nel biennio 2006-2007, sfioreranno il miliardo di euro, quindi non badi alle maldicenze sulle tasse sempre più alte. La vivi come un consapevole aumento di capitale. Quindi ti permetti una paternalistica occhiata all’attempato sedere dell’assistente di volo, concedi un cenno di benevolenza al secondo ufficiale e al suo turno corto (“non si preoccupi, tenga pure il resto”) e ti senti un gran signore.

Per fortuna che i nostri governanti, in questi ultimi dieci anni, hanno dato prova di saper leggere il sentimento popolare. Nel ridente 1999 KLM cercava un partner europeo per una strategica fusione. Aveva scelto Alitalia. Unica condizione: l’allora governo di centrosinistra doveva scendere sotto la quota di maggioranza. Tuttavia all’urlo de “il tricolore garrirà!” rispondemmo picche. KLM scelse Air France (allora in condizioni ben peggiori della nostra compagnia di bandiera). 8 anni dopo KLM-Air France è il maggior vettore europeo, sano come un pesce. Apri il corriere-economia e il CEO di Air-France dispensa lezioni su come si rimane competitivi nel mercato aereo.

Questi sono fatti che danno fiato ai maldicenti, che non comprendono il valore della bandiera, della nazione, della patria.
Nel 2006 attaccano con ‘sta stronzata del cittadino consumatore e cercano di vendere Alitalia. Cittadino consumatore? ma scherziamo? io mi sento cittadino-imprenditore!
Infatti era tutto uno scherzo. Le condizioni poste furono studiate appositamente per far fuggire ogni pretendente. Pure il nostro caro amico De Benedetti, che confidava nella solita farsa a suo favore, si è dovuto arrendere alla fuga dei suoi soci americani. E dire che l’avevamo avvertito, l’italianità non si può inquinare!

Ora però devo ammettere che sono un po’ preoccupato. In campo c’è la solita KLM-Air France e AirOne. Forse sbuca anche Soros. Soros è amerikano e ho detto tutto, KLM-AirFrance son froci e stranieri. AirOne è l’unica che ci garantisce di continuare a respirare quel venticello tipico della penisola, quella brezza nostrana, preziosa. Non deludeteci proprio adesso. So che saprete chiudere un occhio sul monopolio del 90% sulla tratta Malpensa Fiumicino, del resto l’ art.25 sulla sospensiva dei vincoli antitrust per superiori interessi nazionali sembra fare proprio al caso nostro. Dobbiamo ricompensare questa minuscola compagnia per il sacrificio che si accinge a fare per il bene dell’intera nazione. Oro alla patria! (disse uno di cui non ricordo il nome). E ancora una volta noi tutti saremo ben lieti di pagare alte tariffe per servizi scadenti pur di sentirci un po’ a casa. L’italianità non ha prezzo. Libertà economica, Liberalismo, tutte cose per gente che fa il frocio col culo degli altri. A noi basta il socialismo. Meglio se Nazionalsocialismo.