Category: Politica Interna

  • Macellata l’Italia dei due polli, pardon poli

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    Eppur si muove. Si e’ conclusa dunque un’altra grottesca, delirante ed inquieta settimana politica.
    Il dato che si coglie in maniera inequivocabile ed ineludibile e’ la definitiva archiviazione del bipolarismo bastardo e muscolare all’italiana. Un impianto vizioso e coatto che ha generato sinora due tifoserie contrapposte, prive di spinta propulsivo-programmatica e che si sono rincorse piu’sul gossip e su show teatrali, che sul terreno della proposta politica.
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  • Caro Enrico, dimostra di non essere stato un poltronaio

    boselli1.gifIn queste convulse settimane che stanno precedendo la presentazione delle liste, il Partito Socialista ha subito delle violente umiliazioni da parte degli attuali dirigenti democratici. Partendo da D’Alema passando per Veltroni, l’arroganza con la quale coloro che oggi si presentano al popolo italiano come il nuovo che avanza ci ha fatto ricordare quella del più vetero comunismo. Forse queste dichiarazioni, anche se ci hanno ferito sono state utili; utili a farci uscire finalmente da un silenzio che stava logorando i compagni che sul territorio si apprestano ad affrontare questa difficile campagna elettorale. E così finalmente si è deciso che l’1 e 2 marzo verrà presentato a Roma il programma e lanciato il candidato premier per quella che si preannuncia la più grande campagna elettorale mediatica della storia della Repubblica Italiana; alcune considerazioni per arrivare preparati a questo appuntamento mi sembrano doverose.

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  • Dialogo semi-serio tra due elettori potenziali

    boninunch.jpg-Emma Bonino è del Pd. Stai scherzando?
    -No, ti garantisco.
    -E il partito radicale, le battaglie sui diritti civili, i referendum,…
    -In soffitta. Un calcolo di logica. Sai il 4% è dura, anche con l’aiuto dei socialisti.
    -Ed ora sta con la Binetti, mi dirai c’è anche Oddifreddi, peccato che la prima sia molto ascoltata mentre il secondo…. Stessa sorte toccherà alla micro-pattuglia radicale nel Pd.
    -Che forza, chi l’ho avrebbe mai detto…, si sarà conclusa quella stagione di contrapposizione tra laici e cattolici…,
    -Che fortuna. Non se ne poteva più, e pagate l’ici, e l’otto per mille, e la scuola pubblica. Questi devono pure campà.
    -Eh già… , poi li si accusa ogni volta che dicono qualcosa sulla famiglia, sull’ aborto, l’ eutanasia. Li chiamano diritti civili, ma che siamo pazzi…
    -Hanno fatto bene, qualcuno diceva primum vivere…
    -Vivere beh…, ma non si sono sciolti nel pd!
    -Guarda ormai la gente è stanca, non se ne può più con tutti questi partitini, Veltroni e Berlusconi hanno fatto bene, via tutti i piccoli, semplifichiamo il quado politico…
    -Si, sono d’accordo, ad esempio il Partito socialista, non vuole entrare ne Partito democratico, con questa storia dell’ autonomia, della dignità, di fare in Italia come in Europa un Partito Socialista. Che entri nel pd?
    -Gia, ma mi sta sorgendo un dubbio ma la compagine veltroniana fa riferimento….
    -No, si fa un bel salto oltreoceano ed eccoti il corrispettivo. Ancora socialismo, qualcosa di superato.
    -Hai proprio ragione. Dobbiamo scegliere o Pd o Pdl.
    -Non c’è dubbio loro sono per la semplificazione, hanno usato due nomi simili per noi…, ci hai fatto caso c’è solo una “l” di differenza, per aiutarci nella scelta.
    -C’è solo una “l” di differenza, non ci avevo pensato.
    -Anche i programmi sono simili, per non creare confusione.
    – Sceglierò sicuramente tra i due.
    – Ovvio.

  • [10] Labouratorio è pronto a combattere

    lab10.jpgNon siamo spartani. Siamo senza patria. Non siamo guerrieri. Siamo diseredati. Non siamo violenti. Non abbiamo il fisico.
    Non siamo neanche talmente stronzi da essere votati al sacrificio. E poi si sa, non c’è niente da vincere, ma nemmeno da perdere … e when you got nothin’/ you got nothin’ to lose.
    Certo non perderemo la voglia di rompere le palle, di dare voce ad affinità e divergenze, di raccogliere sfide ed accogliere insulti.
    Ci dicono casinari, ci dicono fancazzisti, ci dicono inconsistenti … e si sbagliano; loro di cui non dice niente nessuno.
    Labouratorio si mette l’elmetto, calza gli stivali e la divisa. Si guarda allo specchio e trova che tutto sommato gli doni anche la tenuta da battaglia Rosa shocking.
    Colori acidi e sguardo fisso. Sull’obiettivo. Rinnovarsi o perire? No, è passato di moda. E poi noi nuovi lo siamo, punto. Se poi periremo vedremo, ma ci piace giocare per vincere.
    L’etica del sacrificio la lasciamo ai nobili. Noi siamo bastardi. Radicali e radiculi, liberalsocialisti e socialisti liberali, libberali e libbertari, libberisti e libberatici da soli.
    Tizio, Caio, Silvio e Walter … c’importa una sega. Intanto serriamo le fila, affiliamo le armi e ci grattiamo i coglioni.
    Fanculo caro Marco e sveglia caro Enrico. Labouratorio è in marcia. Una lunga marcia senza timonieri. Guerriglia da strada e da web. Felicità è la lotta … e come insegna il maestro di tutti noi, Luigi Tanfani, “dovunque andremo, saremo felici”.

    QUESTO IL SOMMARIO DEL N.10

    Labouratorio: Numero 10

  • Contenitori 2 – Contenuti 0

    box.jpgI produttori di televisori soffrono della sindrome dell’anno dispari. Senza un Mondiale o un Europeo o un’Olimpiade, eventi che si tengono tutti negli anni pari, è più difficile vendere televisori.I media soffrono invece della sindrome del governo lungo. Senza una tornata elettorale è più difficile fare il pieno di vendite ed ascolti di programmi privi di quiz milionari o costose produzioni.

    La “Raiset” ha dunque iniziato lo sfruttamento economico della campagna elettorale con quell’opera di ingigantimento degli eventi che corrispondono agli interessi partitocratici dei suoi sponsor e padrini.

    I nuovi contenitori, PD da un lato e PDL dall’altro, hanno, di fatto, già monopolizzato la scena e ipotecato tutti gli spazi televisivi.
    Dopo il fallimento del bipolarismo ‘coatto’, si prova a far partire la Terza Repubblica all’insegna del bipartitismo ‘forzoso’, una creatura monca che porta con se un grave rischio per la già fragile democraticità del sistema istituzionale italiano.
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  • [Deviando] Paroxetina Rosapugnante

    Articolo di Lorenzo Perferi

    Paroxetina rosapugnante

    Una “sorta” di nostalgia, una “certa” mancanza, un vuoto allo stomaco…. Un vuoto politico.
    Un sentimento strano ha avvolto il limbo politico dei socialisti liberali in Italia dopo la scomparsa della Rosa nel Pugno.

    Una rabbia inconsueta, una mancanza inspiegabile, un senso di necessità primaria.
    Ed è così per circa un anno una schiera di “malinconici” ha cominciato ad allontanarsi dalla politica, sulla forza della sua spinta centripeta, convinta che non avrebbe mai più messo piede all’interno di un seggio elettorale.
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  • Le cose che (non) abbiamo in comune

    Le cose che (non) abbiamo in comune


    “Corriamo da soli”,nessun simbolo accanto al nostro.
    Come il mai citato e non citabile nemico, o avversario – dato che questa sarà la campagna del volemose bene – a rimangiarsi le parole ci vuole un nonnulla. Ecco dunque che il simboletto del Pd non sarà solo sulla scheda elettorale, ma avrà accanto un gabbiano, con le manette sotto l’ala chissà.

    Una scheda elettorale, questo è vero, molto diversa da quella passata. Un lenzuolo disse allora Prodi, una pergamena, mi verrebbe da dire oggi. I simboli, orfani dello spazio per i nomi, saranno impilati, uno sotto all’altro, nessuna ammucchiata, pochissime accoppiate. Forse proprio la sola, tranne al Nord, sarà l’uno-due Walter-Totò. E suona più da duo comico di sketch d’antan, che un tandem politico. Il taumaturgico nuovo che avanza che si lega non a un partito, ma ad un uomo.
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  • [Senza Tregua] Il 13 e il 14 aprile? Facciamo il Congresso!

    Still Fighting

    È stata finalmente partorita la decisione più scontata della storia politica del socialismo italiano. È stata però partorita con circa quattro mesi di ritardo, come in ritardo è tutto l’iter che avrebbe dovuto portare alla definitiva costituzione del Partito Socialista.
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  • [Urgenze] Una voce Laica, Liberale e Libertaria

    Articolo di Luca Bagatin

    Ci manca una voce Liberale, radicale, Libertaria, Liberalsocialista

    Mancano neanche una sessantina di giorni alla chiusura della campagna elettorale e quindi alla data delle elezioni politiche e, guarda un po’, non notiamo pressoché alcuna novità rilevante quanto a personale politico e a schieramenti contendenti salvo, forse, una certa semplificazione-camuffamento che vede “contrapporsi” (parola forse un po’ grossa) i Popolari delle Libertà Vaticane e i Democratici de Noantri in salsa prodiana.
    La qual cosa ci lascia davvero perplessi, ma, tant’è.
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  • [FuoriLinea] Perchè voterò PD

    Politicamente scorretto. Labouratorio ci piace così, anche quando è politicamente corretto votare PS. Lo ripetiamo: ogni affinità è divergenza. Labouratorio mostra tutto il suo lato “free”, libero dai condizionamenti MA ANCHE autolesionista e un pò masochista…non aggiungiamo altro, visto che il titolo dell’articolo è eloquente! Buona lettura!

    spelloni1.jpgNormalmente nelle argomentazioni politiche si ricerca l’aderenza dei programmi e degli intenti ai propri ideali ed ai propri valori. La passione è una componente fondamentale della politica stessa ma a volte mi sembra che la nostra società sia pronta a dimenticare l’antico insegnamento che ci arriva dal passato, ovvero che la politica è anche un’arte. L’arte della politica richiede quindi non solo la passione ma soprattutto la ragione e con essa la scelta ragionevole. Ho deciso che alle prossime elezioni politiche di Aprile darò il mio voto al Partito Democratico. Ho preso questa decisione sulla base di riflessioni che considero razionali e ragionate e che quindi sono, a mio avviso, il modo migliore per creare una base di intenti con gli altri elettori, al di là del loro colore politico.
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