Category: Politica Interna

  • Quattro cose da dire al paese sull’orlo del baratro

    articolo di Andrea Pisauro e Alessandro Lovato

    Una crisi di sistema
    Vi è oggi in Italia una crisi profondissima, che si manifesta in moltissimi ambiti: ad una crisi economica che sta portando a un progressivo impoverimento dei ceti medi si accompagna la crisi produttiva e industriale di un paese che non riesce a stare al passo con la globalizzazione, con le sfide lanciate dai paesi emergenti. Vi è una crisi sociale, venendo a mancare la necessaria solidarietà tra le classi, le categorie professionali, le regioni; una crisi del sistema di valori, al centro del più generale scontro tra una visione laica e una religiosa; una crisi di credibilità delle istituzioni, della politica come del sistema mediatico. Tutte queste crisi hanno una causa comune, che è la crisi del sistema politico nel suo complesso, che si manifesta in un’incapacità ormai cronica di governare.

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  • The bitter end

    corna

    Per non rischiare di prendermi troppo sul serio e di conseguenza per non farmi prendere troppo sul serio ho deciso di scrivere questo articolo sotto l’effetto di una sbornia da sabato sera.
    Eppure gli ultimi eventi imporrebbero una certa serietà vista la complicata e assolutamente instabile situazione politico-sociale che si è venuta a creare.

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  • [Giovani Socialisti] Lettera al Comitato Promotore della (Nuova)Fgs

    Sonic

    Siccome i labouratòri sono giovani e ganzi, non mancano di dedicare attenzione a quanto capita tra i ggiòvani politici di area socialista. Riprendiamo e pubblichiamo pertanto due documenti scritti da giovani socialisti scapestrati che non si arrendono all’idea che la politica debba premiare solo i giovani vecchi.

    All‘attenzione del Comitato Promotore della costituenda (N)Fgs e per conoscenza ed eventuale adesione a tutte le federazioni provinciali dei giovani socialisti

    Caro signor Comitato Promotore della (N) FGS,
    Siamo un piccolo gruppo di giovani socialisti e le scriviamo dalla periferia dell’Impero , dall’ unico comune italiano sopra i 15 mila abitanti che sia riuscito a esprimere un sindaco socialista. Essendo, per dirla alla Padoa Schioppa , un poco bamboccioni , non tanto svegli , poveri bifolchi di campagna , con ingenuo entusiasmo ci siamo lanciati nell’ opera di costituzione di una Federazione giovanile socialista anche nella nostra provincia , ottenendo un ottima risposta da parte di molti ingenui , bamboccioni , bifolchi come noi.

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  • [Giovani Socialisti] Per una NUOVA Fgs. Nuova davvero.

    Sonic

    Firenze, 15 Gennaio 2008

    A seguito di riunione tenutasi tra i tesserati 2006 alla Federazione dei Giovani Socialisti di Firenze, avente come principale ordine del giorno la questione riguardante il tesseramento alla “nuova” FGS, sono sorti interrogativi e questioni che ci sentiamo in diritto di porre alla dirigenza nazionale della Federazione, in occasione dell’estensione del periodo di raccolta tessere.

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  • Sogno un premier svedese che governi per 5 anni ed insegni a farlo…

    E’ caduto il governo Prodi. In Italia di fronte ai momenti di crisi magicamente scompare quella che è l’essenza del governare: l’assunzione responsabilità. Lo si vede a Napoli, dove chi pretende il magistero morale sulle coscienze, la Chiesa Cattolica, ricorre a riti magici dal sapore medievale per chiedere l’intercessione del santo patrono sperando in improbabili miracoli. Lo si vede in Sicilia dove di fronte ad una condanna per reati in odore di Mafia si festeggia con cannoli alla ricotta ritenendo che non sia sufficiente per dimettersi all’istante.
    Lo si vede in Senato, dove al crollo di un governo, momento critico per la vita di un paese e soprattutto per le sorti dei cittadini, si brinda come si fosse nella peggiore osteria. Lo si vede in chi, di fronte ad una crisi economica che percorre i mercati di mezzo mondo preferisce anteporre le proprie vicende personali al benessere del paese. (more…)

  • Socialismo di governo ,La necessità della sinistra

    (Giovani Sinistra Democratica)

    Mi permetto di contribuire alla discussione aperta con il documento CGIL di Sd cui vede firmatari Cialente , Lo Maglio , Besostri e Crucianelli e sottolineo le risposte di Spini e Pierozzi apparse su aprileonline in modo critico “marxista” e “bobbiano” ai contributi che ho letto , anche se nel momento in cui scrivo mi rendo conto di rispondere con i miei soliti appelli alla purezza ideologica , ai miti del socialismo , delle lotti sociali dei valori di una coscienza di classe che non era stata ancora danneggiata da tutte le varie scissioni che hanno riguardato la storia della sinistra italiana prima dello storico congresso di Livorno. Parlo cercando di fare il 2+2 della situazione e guardare la fase attuale per quello che è. (more…)

  • [Caso Mastella]La politica è una questione di famiglia?

    L’Italia politica è stata risvegliata in questi giorni, oltre che dalla questione pluriennale della laicità dello Stato – che è esplosa con la mancata visita del Papa alla Sapienza – anche da un avvenimento che mette ancora più in risalto la lacunosa strada che porta a Montecitorio. Il caso clou di cui parlo è la vicenda Mastella, il ministro della Giustizia, nonché ‘pater familias’ del piccolo partito dell’Udeur. Si è assistito, nella prima fase, all’ennesima denuncia – tutta mediatica, come nel’92 – di un ipotetico sistema politico corrotto, dove spetterebbe poi all’opinione pubblica famelica di sentenziare sul suo operato e di fare quindi le veci dei giudici. Alcuni hanno paragonato l’odierna Ceppalopoli, ma tutto è ancora da dimostrare, alla situazione di Tangentopoli e, cosa più interessante, il discorso alla Camera dei Deputati di Clemente Mastella al discorso fatto da Bettino Craxi, sempre alla Camera, nel luglio ’92. Mi trovo molto d’accordo con le parole rilasciate sul Riformista da Rino Formica , ex ministro e militante del PSI, le quali ci sottolineano la non paragonabilità delle due situazioni (Mastella e Craxi), che fino ad ora sono state prese come termini di giudizio. Formica spiega che in comune tra le due c’è solamente il tentativo della magistratura di indebolire la politica, ma “per il resto è tutto diverso”, non c’è affinità quindi: Craxi infatti si prese “sulle proprie spalle” la responsabilità di una classe politica che faceva del finanziamento illecito ai partiti un uso smodato, ma come riferisce Formica, non illegale; Mastella invece è una cosa diversa, anzi è il “segno della crisi di un’Italia, che oggi è divisa per feudi”. Allora verrebbe da pensare ma come è potuto accadere che un Ministro della Repubblica, per di più della Giustizia, abbia attaccato in questo modo la Magistratura?

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  • PS: Bettino, stato di diritto…e monnezza

    Ci insegnano a ricordare le idee, perché gli uomini muoiono e ed invece le idee restano, durano nel tempo, sono immortali. Ma le idee non provano sentimenti, emozioni, non amano, non soffrono, non piangono, non possono essere sfiorate; non è di un’idea che sento la mancanza, ma di un uomo, un uomo che ha contribuito a rendere questo Paese più libero, moderno e democratico, un uomo che certamente, non dimenticherò mai.
    Otto anni fa, come oggi, stroncato da un arresto cardiaco, moriva un indiscutibile leader nazionale ed europeo, Bettino Craxi. Come da suo desiderio, venne sepolto ad Hammamet, restando così nel Paese che lo ha accolto e difeso. Il piccolo cimitero cristiano della cittadina tunisina divenne da quel momento il luogo del suo ultimo (e magari sereno) riposo, tra le mura della Medina e il mare, rivolto verso l’Italia, quella terra piangente(raffigurata sui suoi celebri vasi) da lui sempre tanto amata e per la quale ha dedicato sino all’ultimo istante ogni suo respiro ed ogni suo battito.

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  • Per un Change socialista

    1412954910_23f5ae7767_o.jpg«Change! Change! Change! » è la parola chiave delle primarie democratiche Americane. Parola soprattutto usata dai due candidati favoriti; Hillary Clinton e Barack Obama. Penso che tutti lo possano riconoscere già: la competizione fra una donna è un nero rappresenta un segno di cambiamento profondo nella società americana. E’ stato proprio Obama in un comizio a prendere la parola disegnando un percorso politico che ruota tutto attorno a questa parola-messaggio, facendo notare che: «l’era di Karl Rove è finita», riferendosi allo stratega delle vittorie di Bush nel 2000 e 2004, perché «è ora di creare un nuovo corpo elettorale», non più diviso a metà fra democratici e repubblicani, ma accomunato dalla convinzione che «non c’è destino che il popolo americano non possa creare». Per concludere che «la speranza» è il «vettore del cambiamento»: dove «speranza significa immaginare e lavorare per qualcosa che prima si pensava impossibile».
    È proprio con queste parole che voglio incominciare a parlare del “caso” Italia, che a noi socialisti, da circa sedici anni, ci preoccupa molto. Cioè dalla data dello scioglimento del grande partito che univa tutti i laici e i socialisti, e non solo, d’Italia. Lo credo fortemente: la costituente del Partito Socialista è oggi l’occasione buona, forse anche l’ultima, per ridare «la speranza» non solo a tutti i laici e i socialisti di vecchia data, ma anche, e soprattutto, a tutti quelli di oggi e di domani, cosa di cui credo di essere una testimonianza.

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  • Dove va Sinistra Democratica?

    1892-1926.jpgLa corrente “eurosocialista” di Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo ha assunto, con un documento pubblicato su Aprileonline, una posizione alquanto critica verso la linea ufficiale di Sd portata avanti da Fabio Mussi e Cesare Salvi. Con questo documento, i deputati Massimo Cialente e Angelo Lo Maglio; il sottosegretario agli Esteri Famiano Crucianelli; l’economista Paolo Leon; il giurista Felice Besostri; esponenti politici di Sinistra Democratica come Mauro Beschi, Sergio Ferrari e Nicola Manca; i segretari nazionali della Cgil: Carla Cantone, Morena Piccinini e Paolo Nerozzi; il segretario generale della Cgil Scuola Enrico Panini e il segretario generale della Funzione pubblica Cgil, Carlo Podda; il segretario generale della Cgil Lazio Walter Schiavella e il presidente dell’Inca nazionale Raffaele Minelli hanno voluto aprire un duro confronto con il Movimento di Sinistra democratica e con la Sinistra/l’Arcobaleno. Tra i firmatari si distinguono almeno due socialisti di lungo corso: il costituzionalista Felice Besostri e l’economista Paolo Leon. Dal testo emerge il disagio di una parte non piccola di Sd nei confronti di una linea politica troppo schiacciata su Rifondazione Comunista e, più in generale, sulla Sinistra/Arcobaleno.

    Si legge nel documento:
    (…)

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