[Urgenze] Una voce Laica, Liberale e Libertaria

Articolo di Luca Bagatin

Ci manca una voce Liberale, radicale, Libertaria, Liberalsocialista

Mancano neanche una sessantina di giorni alla chiusura della campagna elettorale e quindi alla data delle elezioni politiche e, guarda un po’, non notiamo pressoché alcuna novità rilevante quanto a personale politico e a schieramenti contendenti salvo, forse, una certa semplificazione-camuffamento che vede “contrapporsi” (parola forse un po’ grossa) i Popolari delle Libertà Vaticane e i Democratici de Noantri in salsa prodiana.
La qual cosa ci lascia davvero perplessi, ma, tant’è.
I due principali partiti in lizza appaiono infatti come una caricatura: da una parte del Partito Popolare Europeo e dall’altra del Partito Socialista Europeo, per quanto né il Partito di Berlusconi né quello di Veltroni e Prodi si richiamino nel nome e nei programmi né al popolarismo né tantomeno al socialismo occidentale.
Il loro tasso di conservatorismo in economia, nel campo dei diritti civili ed individuali, nella ricerca scientifica e nell’innovazione, infatti, non ha eguali in Europa ed in Occidente ove gli stessi Conservatori (si pensi a quelli inglesi, a quelli spagnoli, a quelli olandesi e financo al repubblicano USA McCain che nei fatti è un vero liberale, non sono affatto né clericali né tantomeno retrogradi).

In questo bailamme semplificatorio possiamo trovare anche i comunisti della Sinistra Arcobaleno, l’Udc, la Rosa Bianca, e la Destra di Storace. Insomma, le espressioni del comunismo, del clericalismo e del fascismo duro e puro e non ancora edulcorato né dell’ex Sindaco di Roma né dal Berlusca.
Si notino purtuttavia i grandi assenti, ovvero gli unici le cui idee e proposte sono alla base del pensiero Occidentale e Democratico ed infatti hanno cittadinanza in Europa: i Liberaldemocratici ed i Liberalsocialisti.
L’espressione infatti di quei partiti laici (il Pri, il Psdi, il Psi e il Pli) che governarono l’Italia assieme alla Dc dagli anni ’50 agli anni ’90 e ne arginarono le spinte retrograde e clericali anche con il contributo esterno e movimentista del Partito Radicale, sono pressoché al momento assenti dal dibattito elettorale.

Ad essi non si possono in effetti non addebitare grosse pecche: sono sempre stati disorganizzati, volutamente scarsamente radicati (salvo in talune regioni e realtà locali italiane ove sono ancora tutto sommato forti), insopportabilmente litigiosi fra loro pur avendo programmi convergenti, nonché hanno sempre, negli ultimi anni, preferito “tirare a campare” alleandosi o con lo schieramento cattocomunista o con quello clericofascista…..per un piatto di lenticchie e da sempre comunque inascoltati.
Si vedano oggi radicali di Pannella quanto fanno pena quando si apprende e legge il pietoso appello sul Riformista a Veltroni affinché li carichi nel suo carro…..
Ma stiamo veramente scherzando ?
Così non si va e non si andrà mai da nessuna parte e lo sosteniamo da almeno una decina d’anni.

In Italia, una voce Laica, Liberale e Libertaria, radicata in Europa nel Partito dei Liberali e dei Riformatori (ELDR), urge.

Il perché è presto detto: noi Laici, Liberali, Libertari e Repubblicani, siamo gli unici a proporre un radicale abbassamento delle imposte dirette e indirette mirando, progressivamente a giungere all’aliquota unica per tutti al 20%; siamo gli unici a proporre un sensibile innalzamento dell’età pensionabile per alleggerire i bilanci previdenziali e per garantire un futuro ai giovani; siamo gli unici a proporre l’abolizione degli enti inutili quali ad esempio Provincie e Comunità Montane e a volere l’accorpamento dei piccoli Comuni; siamo gli unici che da anni predicano il ritorno al nucleare al fine di ridurre non solo i costi delle importazioni energetiche dall’estero ma anche l’inquinamento; siamo gli unici a battersi da anni per una piena attuazione della Legge Biagi con l’introduzione degli ammortizzatori sociali; siamo ormai fra i pochi a batterci per i diritti civli a 360 gradi con l’introduzione di una legge per le coppie di fatto; per una legge che regolamenti la cannabis ed i suoi derivati; per maggiori fondi alla ricerca scientifica senza pregiudizi o nuove crociate proibizioniste…e potremmo anche continuare.

I Liberaldemocratici, Liberalsocialisti e Repubblicani sono insomma gli unici che hanno una radicale ricetta alternativa ai due schieramenti conservatori ed ai loro satelliti: riduzione della spesa pubblica e quindi riduzione delle imposte per rilanciare l’economia; ammortizzatori sociali per gli inoccupati e libertà civili che passano anche per una salute ed una qualità della vita migliore grazie al pieno sviluppo della scienza.
Basta poco, che ce vo, direbbe Giobbe Covatta: una Costituente Laica e Liberaldemocratica come quella avviata dal Partito Repubblicano Italiano assieme al Partito Liberale, nel quale possano convergere magari anche i Radicali di Pannella e i Socialisti sparsi.
Nessun atto di fede ideologico deve essere chiesto (siamo laici anche per questo o no ?). Solo una seria e concreta piattaforma programmatica e di Governo del Paese alternativa al conservatorimo Veltrusconiano.
Ce la facciamo ?
Perché no ?