Author: pisauroandrea

  • [PostElezioni] La disfatta annunciata della sinistra italiana

    Si può fare, recitava un famoso slogan di una campagna elettorale di qualche tempo fa. E deve essere stata per quella voluta ambiguità dello slogan che tanti sostenitori di quel partito avvertono oggi un generale senso di smarrimento di fronte alla devastante vittoria di Berlusconi.

    Tutti a ripetere bovinamente che si, si poteva fare, e nemmeno uno che si premurasse di chiedere cosa fosse possibile fare.

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  • Yes, we can. Survive.

    Ultime due settimane di una delle più deprimenti campagne elettorali degli ultimi due secoli, i contendenti si preparano ad affilare gli artigli in vista degli ultimi decisivi giorni per fare breccia nel muro dell’indifferenza, meritata, del popolo bue.

    Previsione scontata, l’assenza per legge dei sondaggi e la necessità di sopravvivere all’esito della tornata elettorale spingerà i nostri democratici eroi a cimentarsi nell’impegnativo compito di rendere credibile la fantomatica rimonta veltroniana onde poter perpetuare fino all’ultimo l’appello accorato al inutile voto utile.

    Dunque la parola d’ordine dalle parti del loft da qui al 13 Aprile sarà inevitabilmente: “si può fare”, con tanto di discesa in campo di molti dei campioni dell’antiberlusconismo militante (alla Flores D’Arcais per intenderci, che non a caso ha recentemente esplicitato il suo endorsment al PD).

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  • [Socialists-2]L’avanguardia socialista alla guerra di liberazione

    rosanelpugno.jpgSiamo incazzati e l’abbiamo detto. Siamo rompicoglioni e ce lo hanno detto. Il motivo per cui siamo incazzati e rompicoglioni sembra essere stato chiarito anch’esso: il paese va allo sbando e questo ci fa incazzare, noi non siamo d’accordo sul da farsi e passiamo per rompicoglioni perché non ci viene consentito di dirlo.

    Si è capito pure che a noi, come alla maggioranza degli italiani, questo Partito Democratico, non piace nemmeno un po’, non essendo di destra ma neanche di sinistra. Questo ci rende simpatici anche oltre i nostri meriti. Simpatici si, ma sostanzialmente perdenti, e destinati a sparire.

    Tanto che sempre più spesso capita di sentire dall’elettore che si sente socialista (europeo magari) ma che i socialisti (italiani s’intende) non li vota per quel misto di disprezzo del passato e commiserazione del presente che è l’effetto della vocazione minoritaria che troppo spesso ci viene, a torto o a ragione, attribuita.

    Indossate dunque le garibaldine camicie rosse, si parta all’arrembaggio per raggiungere due obiettivi:

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  • Vuolsi così colà dove si puote – Strategie di campagna elettorale

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    Quando la scorsa settimana, sull’onda dell’entusiasmo e di quel pizzico di esuberanza che è la cifra della nostra voglia di politica, Labouratorio decise di mettersi in marcia in tenuta da battaglia e candidare Tommaso Ciuffoletti alla presidenza del consiglio, non avevamo ancora ben chiara la linea scelta dalla dirigenza nazionale del partito, e più in particolare del suo più autorevole esponente, compagno Enrico Boselli.

    Se ci eravamo permessi di avanzare la nostra umile proposta è perché nelle segrete stanze del potere ci sembrava di scorgere un allarmante vuoto di prospettive, una mancanza di disegno strategico, che in molti hanno interpretato (come si è visto in modo erroneo) come il tentativo tardivo e meschino di tirare i remi in barca ed accasarsi dal “nemico”.

    Non si inizia la campagna elettorale perché finiremo tutti nel Pd, si è detto. Così l’attesa nella determinazione del candidato premier del PS era facilmente interpretata come un tentativo di tenere aperti i contatti con il Loft veltroniano per un eventuale ingresso nelle liste democrats o, nella migliore delle ipotesi, come la resa di dirigenti incapaci di fronte alla durezza della sfida.

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  • [Tra Endorsement e Propaganda] Ciuffo for President

    borntokill.jpgDi tutti gli errori e le castronerie che noi socialisti abbiamo fatto e stiamo tutt’ora facendo ce ne è uno che proprio non possiamo permetterci: morire prima di (ri)nascere. Siamo alla vigilia di elezioni che per molti versi decideranno il futuro assetto politico del paese e il ruolo che i Socialisti italiani rivestiranno. Dalle scelte che compiamo ora, dipendono in modo cruciale il nostro destino e la nostra sopravvivenza politica autonoma.Una prima importante scelta, purtroppo non liberamente determinata, è stata quella di correre da soli senza apparentamenti di nessun tipo.

    Ancora non è invece stata formalizzata la seconda fondamentale scelta: il candidato premier del PS. E’ questa una decisione estremamente importante che definirà i termini dell’offerta politica che porteremo agli italiani, sarà il nostro biglietto da visita, il volto con cui rappresentare le nostre battaglie, quello col quale con un colpo d’occhio, 58 milioni di italiani identificheranno il nostro progetto politico. (more…)

  • Uno spettro si aggira per l’Italia, lo spettro del bipartitismo

    Discorso pronunciato in occasione della manifestazione “Mr.Socialism, forzare il cambiamento”

    Uno spettro s’aggira per l’Italia: il bipartitismoSulla crisi in cui versa attualmente l’Italia sono state fatte molte analisi condivisibili. Questo è uno di quei passaggi cruciali della vita politica di un paese in cui se ne decide il futuro per gli anni a venire. Col crollo fragoroso del governo Prodi sembra definitivamente archiviata la seconda repubblica. E’ in questi mesi che si decide il futuro assetto politico del paese, e il conseguente destino. Ed è dunque adesso che bisogna dispiegare il massimo sforzo di analisi e azione politica.

    Per capire allora come muoversi è necessario osservare quali sono gli scenari in campo. In questi giorni sta iniziando una campagna elettorale profondamente diversa da quella che l’ha preceduta che ci porterà verso elezioni politiche estremamente confuse.

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  • Giovanili come se piovesse: ma la rinascita socialista passa anche da questo

    Anche lui voterà PSDeve essere per la vicinanza all’hotel Midas, teatro di uno dei più importanti stravolgimenti della storia socialista. O forse per la presenza della bella Chiara Lucacchioni in rappresentanza dei giovani di Democrazia e Socialismo. O forse invece perché la stessa Chiara è solo una delle tante e belle ragazze che affollano la sala congressi dell’Hotel Melià, sull’Aurelia antica. Qualunque sia il motivo però, bisogna proprio ammettere che c’è una bella atmosfera chee trasuda voglia di partecipare e dire la propria. Una settantina i giovani giunti da tutta Italia per partecipare alla manifestazione ben organizzata da Francesco Gennaro dall’evocativo titolo “Mr.Socialism, forzare il cambiamento”.

    L’iniziativa era volta alla riorganizzazione della Giovanile del fu Nuovo PSI di Gianni De Michelis in vista della nascita quanto mai necessaria di una giovanile unitaria del Partito Socialista.

    E bisogna dire che, a onor del vero, il tutto è riuscito abbastanza bene. La mattinata è stata infatti completamente dedicata agli interventi dei giovani socialisti dei “Circoli giovanili – il garofano” (il nome scelto per la nuova giovanile) e a quelli dei rappresentanti delle varie anime della cara costituente. Tra questi oltre alla già citata Lucacchioni e a Nicola Carnevale de “I Socialisti” zavettierani, è intervenuto anche Andrea Pisauro dell’ ”AssociazionePerlaRNP”, che con una discorso prorompente interrotto a più riprese dagli applausi, ha scaldato la platea che gli ha tributato una standing ovation…Non è invece riuscito a partecipare all’evento l’assenteista segretario dell’Associazione, il buon Tommaso Ciuffoletti, che evidentemente, in rotta col Pisauro, preferiva evitare un confronto pubblico in un simile contesto. (more…)

  • [Sondaggiùn] Risultati della sfida tra Post-Sessantottini

    Intellettuali dal 1968Non c’è stata partita lo diciamo subito, in testa dall’inizio alla fine, il malefico juventino dalla provocazione facile Giampiero Mughini ha letteralmente sbaragliato la concorrenza degli altri rivoluzionari falliti. Sarà per via delle sue comparsate tv in cui cerca di darsi un tono facendo lo snob, sarà per via del fatto che è l’unico che non si sputtana più parlando di politica, fattostà che il suo più diretto inseguitore, il doge piddino Massimo Cacciari, dista ben 14 voti dal capofila. (more…)

  • In difesa degli indifendibili: critica politicamente corretta dell’Antipolitica

    Articolo di Andrea Pisauro e Francesco Maiorella

    In difesa degli indifendibili

    Da un’attenta disanima del confuso vociare dei più attenti opinionisti (una degenerazione piuttosto diffusa dell’“homo giornalisticus”) e degli artigiani della politica politicante c’è parso di capire che questa strana cosa chiamata “antipolitica”, presentata come il sintomo del disinteresse e analfabetismo del popolo bue, sia invero cosa assai negativa.
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  • Quattro cose da dire al paese sull’orlo del baratro

    articolo di Andrea Pisauro e Alessandro Lovato

    Una crisi di sistema
    Vi è oggi in Italia una crisi profondissima, che si manifesta in moltissimi ambiti: ad una crisi economica che sta portando a un progressivo impoverimento dei ceti medi si accompagna la crisi produttiva e industriale di un paese che non riesce a stare al passo con la globalizzazione, con le sfide lanciate dai paesi emergenti. Vi è una crisi sociale, venendo a mancare la necessaria solidarietà tra le classi, le categorie professionali, le regioni; una crisi del sistema di valori, al centro del più generale scontro tra una visione laica e una religiosa; una crisi di credibilità delle istituzioni, della politica come del sistema mediatico. Tutte queste crisi hanno una causa comune, che è la crisi del sistema politico nel suo complesso, che si manifesta in un’incapacità ormai cronica di governare.

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